L’appello: “Fare subito un censimento dei CAV”
Realizzare una mappatura e un censimento dei CAV (centri anti violenza) nel territorio di Napoli e provincia per rendere continua e soprattutto sempre garantita l’assistenza alle donne che subiscono diversi tipi di violenza, perché soltanto se l’offerta dei servizi è organizzata e adeguatamente chiara alle istituzioni e alle organizzazioni sociali coinvolte, potrà esserlo anche alle vittime.
Della assoluta urgenza di consolidare la rete e rendere subito fruibili i dati dell’accoglienza del Comune di Napoli e della Regione Campania si è parlato stamattina nel corso dell’incontro promosso presso la sede della Fondazione Banco di Napoli, impegnata nella prevenzione e nel contrasto alla violenza di genere su diversi fronti.
La Fondazione, insieme alla Questura di Napoli, realizza da qualche mese Una casa per te, progetto di accoglienza ed ascolto di donne, minori e altre vittime vulnerabili che ha luogo al sesto piano della Questura di Napoli. Al contempo, promuove presso la sua sede al centro storico, lo sportello Ri-partire con cui offre un aiuto gratuito a donne e soggetti vittima di violenza fisica, psicologica o sessuale. Ne abbiamo parlato con la presidente della Fondazione Banco di Napoli Rossella Paliotto e con il questore di Napoli Alessandro Giuliano.
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Un supporto che diventa prezioso in un territorio come quello napoletano in cui insistono soltanto 5 CAV comunali, uno ogni due Municipalità, che non riescono a coprire, anche per il loro funzionamento a singhiozzo vista la mancanza di fondi, il fabbisogno complessivo della città. Attualmente questi centri prendono in carico complessivamente circa 100 donne. Ci racconta tutto l’assessore alle Pari opportunità del Comune di Napoli Emanuela Ferrante.
m. n.