Sono stati attori per un giorno all’interno della suggestiva quanto corale iniziativa promossa dal Teatro Trianon Viviani che ha portato a Forcella la piccola Amal, la marionetta di 3 metri simbolo del diritto alla felicità e al futuro dei bambini siriani e di tutti i bambini del mondo.
I giovani seguiti dall’Educativa territoriale “La bussola” di Barra, il servizio del Comune di Napoli realizzato dal gruppo di imprese sociali Gesco, hanno partecipato a questo evento di rilievo, conclusione naturale di un percorso teatrale che ha visto la collaborazione tra il gruppo di imprese sociali Gesco e l’associazione culturale Puteca Celidonia. “Nel corso di questi mesi, molti ragazzi hanno scoperto se stessi, le proprie potenzialità – spiega Cristina Rapicano, coordinatrice del progetto – Se all’inizio c’erano delle perplessità, sono state tutte oltrepassate dal sentimento di riuscire a superare i propri limiti. Al punto tale che molti non vedono l’ora di riprendere il laboratorio teatrale ad ottobre”.
Percorsi operativi a confronto: l’integrazione per l’integrazione
Il protocollo d’intesa tra Gesco e Puteca Celidonia - che nasce nel settembre 2018 dall’incontro tra sei ex allievi della Scuola del teatro stabile di Napoli e prende in gestione due beni confiscati alla camorra nel rione Sanità a Napoli – nasce nel mese di maggio 2021. Le due organizzazioni, durante il periodo estivo, hanno realizzato un laboratorio creativo in favore di circa dieci adolescenti, dai 13 ai 17 anni, allo scopo di promuovere momenti di inclusione e vicinanza territoriale tra due realtà periferiche tanto diverse come Barra e Forcella.
La performance Disarmante speranza, ideata e diretta dal premio Ubu Davide Iodice, con il prologo originale scritto da Valeria Parrella, è stata realizzata nell'ambito del Teatro delle Persone, il progetto speciale di arte e inclusione sociale curato dallo stesso regista. Hanno collaborato Accademia delle Belle arti di Napoli, l'Altra Napoli, Amici di Carlo Fulvio Velardi, Cornelia, associazione Annalisa Durante, Film Commission Regione Campania, Puteca Celidonia e ScalzaBanda.
I protagonisti: gli adolescenti del quartiere di Barra
“Sono adolescenti, gli adolescenti del quartiere di Barra, gli stessi che vediamo ogni giorno – spiegano gli educatori Immacolata Sannino, Pietro Varriale e Danila Iacomino - gli stessi che per un anno e mezzo a causa della pandemia sono stati bloccati, imbavagliati, che a tratti si sono dileguati. Quelli che volevano abbandonare la scuola, quelli che hanno mangiato tanto, troppo, cercando di colmare il vuoto, per combattere la noia. Si sono ricordati di avere un corpo, quello che alla loro età diventa irriconoscibile, spesso ingombrante, tra brufoli, peli, ciccia e la voce strana. Hanno condiviso lo spazio e il tempo con coetanei e adulti mai visti prima riuscendo in poco tempo a socializzare e a mescolarsi con gli altri partecipanti Si sono svegliati presto, hanno disconnesso i cellulari e riconnesso le emozioni, sentendole, vivendole, dando loro forma. Hanno mostrato il desiderio di esserci e di vivere il qui ed ora, dimostrando coraggio, intraprendenza e creatività”.
Le testimonianze degli “attori” in erba
“Il teatro per me è stato bellissimo; i primi giorni avevo tanta vergogna ma poi mano mano conoscendo altri ragazzi mi sono adattato a questo laboratorio e, ripeto, questo percorso per me è stato bello perché ho imparato tantissime cose, infatti ringrazio gli attori e le attrici e i nostri educatori per questa esperienza bellissima, spero che si possa rifare. Ps: tranne svegliarsi alle 8 di mattina”, Lele Jr De Martino.
“Con il teatro io ho ritrovato la libertà che non riuscivo a trovare da tempo”, Gennaro De Luca.
“È stata una bellissima esperienza, la rifarei sicuramente un’altra volta sia per il divertimento e sia per la compagnia”, Francesco Pio De Martino.
“Per me, l’esperienza fatta al teatro Trianon è una delle più belle che ho mai fatto con il gruppo degli adolescenti dell’educativa, andrei altre 100 volte al teatro, ho fatto belle amicizie e soprattutto nuove esperienze”, Raffaele De Martino.
“È stata un’esperienza molto bella. La rifarei altre 100 volte, in quei giorni mi sono sentita molto bene, felice ed emozionata”, Aurora Eboli.
M. N.