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Mercoledì 25 Novembre 2020




A chi da fastidio il Car Sharing a Napoli?

Il Gruppo di Imprese Sociali Gesco chiede l’intervento della città per Amicar 

AmicarDiffusissimo e stilizzatissimo in tutte le grandi città italiane, il car sharing a Napoli è osteggiato con veri e propri atti criminali dal vandalismo ai furti. Ecco che la flotta di Amicar Sharing, targata Gruppo di Imprese Sociali Gesco, è scesa in piazza Plebiscito con un flash mob per sensibilizzare cittadini e istituzioni.

“L’unico silenzio che non volevamo ascoltare è quello delle istituzioni” dichiarano i promotori del primo e unico servizio di sharing elettrico in città. Silenziosa, ecologica, versatile ed economica Amicar è sbarcata a Napoli nel 2019 e dopo un anno di sperimentazione è stata ufficialmente presentata alla città a giugno 2020. La flotta di 30 Peugot 208 che raddoppieranno entro la primavera del 2021 sta riscuotendo un grande successo – in 4 mesi più di 2mila utilizzatori – e questo evidentemente da fastidio a qualcuno.

E’ per questo che  il gruppo di imprese sociali Gesco chiede di aprire subito un’indagine per fare chiarezza e capire a chi può dar fastidio il servizio di utilità pubblica al punto tale da osteggiarlo attraverso veri e propri atti criminali.

Stamattina durante un flashmob tenutosi davanti alla sede della Prefettura di Napoli, 10 delle 30  automobili elettriche brandizzate Amicar hanno sfilato simbolicamente per accendere i riflettori sul clima ostile al servizio di car sharing e per tornare a chiedere con forza l’attenzione e il sostegno delle istituzioni e di tutti i cittadini.

“È ormai evidente che non si tratta di fatti accidentali ed episodi isolati tra loro – sottolinea Sergio D’Angelo, presidente di Gesco - Le nostre macchine sono dotate di due dispositivi Gps, eppure sono state oggetto in poco tempo di 7 atti di vandalizzazione e 3 furti. I danni subiti non ci scoraggiano ma vanno denunciati a gran voce. Cittadini e istituzioni devono sapere e mobilitarsi per un servizio che non abbiamo creato per noi stessi ma per la comunità. Un servizio che ha un profilo di pubblica utilità ancor di più in piena emergenza sanitaria Covid, perché potenzia e integra una mobilità pubblica in grandissima difficoltà e, allo stesso tempo, è capace di sostituirsi alle auto private, contribuendo a decongestionare traffico e ad evitare assembramenti”.

Amicar 1

Tra gli autisti che hanno guidato in corteo le auto anche Carlo Vettore, un imprenditore veneto quarantenne che ha scelto di vivere a Napoli: “Appena ho sentito che il servizio era stato attaccato ho deciso di partecipare al flash mob perché io lo uso almeno un paio di volte a settimana. Il car sharing è una grande opportunità che permette un notevole risparmio rispetto all’uso dell’auto privata, con tutto quello che costa il possesso di un’autovettura, tra assicurazione, bolli, manutenzione, parcheggio. In altre città italiane è la normalità e registra numeri molto più alti. A Napoli siamo all’inizio, ma mi auguro che la copertura sia sempre maggiore”.

Sempre nella giornata di oggi, il gruppo Gesco ha depositato un esposto alla Procura della Repubblica per far luce su episodi che, con tutta probabilità, sono frutto di un preciso disegno teso a boicottare una iniziativa nata sotto i migliori auspici e per questo viene osteggiata.

 “Una vera e propria trama per scoraggiare il car sharing che esiste già da tempo nelle principali città europee – conclude D’Angelo - Per questo risulta ancora più singolare il silenzio dei cittadini e delle istituzioni a cui oggi chiediamo di vigilare maggiormente e fare in modo di proteggere un servizio che serve a tutti”.

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