Il 21 settembre si celebra la Giornata mondiale dedicata all’Alzheimer, istituita nel 1994 dall’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e dall’Alzheimer’s Disease International (ADI).
Con ben 98mila casi, la Campania è la sesta regione della Penisola per malati di Alzheimer, preceduta da Lombardia (120mila), Lazio (109mila), Emilia Romagna (106mila), Puglia (104mila), Veneto (100mila). In Italia sono in tutto 1,2 milioni i malati conclamati di Alzheimer e oltre 700mila le persone che ancora non sanno di essere malate, secondo le ultime stime diffuse dal rotaryalzehimer.org.
I dati e le prospettive non sono putroppo confortanti. La demenza è in crescente aumento nella popolazione generale ed è stata definita, dal Rapporto dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e di Alzheimer Disease International, una priorità mondiale di salute pubblica
«Nel 2010 – si legge nel rapporto - 35,6 milioni di persone risultavano affette da demenza con stima di aumento del doppio nel 2030, del triplo nel 2050, con 7,7 milioni di nuovi casi all'anno (1 ogni 4 secondi) e con una sopravvivenza media, dopo la diagnosi, di 4-8-anni. La stima dei costi è di 604 miliardi di dollari all'anno con incremento progressivo e continua sfida per i sistemi sanitari. Tutti i Paesi devono includere le demenze nei loro programmi di salute pubblica. A livello internazionale, nazionale regionale e locale sono necessari programmi e coordinamento su più livelli e tra tutte le parti interessate».
L’incidenza dei malati di Alzheimer tende ad aumentare con l’avanzare dell’età: la patologia interessa lo 0,4% degli individui che hanno tra i 65 e i 69 anni, l’1,9% degli individui tra i 70 e i 74 anni, il 3,4% di chi ha tra i 75 e i 79 anni per arrivare a toccare l’11,5% degli anziani che hanno 80 anni e più.
Approfondendo l’analisi per genere è evidente il gap a sfavore delle donne, che presentano una incidenza del 6%, doppia rispetto al 3% degli uomini.
La malattia di Alzheimer influenza la qualità della vita: il 63% dei malati riferisce di avere gravi difficoltà nella attività di cura della persona, il 90% ha gravi difficoltà nelle attività domestiche, il 68% lamenta calo di concentrazione e di conseguenza il 12% dei malati è in corso in incidenti domestic
I sintomi da segnalare al medico
Disturbi di memoria, piccole perdite dell’orientamento spaziale, ma anche difficoltà nel pianificare atti e azioni che prima non incontravano difficoltà. Variazioni di comportamento, situazioni depressive, apatia, maggiore irritabilità o ansia possono essere anche campanelli di allarme che meritano un approfondimento. La segnalazione va fatta al medico di medicina generale che vaglierà l’opportunità di inviare allo specialista.
Sensibilizzazione sul territorio
Punto di riferimento sul territorio campano è Aima Napoli, un’associazione che sensibilizza sul tema e organizza iniziative per tutte le persone vittime della malattia di Alzheimer, pazienti e familiari. Fra queste, c'è Casa Aima, un luogo che accoglie il paziente e i familiari nel momento del bisogno. Oggi le sedi sono a Battipaglia, Aversa, Portici e Bacoli.
«La stimolazione cognitiva – spiega la dottoressa Alessia Coppola, psicologa AIMAè un’attività di gruppo che favorisce l’utilizzo delle funzioni residue nella persona con demenza. L’obiettivo è quello di migliorare il funzionamento cognitivo e sociale generale attraverso, ad esempio, la discussione di eventi presenti e passati o laboratori di scrittura creativa, giochi di parole, giochi con i numeri, attività pratiche. Ciò sostenendo l’autostima della persona e partendo dall’assunto di base che le funzioni cognitive (memoria, attenzione, linguaggio etc.) non vengono mai utilizzate da sole. Tra i benefici ci sono il miglioramento della cognizione, della comunicazione, dell’interazione».
Donatella Alonzi