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venerdì 15 Ottobre 2021




Ondate di caldo in Italia, Napoli tra le città a rischio

Ondate di caldoOndate di calore e alluvioni in crescita in diverse città italiane negli ultimi decenni. In particolare, a Napoli si registrano 50 giorni in più di caldo intenso l'anno rispetto a inizio secolo. È quanto emerge dal rapporto "Analisi del Rischio. I cambiamenti climatici in sei città italiane", realizzato dalla Fondazione Centro Euro-Mediterraneo sui Cambiamenti Climatici.

In questa classifica, la città partenopea è seguita da  Milano (+30 giorni), Torino (+29) e Roma (+28). Dall'analisi emerge che negli ultimi 150 anni, a Venezia il livello dell'acqua relativo della città è cresciuto di oltre 30 centimetri e la soglia critica è stata superata 40 volte negli ultimi 10 anni. Non va meglio a Bologna dove per il futuro si attende un aumento di intensità e frequenza di fenomeni di allagamento. In generale, ci si aspetta che questi impatti crescano, con conseguenze sulla salute delle persone, sulla mortalità e su episodi di dissesto idrogeologico.

Il rapporto è un documento che, per la prima volta, mette a frutto i risultati di dati ad altissima risoluzione per proporre una rassegna del clima, degli impatti, dei rischi e degli strumenti di cui si stanno dotando Bologna, Milano, Napoli, Roma, Torino e Venezia. 

Si tratta di realtà molto diverse che sono accomunate, però, da tre aspetti:le temperature sono aumentate negli ultimi trent’anni e continuano a farlo in tutte le città; tutti gli scenari evidenziano rischi crescenti per ondate di calore e alluvioni urbane; le strategie di adattamento riducono la portata degli impatti negativi, soprattutto per la mortalità legata a ondate di calore.

«Questo lavoro – spiega Donatella Spano (CMCC e Università di Sassari) che ha curato il rapporto con Valentina Mereu (CMCC) - è un'assoluta innovazione nell’ambito dell’analisi e della gestione del rischio da cambiamenti climatici su scala urbana. L’obiettivo è quello di fornire uno strumento che, fondato sulle più recenti conoscenze scientifiche, possa contribuire rendere le nostre città più pronte e preparate agli anni che stiamo vivendo e che vivremo, nel segno della sostenibilità e della resilienza. Per raggiungere questo obiettivo, il rapporto mette a disposizione un’integrazione di dati climatici originali con una rassegna approfondita sullo stato dell’arte della conoscenza sugli impatti da cambiamenti climatici e sugli strumenti e i metodi che le città hanno a disposizione per valutare, analizzare e affrontare le conseguenze dei cambiamenti climatici».

Sono quattro le sezioni specifiche per ogni città:

Clima: gli scenari futuri, ma anche le tendenze che possiamo individuare in quello che è accaduto negli ultimi 30 anni in ogni città, analisi effettuata con dati ad altissima risoluzione (2 Km).

Impatti climatici: analisi di come gli impatti legati a temperature e precipitazioni hanno interessato e interesseranno le diverse città.

Valutazione dei rischi: una rassegna di come ciascuna delle sei città elabora la valutazione del rischio da cambiamento climatico.

Strumenti di adattamento: una sintesi ragionata degli strumenti di cui le singole città si stanno dotando per implementare strategie e piani di adattamento ai cambiamenti climatici.

Tornando a Napoli, sono previsti fino a 90 giorni consecutivi di ondate di calore in città entro il 2080 senza l'applicazione di politiche climatiche, che invece potrebbero ridurre il fenomeno a 50 giorni, con gravi rischi per la la popolazione più anziana per maggiori ospedalizzazioni e mortalità. Inoltre, sempre a Napoli, le piogge intense che fino ad oggi si sono verificate ogni 10 anni, potrebbero verificarsi ogni 4.

E se da una parte tutte le città si concentrano sull’analisi dei rischi connessi a ondate di calore e allagamenti, dall'altra diverse sono le strade che ciascuna percorre per sviluppare piani di intervento. A Napoli, Roma e Venezia, mentre si procede alla formazione delle capacità necessarie, si punta a collaborazioni con Università e centri di ricerca del territorio. A Milano, Bologna e Torino, invece, la macchina amministrativa è dotata di elevate competenze e capacità tecniche. In tutti i casi, risultano determinanti per la buona riuscita delle attività sulla valutazione del rischio da cambiamento climatico, la partecipazione in network nazionali o internazionali di città impegnate in azioni per affrontare i cambiamenti climatici e l’attivazione di pratiche partecipative che coinvolgano cittadini e stakeholders.

I cambiamenti climatici in sei città italiane” è disponibile online:

https://www.cmcc.it/it/rischio-clima-citta-2021

Donatelle Alonzi

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