Il welfare resta una nota dolente per il Comune di Napoli. Mentre l’assessore alle Politiche sociali Roberta Gaeta apre le porte della casa comunale ai migranti e pubblica sul sito istituzionale gli esiti delle domande relative al SIA - Sostegno all’Inclusione Attiva (misura di contrasto alla povertà decisa e avviata dal Governo la scorsa estate su tutto il territorio nazionale, ndr), impazza la polemica su quanto stia - o non stia – facendo l’amministrazione cittadina per le fasce deboli di Napoli.
Proprio ieri (12 dicembre 2016) il Consiglio comunale si è riunito in seduta monotematica per discutere del futuro del welfare, in particolare, dell’assistenza scolastica e materiale ai disabili di materne e superiori di Napoli, che dall’inizio dell’anno scolastico ad oggi non è ancora garantita per tutti gli studenti.
Si tratta di una delle tante battaglie portate avanti, da agosto a questa parte, dal Coordinamento campano per il welfare, nato a quattro anni dall’ultima manifestazione del Comitato “Il welfare non è un lusso” per proseguire la lotta contro i tagli al welfare e impegnarsi in iniziative comuni per riportare le politiche sociali al centro del dibattito pubblico e delle decisioni delle istituzioni locali e nazionali. L’organismo, più in generale, si propone di ottenere livelli essenziali di assistenza, ripristino del Fondo nazionale per le politiche sociali, maggiori tutele per il lavoro sociale e stabilizzazione dei servizi di assistenza materiale e scolastica, percorsi di autonomia, vita indipendente e applicazione della Convenzione Onu sui diritti dei disabili. Tra i suoi fondatori, da sempre attivo nella difesa dei diritti dei disabili, Toni Nocchetti, presidente dell’associazione Tutti a Scuola.
“In un’aula desolatamente semivuota soprattutto per la assenza dei consiglieri della maggioranza è andato in onda un dibattito surreale sulle condizioni del welfare cittadino – dichiara Nocchetti, all’indomani del Consiglio comunale sul welfare - Alle precise domande dei genitori dei disabili sulle perduranti mancate risposte dell’amministrazione comunale all’assenza del trasporto scolastico, dell’assistentato materiale e di quello specialistico abbiamo ascoltato un silenzio assordante proveniente dai banchi della giunta. Quando, a metà dicembre, l’assessore Gaeta risponde che i mezzi per il trasporto sono 4 e poi ‘altri ancora’ senza specificare i tempi o quando prosegue a non rispondere al bisogno dell’assistentato si ha la percezione di quanto sia distante la politica di questa amministrazione dai bisogni dei disabili. Non ci siamo proprio e quei banchi vuoti in consiglio o la presenza dello stesso sindaco per qualche manciata di minuti sono la dimostrazione più ampia di questo stato di cose. Che vergogna!”.
Il Consiglio comunale sul welfare della città, in altri termini, tra attacchi politici e scontri da più parti, si è concluso con un nulla di fatto. Al momento, per il trasporto scolastico sono solo 4 le auto in funzione allo scopo di accompagnare gli alunni disabili a scuola, nessun numero né data precisa sono stati forniti sulle prossime che dovrebbero funzionare. Impasse anche per l’assistenza materiale. “Per alunni disabili delle materne e delle superiori nessuna speranza – prosegue Toni Nocchetti – al contempo, per l’assistenza specialistica, il riparto proveniente dalla regione è giunto al Comune ma non è stata comunicata alcuna data sulla ripresa del servizio”. Si dovrebbe muovere qualcosa dopo le festività natalizie, dicono dall’amministrazione comunale.
Secondo le stime più recenti, nel 2014 la spesa sociale pro capite del Comune di Napoli si aggira intorno ai 60 euro (se non si considerano quegli interventi classificati come sociali ma che riguardano, in realtà, spese come la manutenzione o la costruzione di strutture adeguate, come asili nido, residenze per anziani o centri di prevenzione).
Per approfondimenti:
Dati su spesa sociale e Fondo sociale nazionale
M. N.