Presentato il rapporto annuale dell'Osservatorio
Nel corso del 2018 sono state 1258 le donne che in Campania si sono rivolte agli sportelli antiviolenza attivi sul territorio regionale. Il dato è emerso dal rapporto annuale dell'Osservatorio sul fenomeno della violenza di genere presentato il 16 settembre nella sede del Consiglio Regionale della Campania.
Il maggior numero di donne che ha fatto ricorso ai servizi dei centri antiviolenza proviene dalla provincia di Napoli (703). Al secondo posto c'è la provincia di Salerno con 248 casi. "Siamo tra le poche Regioni ad avere l'Osservatorio sulla violenza sulle donne, che sta svolgendo un lavoro importante perché la violenza sulle donne è una piaga sociale drammatica contro la quale c’è ancora tanto da fare in termini di prevenzione, di formazione culturale, l’unica via per sconfiggere questo dramma è un profondo cambiamento culturale nel nostro Paese nell’ottica del rispetto e della valorizzazione della donna e di un rapporto sano ed equilibrato tra uomo e donna, che deriva anche e soprattutto da un forte investimento sul lavoro e sull’indipendenza economica delle donne” spiega la Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D’Amelio.
L’Osservatorio costituito nel 2016 e insediatosi nel 2017 ha la funzione di realizzare azioni culturali di prevenzione e sensibilizzazione sul contrasto della violenza di genere della collettività in particolare nelle scuole operando al contempo una vigilanza sulle modalità e i contenuti della comunicazione affinché non siano lesivi dei diritti delle donne insieme al Corecom, controlla la qualità dei servizi offerti alle donne e raccoglie i dati sul fenomeno e li analizza. Questo è il secondo report presentato.
Dai dati dei servizi anti-violenza e delle case di accoglienza della Regione Campania, raccolti nell'anno 2018, grazie ad un modulo on line, emerge che le donne che si sono rivolte ai centri anti-violenza in Campania sono 1258.
Di esse il 30,2% ha un'età compresa tra i 40 e i 49 anni, nel 27,7% ha un’età compresa tra i 30 e i 39 anni. Il 40,5% è coniugata, nel 24,5% dei casi è nubile, nel 17% dei casi è separata. Nel 35% dei casi è in possesso di diploma di scuola secondaria di primo grado, nel 30,7% dei casi è disoccupata ma ben il 27, 1% delle donne sono occupate. La tipologia di violenza più frequente è quella psicologica con il 24%, seguita dalla violenza fisica con la percentuale del 23%. L'autore della violenza è il marito nel 39% dei casi, 12% ex marito, 16% ex partner. Il 52,7% delle donne ha sporto denuncia, ma nel 33,4% dei casi no. Il 29,4% dei dati sulle denunce proviene dai medici di base e dai pediatri, il che ricorda quanto l’impatto della violenza assistita dai bambini possa essere forte. Infatti nel 54% dei casi la violenza è effettuata in presenza di minori.
“Rispetto all’anno scorso- spiega la presidente dell’Osservatorio Rosaria Bruno- è migliorata molto la rete costituita dai centri antiviolenza, i servizi sanitari e le case di accoglienza, ma molte cose vanno potenziate, va data una stabilità anche economica ai progetti indispensabili e bisogna fare una formazione integrata. Inoltre è necessario un maggiore coinvolgimento dei medici di base e degli insegnanti per far fronte ad un fenomeno che non sembra affatto regredire”.
I numeri "confermano la gravità del fenomeno in Campania. È importante lavorare per sostenere queste donne in difficoltà - ha evidenziato Chiara Marciani, la Presidente del Consiglio Regionale della Campania -per questo motivo siamo impegnati come Regione Campania a rafforzare le risorse destinate ai centri anti violenza e alle case rifugio”.
Tra le azioni educative promosse dall’Osservatorio l’anno scorso ci sono:
- il concorso Parole del genere in cui a marzo 2019 le 64 scuole coinvolte di cui 24 vincitrici hanno presentato dei video sull’attenzione ai contenuti comunicativi che annullano i discorsi educativi, in
- il progetto Is time to in cui ognuno poteva aggiungere una proposta per sconfiggere la violenza di genere. Sono state testimonial della campagna di comunicazione: Cristiana Capotondi, Anna Foglietta e Sabrina Impacciatore.
- Il progetto fiocco rosso che ha organizzato una serie di eventi sportivi e convegno in cui veniva indossato un fiocco rosso per segnalare l’impegno per il contrasto della violenza sulle donne, convegni sia sul
- Il focus sul tipo e la quantificazione della pena per i delitti di genere “Lei dice no e lui l’ammazza”.
“Al momento siamo impegnati anche sul problema della tratta e dello sfruttamento ai fini sessuali- continua la presidente-. Inoltre collaboriamo con l’Ordine dei giornalisti della Campania che è molto attivo e sensibile infatti organizzando molti corsi gratuiti di formazione sul tema. Al momento stiamo pensando di fare una segnalazione anche su come è stata trattata la vicenda della ragazza uccisa recentemente sui giornali. È giusto che chi scriva abbia la giusta formazione, altrimenti è giusto che vada sospeso”.
Nel corso dell'iniziativa è stato presentato il nuovo software per la raccolta dati in tempo reale, elaborato dall’Osservatorio in collaborazione con l’Università di Salerno Dipartimento di Informatica e l’U.D. Sistemi Informativi del Consiglio Regionale della Campania. “In questo modo- conclude Rosaria Bruno- il fenomeno della violenza sulle donne potrà essere misurato con una maggiore accuratezza da un sistema di rilevazione che sappia integrare i dati diversificati per provenienza da fonti informative valide in modo da poter essere valido strumento per orientare il decisore politico in questo delicato settore".
Alessandra del Giudice