Ieri il secondo pomeriggio di proiezioni della quarta edizione del premio cinematografico Fausto Rossano per il pieno diritto alla salute. Alla Fondazione Foqus e all’AvaNposto Numero Zero sono stati proiettati undici tra corti, documentari e film.
Per la sessione “film laboratoriali” sono stati proiettati: “Il suono dell’ombra” di Costanza La Bruna; “Mutismo selettivo” di Fabio Pannetto; il docu “Rebibbia – liberi di ricominciare” di Amedeo Staiano e Guglielmo Mantineo; “La vita non sa di nomi” di Andreina Garella e Giovanna Poldi Allai.
I cortometraggi, invece: “Limit” di Javad Daraei, “Liegar” di K. Prada e J. Prada; “On the spectrum” di Gerard Mckenzie; “Peggie” di Rosario Capozzolo; “Govi” di Rohan A M; “Urban Glitch” di Davide Tartaglia; per la sessione lungometraggi, invece, è stato proiettato “My Nature” di Gianluca Loffredo e Massimiliano Ferraina.
La parola ai registi che raccontano come sono nate le loro opere e quali sono state le motivazioni che li ha spinti a partecipare al premio cinematografico Fausto Rossano.
La parola ai registi che raccontano come sono nate le loro opere e quali sono state le motivazioni che li ha spinti a partecipare al premio cinematografico Fausto Rossano.
Costanza La Bruna, regista de “Il suono dell’ombra”
Gianluca Loffredo, co-regista di “My Nature”
Amedeo Staiano, co-regista del docu “Rebibbia – liberi di ricominciare”
Andreina Garella e Giovanna Poldi Allai, registe de “La vita non sa di nomi”
Fabio Pannetto, regista di “Mutismo selettivo”
Davide Tartaglia, regista di “Urban Glitch” e gli architetti Fulvio Giannotti e Michele Palumbo
Nour Gharbi, regista de “Il sapore del sale”
IV Edizione Premio Fausto Rossano: intervista a Rosario Capozzolo, regista di "Peggie"
di Giovanna Amore e Alessandro Bottone