I teatri al nord hanno chiuso il primo lunedì di marzo 2020, a Napoli il martedì, per riaprire solo pochissimi giorni durante lo scorso anno. Ora sono chiusi da 100 giorni di filata. Ecco che sempre di lunedì, 22 febbraio 2021, stasera, dalle 19.30 alle 21.30 tutti i teatri italiani apriranno simbolicamente illuminandosi in nome delle migliaia di artisti, tecnici e maestranze senza lavoro e con le stagioni bloccate. L’iniziativa è promossa da U.n.i.t.a, (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo) e dai sindacati uniti CGIL, CISL e UIL ed hanno aderito tantissimi teatri campani.
A "Facciamo luce sul teatro", iniziativa lanciata da U.n.i.t.a. - Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo per lunedì 22 febbraio, a un anno dalla prima chiusura a macchia di leopardo dei sipari causa pandemia, stanno aderendo palcoscenici piccoli e grandi, pubblici e privati. L'invito è a illuminare e tenere aperti gli edifici dalle 19.30 alle 21.30. Agli artisti, alle maestranze e al pubblico quello di organizzare presidi, in sicurezza, perché "questi luoghi tornino simbolicamente a essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita di una comunità".
"Le lavoratrici e i lavoratori dello spettacolo, storicamente poco tutelati, sono tra quelli che hanno maggiormente subito gli effetti devastanti della pandemia sul lavoro - spiega sui social la presidente di U.n.i.t.a., Vittoria Puccini - La notizia del blocco del nuovo decreto Ristori", dice, è solo l'ennesimo macigno su lavoratori "che si troveranno da un momento all'altro senza alcuna forma di sostegno".
Secondo le stime Agis, solo per il teatro di prosa, sono oltre 142 i milioni andati in fumo al botteghino nel 2020, rispetto al 2019, ovvero il 72% di incassi in meno. Non va meglio per la lirica, che perde quasi 79 milioni (-74%) e la danza con quasi 26 milioni in meno (-78%).
Da nord a sud, all’iniziativa di U.n.i.t.a, (Unione Nazionale Interpreti Teatro e Audiovisivo), dei sindacati uniti CGIL, CISL e UIL, hanno già aderito i palcoscenici delle grandi città a Napoli piccoli e grandi teatri come il Mercadante, il San Ferdinando, il Diana, il teatro Nuovo, il Bellini e tanti altri insieme al Coordinamento Arte e Spettacolo Campania. Sostiene l'iniziativa anche don Ciotti con l'associazione Libera.
Diverse le iniziative in città: dal Diana che invita a lasciare un messaggio su un quaderno al Teatro Nuovo che proporrà un programma on line fino ad una vera e propria manifestazione indetta invece domani, martedì 23 febbraio dal Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori dello Spettacolo.
Su invito di U.N.I.T.A., lunedì 22 febbraio 2021 dalle 19.30 alle 21.30, dopo quasi un anno dall’ultimo spettacolo, il Teatro Nuovo e alcuni dei principali teatri afferenti al Teatro Pubblico Campano apriranno le sale e accenderanno le proprie luci, a sostegno dei lavoratori dello spettacolo dal vivo e della riapertura delle sale.
“Metteremo un quaderno dove chiunque può dare una sua dimostrazione o può anche portare un pensiero rivolto il settore dello spettacolo che è l’unico in assoluto, rimasto chiuso ininterrottamente- ci racconta Claudia Mirra del Teatro Diana-. Il nostro pubblico ci ha dimostrato grande solidarietà con messaggi, e-mail e dimostrazioni di solidarietà sui social e anche adesso che abbiamo pubblicato questa iniziativa è vicino. La gente si sta rendendo conto che il settore dello spettacolo non è solo ciò che vede sul palco, ma è tutta la macchina organizzativa che c’è dietro che rende possibile quella magia. Aziende intere che fanno muovere tutto il settore spettacolo si sono fermate: basti pensare ai concerti, alla musica dal vivo, non solo alla prosa. Ci sono discrepanze nella gestione della pandemia: fa rabbia quando vedi il lungomare straripante di persone nei fine settimana e i teatri, che si erano attrezzati con tutti gli accorgimenti e le sanificazioni necessarie alla sicurezza, sono chiusi. Speriamo di accendere la luce per far capire che si dovrebbe ricominciare. Da cittadina confido in una vaccinazione a tappeto. Ciò che rappresenta la vita normale è proprio poter assistere agli spettacoli e viaggiare. Quando ripartirà il nostro settore significherà che la vita sarà ripartita. Un augurio che faccio a tutti”.
