Un progetto di riqualificazione sociale del monastero seicentesco di San Nicola da Tolentino, ai piedi della collina di San Martino che dà lavoro a 6 giovani dei Quartieri Spagnoli, offre uno spazio verde fondamentale ai bambini di un’area difficile e uno sguardo inedito e vero della città. Nonostante il suo valore Casa Tolentino potrebbe chiudere i battenti nel 2022.
La terrazza di Casa Tolentino consente di ammirare la bellezza del golfo di Napoli da un punto di vista inedito, ma consente anche di ripensare alla città “di sotto”, i Quartieri Spagnoli in un’ottica di rivalutazione sociale. La struttura di accoglienza religiosa dispone di 13 comode camere, di cui 9 con vista sul mare dove si può alloggiare con la formula di b&b. Parte del monastero dei padri Vincenziani fondato nel 1618 dagli Agostiniani, casa Tolentino è gestita dal 2015 dalla cooperativa ARL Impresa Sociale Vicoli in corso, ex cooperativa San Nicola da Tolentino nata nel 2014 come spin-off della Cooperativa Sociale La Paranza, protagonista del progetto San Gennaro Extra Moenia: una porta tra passato e futuro per la valorizzazione delle risorse storico-artistiche del Rione Sanità. Il soggetto capofila per la gestione dello start-up di entrambi i progetti è L’AltraNapoli Onlus che, in stretta collaborazione con La Paranza, esporta il modello vincente delle Catacombe di San Gennaro e delle attività collegate in altri contesti cittadini, oggi le Catacombe di San Gennaro sono, infatti, uno dei siti più visitati in città.
Gianluca Leone, Federica Capuozzo, Giuseppe Maienza, Nando Cuomo, Antonio Trotta, e Francesco Porpora sono i soci della cooperativa che nel 2012 hanno ottenuto il comodato d’uso gratuito del complesso. “Nel 2012 è cominciato tutto con il progetto Napolixenìa finanziato da Fondazione CON IL SUD e da una raccolta fondi realizzata da L'altra Napoli ONLUS - ricorda Federica Capuzzo-. Tuttavia per problemi burocratici e strutturali siamo riusciti ad aprire solo nel 2015 dopo aver ristrutturato e reso fruibile lo spazio grazie al milione di euro di fondi sociali raccolti. L’idea iniziale era realizzare un orto e, con le materie prime a km zero, creare una mensa che servisse l’Università Suor Orsola Benincasa, tuttavia per motivi strutturali la Soprintendenza non ha dato il permesso di utilizzare la cucina. Inizialmente c’è stata una realtà che si è occupata di laboratori teatrali, ma poi è venuta meno. In considerazione dei problemi emersi abbiamo riadeguato il progetto”. I ragazzi di Vicoli in corso gestiscono la struttura ricettiva, realizzano la manutenzione dell’edificio e del giardino e compiono attività sociali nel parco di 5 mila metri quadri, un prezioso giardino che dal 2010 è stato dichiarato “Bene di interesse storico e artistico” e Monumento Nazionale del Ministero dei Beni e Attività Culturali.
Il progetto casa Tolentino è finalizzato a creare un’occasione di emancipazione e riscatto attraverso l’inserimento lavorativo nel settore turistico e la promozione dell’enorme patrimonio di arte, tradizioni e cultura popolare, che solo alcuni quartieri conservano ancora.
“Grazie ad aziende private che si occupano del recupero di pneumatici riciclati- continua l’unica donna della cooperativa che gli altri soci chiamato “first lady”- abbiamo aperto il campetto di calcio dove vengono a giocare i bambini delle scuole di calcio dei Quartieri Spagnoli o semplicemente i ragazzi afferenti alle scuole e alle parrocchie o singoli. Spazi come questo non ce ne sono ed è fondamentale per i bambini fare attività nel verde piuttosto che stare in mezzo alla strada. Ci piace vedere la casa viva e attiva: la struttura è diventata un punto di riferimento per il quartiere e si è costituita una rete sociale e commerciale intorno al progetto. Per valorizzare il territorio organizziamo per gli ospiti e per chiunque voglia aggregarsi delle passeggiate gratuite nel convento, alla chiesa San Nicola da Tolentino- Santuario di Lourdes, e nei vicoli dei Quartieri Spagnoli per regalare una prospettiva diversa della città facendo conoscere i suoi angoli nascosti, le botteghe e i presidi culinari tradizionali come il basso della signora Fernanda che da decenni sforna pizze fritte. L’idea è che la nostra storia, le nostre tradizioni e la nostra cultura siano una ricchezza unica e un’opportunità per la comunità locale e per i visitatori. Un’opportunità capace di restituire dignità ai luoghi e alle persone che qui vivono e abitano.” Il valore sociale di questa esperienza potrebbe andare perso perché nel 2022 scade il comodato d’uso e sembra non ci sia la volontà di rinnovo. “Non solo noi dovremmo andare a casa, ma tutto ciò che abbiamo creato in questi anni andrebbe perduto - raccontano con amarezza i sei soci di Vicoli in corso -. Oggi siamo in equilibrio precario”.
Info: http://www.casatolentino.it/it
Alessandra del Giudice