Ce l’ha fatta Procida piccolo scrigno di tesori ad essere proclamata Capitale Italiana della Cultura 2020. La cultura non isola è il titolo del dossier presentato dall’ottimo staff del progetto capitanato dal da Agostino Riitano.
L’isola di Arturo, delle case colorate avvinghiate alla roccia della Corricella, dei giardini segreti di limoni, dei premi letterari, della spiaggia a forma di Luna, delle tradizioni millenarie intatte, delle lampare e delle processioni, delle partenze e dei ritorni scanditi dalla pesca, del tempo che si ferma e scorre in modo più umano. La prima piccola isola che ha attivato un progetto Sprar di integrazione dei rifugiati nel tessuto isolano.
Il programma culturale, nato da una serie di sessioni che hanno visto il coinvolgimento attivo della popolazione, abbraccia, tra l’altro, 44 progetti culturali, 330 giorni di programmazione, 240 artisti, 40 opere originali e 8 spazi culturali rigenerati. Il tema del dossier di Procida è “La cultura non isola” perché “la terra isolana è luogo di esplorazione, sperimentazione e conoscenza, è modello delle culture e metafora dell'uomo contemporaneo. Potenza di immaginario e concretezza di visione ci mostrano Procida come capitale esemplare di dinamiche relazionali, di pratiche di inclusione nonché di cura dei beni culturali e naturali”.
“E’ stata una vittoria epocale ha sottolineato stamane - Agostino Riitano, direttore della candidatura manager culturale e già artefice del successo di Matera a Capitale Europea della Cultura e direttore della candidatura Unesco dell’Arte dell’incisione a Cammeo, eccellenza di Torre del Greco, sua città natale – perché la commissione ha compreso che il progetto di Procida incorpora un cambio del paradigma della cultura nel nostro paese, non solo grandi città d’arte ma anche e soprattutto lo straordinario patrimonio culturale diffuso nei piccoli centri. Siamo convinti che il concetto di ‘minore’ contenga il senso della profezia. In questo la nostra vittoria incarna la profezia del cambiamento delle politiche culturali del Paese”.
“Il dossier di Procida 2022 - Capitale Italiana della Cultura lo stiamo attuando giorno dopo giorno con piccoli e grandi interventi. Essere capitale della cultura per noi significa prendersi la responsabilità di un cambiamento e non mettersi in vetrina per essere adulati” aveva dichiarato Agostino Riitano qualche giorno fa. Tra i progetti fattivi che si stanno già attivando quello di un giardino pubblico nel cortile dello storico Palazzo d’Avalos, l'ex carcere di Procida, liberati dai rovi e restituiti a una nuova vita: “Qui una volta i detenuti del carcere coltivavano la terra e allevavano maiali e mucche, in primavera saranno i bambini dell’isola ad abitare questo spazio. Un progetto esiste quando è azione e non solo un documento” afferma Agostino Riitano.
Tanti fari, simbolo della cultura che illumina le comunità sono stati puntati da diversi comuni dell’area Flegrea e da Ischia verso l’isola di Procida il 6 gennaio scorso per sostenere la candidatura di Procida.
“Il contesto dei sostegni locali e regionali pubblici e privati è ben strutturato. La dimensione patrimoniale e paesaggistica del luogo è straordinaria. La dimensione laboratoriale che comprende aspetti sociali di diffusione tecnologica è importante per tutte le isole tirreniche, ma è rilevante per tutte le realtà delle piccole isole mediterranee. Il progetto potrebbe determinare grazie alla combinazione di questi fattori un’autentica discontinuità nel territorio e rappresentare un modello per i processi sostenibili di sviluppo a base culturale delle realtà isolane e costiere del Paese. Il progetto è inoltre capace di trasmettere un messaggio poetico, una visione della cultura che dalla piccola realtà dell’isola si estende come un augurio per tutti noi, al Paese nei mesi che ci attendono”. Questa la motivazione della scelta letta dal Ministro Franceschini durante la cerimonia di premiazione.
“Siamo onorati, grazie per questa opportunità storica che coglieremo lavorando sodo per rendere orgogliosa l’Italia di questa bella scelta - ha commentato, dopo la proclamazione, il sindaco di Procida Dino Ambrosino che già durante la presentazione della candidatura aveva sottolineato come il non essere isolata sia la carta vincente di Procida. “Il percorso di partecipazione che abbiamo attivato ha fortificato le politiche dell’amministrazione che stava già puntando su argomenti forti come l’inclusione. Procida è la prima piccola isola d’Italia ad aver attivato un progetto SPRAR per l’accoglienza dei migranti. Abbiamo costruito dei percorsi di condivisione delle politiche e di rigenerazione delle strutture per la fruizione di eventi culturali, di interconnessione tra turismo e cultura. È stato un cammino importante che lascerà a prescindere la sua eredità. Procida sarà la capitale culturale del golfo di Napoli, del comprensorio flegreo, della Campania e di tutte le piccole isole d’Italia e del Mediterraneo. Ci aspetta un lavoro lungo e stimolante, esprimiamo la nostra soddisfazione in un momento particolare per l’intero Paese e nel rispetto di chi ha sofferto e soffre per la pandemia.”
“Esprimiamo la nostra gioia e la grande soddisfazione per la scelta di Procida come Capitale italiana della Cultura 2022 – ha dichiarato il presidente della Campania Vincenzo De Luca -. L'isola di Procida è uno dei luoghi più suggestivi e caratteristici della Campania per le bellezze ambientali, per la sua storia e le sue storie, per i suoi borghi e le sue spiagge. È un luogo assolutamente affascinante che sottolinea le molte bellezze della nostra terra. Ha vinto un progetto bellissimo, di valorizzazione dell'isola e della Campania, a cui Regione e Comune hanno creduto. È un'occasione straordinaria di proiezione della nostra Regione sul piano internazionale sulla scia del grande successo delle Universiadi 2019”.
“La nomina di Procida a Capitale Italiana della Cultura 2022 è un magnifico segnale per guardare al futuro con positività nell'anno della ripartenza- afferma Titta Fiore, presidente della Film Commission Regione Campania. Il progetto costruito intorno all'isola come luogo di aggregazione, sperimentazione e conoscenza si è rivelato vincente, così come l'idea della cultura intesa come laboratorio sociale e non solo patrimonio. La Campania si è stretta a sostegno di Procida in una proposta articolata e corale per un successo di cui siamo tutti orgogliosi”. La Film Commission Regione Campania ha supportato la candidatura dell'isola con la produzione del cortometraggio di presentazione “Procida. L'isola che non Isola” con la voce narrante dell'attrice Lucianna De Falco e la regia di Simona Cocozza e Samantha Cito. La FCRC ha inoltre accompagnato Procida con una promozione social dal titolo “La cultura non isola”, coinvolgendo moltissimi personaggi dello spettacolo e della cultura campani come gli attori Toni Servillo, Marco D’Amore, Massimiliano Gallo, Cristina Donadio, Luisa Ranieri, Francesco Di Leva, Ludovica Nasti, Elisa Del Genio, Libero De Rienzo, Andrea Renzi, Maria Pia Calzone, Fru e Fabio Balsamo di The Jackal, e gli scrittori Maurizio de Giovanni e Valeria Parrella, che hanno sostenuto l'isola con i loro video messaggi. Circa 300 gli artisti, italiani e stranieri, tra attori, cantanti, registi, direttori di musei, editori e scrittori hanno deciso di dichiarare la loro adesione completa al progetto culturale, convinti che oggi più che mai la cultura deve essere centrale nello sviluppo delle nostre comunità.
AdG