Mentre si indaga sulla natura dell’incendio divampato ieri pomeriggio nella Villa Comunale di Napoli, monta l’indignazione di cittadini e associazioni ambientaliste. Tra queste Legambiente Iride, la cui responsabile Anna Savarese spiega: “Per salvaguardare un bene pubblico occorre presidiarlo costantemente, ogni cosa se abbandonata a se stessa non può resistere”. Era sotto gli occhi di tutti che la Villa Comunale, il principale parco pubblico di Napoli, quello vicino al mare e l’unico in grado accogliere, grazie alle sue aree gioco attrezzate, famiglie con bambini, non versasse in ottime condizioni da un bel po’.
L’unico spazio verde cittadino “vivibile” in completo stato di abbandono
Tra rifiuti e degrado, questo spazio verde, che dovrebbe essere fiore all’occhiello della città, è completamente abbandonato e perlopiù invivibile. Uno stato di abbandono e mancanza di attenzione che si è tradotta, in questi anni, nel vuoto totale di manutenzione e vigilanza ordinaria. Una situazione davanti a cui in tanti si sono indignati.
“Per questa mancanza di un presidio ordinario, anche attraverso piccoli interventi di manutenzione è stato possibile che un gruppo di ragazzini abbiano accesso dei petardi in una delle tante aiuole dove sono ammassati i rifiuti dando origine all’innesto del rogo, perché questa è una delle ipotesi su cui stanno ragionando gli inquirenti. Se ci fosse stato un minimo controllo e vigilanza di questa zona forse si sarebbe potuto evitare. Dobbiamo ragionare su questo”, sono le parole di Anna Savarese.
Al via a breve i lavori di restauro e riqualificazione degli spazi verdi cittadini
“Non basta reperire fondi, bisogna presidiare”, insiste la referente campana di Legambiente. Il riferimento è allostanziamento dei due milioni di euro di fondi della Città Metropolitana che il Comune di Napoli dovrà destinare al restauro proprio della Villa Comunale, oggetto di un grosso intervento pubblico di riqualificazione del verde urbano insieme ad alcuni tra i maggiori parchi cittadini, tra cui il Virgiliano, il parco Troisi di San Giovanni a Teduccio e quello di Secondigliano.
In programma la ristrutturazione dei pavimenti, l’installazione di telecamere di videosorveglianza, il rifacimento e l’arredo delle aiuole, dei giardini e delle fontane. Finita la fase di progettazione, a inizio anno dovrebbero partire i bandi per l’affidamento ma è all’ordine del giorno il problema della manutenzione ordinaria degli spazi: “Negli incontri che come associazione ambientalista abbiamo avuto con l’assessore comunale al Verde Santagata, abbiamo avuto rassicurazioni che, finita questa grande opera, ci sarà continuità di manutenzione per almeno due anni. Abbiamo visto la piena volontà dell’amministrazione comunale di impegnarsi su questo tema”.
Mancano un regolamento e un censimento del verde: la denuncia di Legambiente
Anna Saverese accende anche i riflettori sul mancato coinvolgimento dei cittadini: “La Villa Comunale è un bene comune che tutti dobbiamo tutelare, per cui è giusto attivare, come succede nel resto del Paese, dei patti di collaborazione tra istituzioni, terzo settore e cittadini, perché ognuno faccia la sua parte anche con piccoli interventi di gestione, manutenzione, arredo urbano, sensibilizzazione sul tema del verde pubblico”.
Le associazioni chiedono da tempo anche che il Comune di Napoli si doti del regolamento del verde e del censimento di tutti gli spazi verdi presenti in città, che al momento è parziale e datato. “Sono strumenti che tutti i comuni dovrebbero avere per legge, in mancanza dei quali non si può procedere alla realizzazione di un vero e proprio piano sul verde urbano”, conclude la referente di Legambiente.
Maria Nocerino