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Mercoledì 20 Novembre 2019




Peppino fa i presepi

peppinoNella strada dei presepi nota in tutto il mondo, San Gregorio Armeno, Peppino è una celebrità. La sua bottega è piena delle fotografie che lo testimoniano: presidenti, calciatori, divi di Hollywood, tutti in posa con le sue creazioni. “San Giuseppe, la Madonna, Gesù Bambino: sono amici da trent’anni.

Spero per questo di avere un posto d’onore in paradiso – dice scherzando Peppino – A parte gli scherzi: il mio lavoro è la mia vita. Ogni pezzo è un figlio ed è sempre un po’ un dolore separarsene. Fra l’altro, le persone che sanno davvero apprezzare questa arte antica sono sempre di meno: il Centro Storico è ormai invaso dal “Made in Cina”, con quattro euro si acquistano riproduzioni in diversi materiali che fanno la loro figura. Un manufatto è un’altra cosa, ma purtroppo oggi non molti sanno riconoscere le differenze”. Il problema della “turistizzazione” di massa è sentito particolarmente in quest’area della città: le botteghe degli artigiani – incapaci di sostenere gli affitti in vertiginosa crescita – cedono il posto al cibo di strada, alle catene monomarca e ai rivenditori di paccottiglia a poco prezzo. Si cerca di resistere in tutti i modi: le edicole si specializzano su guide di Napoli in tutte le lingue e in calamite, e nei negozietti di cartoleria gli scaffali, dove un tempo capeggiavano carte pregiate  nastri variopinti, sono ora invasi da souvenir e targhe spiritose con frasi in napoletano e approssimative traduzioni in inglese. “Ho ereditato questo lavoro e questo locale da mio padre, che a sua volta era subentrato a mio nonno. Mio figlio invece, dopo gli Studi all’Accademia di Belle Arti,  tenta la fortuna in Inghilterra: qui non c’è spazio per lui, nonostante un cognome importante nel settore dei pastori. Questo la dice lunga su come siamo messi, non solo a Napoli, ma in Italia”.

Peppino mostra con orgoglio e amore le sue creazioni: dalle piccole miniature in cera dei cesti di frutta e dei banchi di pesce ai Pastori in terracotta di grande formato, vestiti di sontuose sete e preziosi merletti. “Mi sono trovato di fronte a una scelta: ho scelto la qualità. Continuo a resistere e a proporre le mie creazioni così come le ho proposte per trent’anni. Non mi sono piegato ai prodotti cinesi. Anche se non so quanto resisterò”. Fra i personaggi “storici”, Beniamino, l’Arcangelo Gabriele, la lavandaia e il pastore, compaiono personaggi dell’era contemporanea “Maradona, il Papa, ma anche Silvio Berlusconi sono sempre di moda. L’anno scorso ho venduto più riproduzioni di Mertens che di Gesù bambino”.

“Le Storie dei Vicoli di Napoli” sono accompagnate dal contributo fotografico della fotografa Viviana Rasulo

Chiara Reale

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