Il fenomeno migratorio, in passato come oggi, qualunque fosse la direzione o il popolo coinvolto, è stato sempre guardato con sospetto. Oggi ancor di più c’è una visione disfunzionale della figura del “migrante”, complice un vento nazionalista che spira sull’Europa e il riaffiorare di mentalità razziste secondo cui “migrante” è sinonimo di “invasore”.
Solo la conoscenza è in grado di restituire al fenomeno complesso come quello dell’immigrazione una chiave di lettura onesta e a ristabilire i ruoli. Quelli delle vittime, quelli dei complici, quelli dei carnefici.
Ci prova la Mediterranea Saving Human, associazione che dal 2018 si occupa di antirazzismo e accoglienza. Del collettivo napoletano fa parte Laura Marmorale che spiega l’attività svolta dagli attivisti che la compongono. “In tutto e per tutto ci muoviamo come una ONG – spiega l’attivista napoletana – La nostra nave si chiama Mare Jonio e si muove nel Mediterraneo Centrale, occupandosi di monitoraggio e salvataggio in mare fra la zona SAR (Search and Rescue, zone franche in cui è possibile navigare ed effettuare salvataggio delle persone in mare, ndr) italiana e la zona SAR libica”.
L’attività svolta dall’Equipaggio di Mare Jonio, come da quello delle diverse ONG, risponde a una dato allarmante. Il mar Mediterraneo è il mare più “mortale” del Pianeta. Dall’inizio dell’anno ad oggi i morti in mare, quelli di cui siamo a conoscenza, sono oltre 40mila. Un fenomeno favorito da una narrazione disumanizzante della figura del migrante su cui tenta di agire il “equipaggio di terra” di Mediterranea Saving Human.
“È proprio questo che ci differenzia dalle altre ONG – prosegue Marmorale – abbiamo un personale di terra che agisce sul territorio facendo rete, recuperando risorse per la mare Jonio e promuovendo una corretta informazione. Individuare nello straniero che viene dal mare il nemico è fin troppo semplice ed è ciò che tenta di fare l’universo politico in tutta Europa. Sono proprio gli accordi internazionali che consentono alla Libia una gestione criminale della questione migranti”.
Nell’ambito delle attività svolte dalla Mediterranea Saving Human si colloca anche la proiezione di “Iuventa”, il documentario di Michele Cinque prodotto da Zalab distribuzione, dedicato al caso della Iuventa, la prima nave ONG messa sotto inchiesta e accusata di favorire l’immigrazione clandestina.
Il processo è, fra l’altro ancora aperto e il capomissione di Mediterranea Luca Casarini ancora sotto inchiesta.
La proiezione si terrà nell’Ex-Asilo Filangieri giovedì 27 ottobre alle ore 18, ed con ingresso gratuito (obbligo di green pass). All’evento sarò presente il regista e Alessandro Metz, armatore di Mediterranea.
Info e contatti:
https://mediterranearescue.org/
Ex-Asilo Filangieri - Vico Giuseppe Maffei, 4 - napoli
Chiara Reale