L’Italia è il secondo paese europeo (davanti a noi solo la Turchia) con la più alta percentuale di omicidi a danno di persone trans. Per ricordarlo e per spingere tutti a una riflessione e a una mobilitazione, nasce il Tdor, un acronimo mutuato dall’inglese che indica il Transgender day of remebrance (Giornata della memoria per le persone trans), introdotto da Gwendolyn Ann Smith in ricordo di Rita Hester assassinata nel 1998. In questa giornata che cade il 20 novembre si commemorano la vita e la morte delle persone transgender uccise in tutto il mondo dalla transfobia, dalla violenza istituzionale, dalla violenza strutturale, nella completa indifferenza.
La mobilitazione delle associazioni
Come ogni anno, anche per il 2019, in questa occasione, l’associazione ATN (Associazione Transessuale Napoli) – nata nel 2007 in difesa dei diritti LGBT - organizza una fiaccolata per non dimenticare ma soprattutto a dire basta alla violenza e dar voce a tutte quelle persone che più non hanno voce, per fermare questo massacro silenzioso, frutto dell'odio e del pregiudizio, della transfobia.
La fiaccolata sarà preceduta da un incontro al Palazzetto Urban (via Trinità delle Monache, 1) in cui saranno proiettati alcuni video significativi. A seguire, da lì, si partirà in corteo fino alla stazione metropolitana di Toledo; infine, alle ore 18,40, in piazza ci sarà, come da tradizione, la lettura dei nomi delle persone trans vittime di violenza e omicidio.
All’iniziativa napoletana hanno aderito numerose associazioni tra cui MIT - Movimento Identità Trans, Sunderam Identità Transgender Torino Onlus, Libellula, Associazione Consultorio Transgenere, Non una di meno - Napoli.
I dati nel mondo sulle vittime trans
Dal primo gennaio 2018 al settembre 2019 sono state 3.314 le persone trans uccise nel mondo, di cui 276 in Asia, 251 in Sud America, 251 in Nord America, 149 in Europa, 9 in Oceania.
“Mercoledì ci abbracceremo in ricordo di tutte vittime di transfobia. Ricorderemo le perdite che abbiamo avuto a causa del fanatismo e della violenza che tutti giorni ci costringono nell'ombra. Sono molti i tentativi di cancellare le nostre vite, anche brutali, per tanto è di importanza vitale ricordare chi perdiamo e continuare a denunciare questo eccidio. Occorre lottare per le nostre esistenze, semplicemente, bisogna R-esistere”, dicono dall’associazione napoletana.
M. N.