Luci accese, dunque, per dare un segnale forte, affinché si torni immediatamente a parlare di Teatro e di spettacolo dal vivo, che si torni a nominare, si programmi e si renda pubblico, prima possibile, un piano per una riapertura in sicurezza di questi luoghi.
“Tutti gli artisti, le maestranze e il pubblico dei teatri sono invitati a condividere con noi questa iniziativa- spiega Raimondo Adamo portavoce del Teatro Nuovo e del Teatro Pubblico Campano-, a diffonderla sui social e ovunque possibile, per sostenere la cultura, per sostenere tutto il settore e la sua ripartenza in tutta sicurezza. Facciamo in modo che questi luoghi tornino simbolicamente a essere ciò che da 2500 anni sono sempre stati: piazze aperte sulla città, motori psichici della vita, di una comunità. Il Teatro Nuovo ha aderito pienamente all’iniziativa, ma in sicurezza. Faremo qualche diretta senza pubblico perché temiamo che invitando le persone si formerebbe la calca, cosa che abbiamo scongiurato fin dall’inizio. I teatri si erano attrezzati per la fruizione in sicurezza con un pubblico contingentato per ripartire il 27 novembre, nonostante ciò si è chiuso tutto.
E’ opinione comune che il teatro riaprirà per la stagione 2021/2022. Auspichiamo qualche spettacolo estivo all’aperto, ma il settore ripartirà chiaramente a fine 2021 quando ci auguriamo che sia stata vaccinata gran parte della popolazione. I teatri e le compagnie stanno lavorando per ottobre e novembre. Non credo che ci possano far fare un’altra stagione chiusi, si rischierebbe la rivolta”.
Intanto il 23 febbraio a Napoli il Coordinamento delle lavoratrici e dei lavoratori dello Spettacolo della Campania insieme a CGIL, CISL e UIL ha dato appuntamento davanti al Mercadante alle 15 per manifestare:
“Per il comparto spettacolo e cultura, fermo da fine febbraio 2020, la luce alla fine del tunnel non si vede. Mentre ci bombardano di notizie su contagi, vaccini, recovery found, governi caduti, governi salvati, consultazioni, per noi ci sono solo botte. Sono stati elargiti milioni e milioni di euro attraverso il FUS ad enti e grandi produzioni. Sono state predisposte le fondamenta di una precarizzazione ancora più selvaggia di quanto già non fosse, con l'accoglimento in parlamento di disegni di legge scritti da e per le parti datoriali. Si è aperto senza criterio il vaso di pandora degli eventi in streaming, che avrà l'effetto di una contrazione dannosissima per l'occupazione nel settore. La cultura diverrà ancora di più "questa sconosciuta". La tutela dei lavoratori si è ridotta ad una elemosina di serie Z. Noi non ci stiamo. Chiediamo al ministero del lavoro un tavolo di confronto, perché chi lavora siamo noi ed è con noi, che devono parlare!”
Il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale diretto da Roberto Andò, aderendo alle diverse iniziative indette ad un anno dal primo provvedimento di chiusura dei Teatri Italiani imposto dalle misure di contenimento contro il Coronavirus, lunedì 22 febbraio alle 19.30 al Mercadante, e martedì 23 febbraio, di mattina al San Ferdinando e alle 14.00 al Mercadante, riaprirà simbolicamente le sue Sale accendendo le luci dei suoi teatri.
“Il Teatro di Napoli intende manifestare solidarietà e dare un messaggio di speranza ai tanti artisti, operatori, tecnici e maestranze in difficoltà, nello stesso spirito tenuto in questi lunghi mesi con l’impegno quotidiano in teatro, portando avanti il più possibile le attività di produzione, progettuali e formative. Il Teatro di Napoli-Teatro Nazionale invita anche il suo pubblico a condividere questa “riapertura” simbolca per testimoniare il proprio sostegno alle categorie del settore in grande difficoltà”.
AdG