L’atteso decreto mensile è finalmente uscito: il Dcpm del 13 ottobre stabilisce una serie di prescrizioni non solo per la vita pubblica ma anche per quella privata: tra cui indossare la mascherina anche in casa e limitare le feste private ad un massimo di 6 persone. D’altra parte il sistema sanitario locale non sembra adeguatamente preparato ad intervenire con solerzia e competenza e non è un caso che siano state pubblicate le liste dei centri di analisi privati accreditati per effettuare il tampone.
Queste le principali misure decise dal Governo:
Mascherine
Casa
Scuola
Sport
Bar e Ristoranti
Leggi il DCPM completo del 13 ottobre
Allegati del DCPM
Salute: cosa fare
La nuova Circolare del ministero della Salute del 12 ottobre 2020 intanto ha aggiornato le indicazioni riguardo la durata e il termine dell’isolamento e della quarantena, in considerazione dell’evoluzione della situazione epidemiologica, delle nuove evidenze scientifiche, delle indicazioni provenienti da alcuni organismi internazionali (OMS ed ECDC) e del parere formulato dal Comitato Tecnico Scientifico l'11 ottobre 2020.
Indicazioni quanto mai necessarie in un panorama di casi di vere e proprie segregazioni domestiche e attese infinite dell’arrivo di task force a casa. Dai 14 giorni, in cui chiunque era stato a contatto con un positivo o risultato positivo era chiamato a rimanere presso la propria abitazione o altro luogo comunicato alla ASL di appartenenza, con il nuovo decreto si passa a 10 giorni. Trascorso tale lasso di tempo si rende necessario un tampone il cui esito - se negativo - sancisce il termine della quarantena. La circolare chiarisce che:
Casi positivi asintomatici
Le persone asintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa della positività, al termine del quale risulti eseguito un test molecolare con risultato negativo (10 giorni + test).
Casi positivi sintomatici
Le persone sintomatiche risultate positive alla ricerca di SARS-CoV-2 possono rientrare in comunità dopo un periodo di isolamento di almeno 10 giorni dalla comparsa dei sintomi (non considerando anosmia e ageusia/disgeusia che possono avere prolungata persistenza nel tempo) accompagnato da un test molecolare con riscontro negativo eseguito dopo almeno 3 giorni senza sintomi (10 giorni, di cui almeno 3 giorni senza sintomi + test).
Casi positivi a lungo termine
Le persone che, pur non presentando più sintomi, continuano a risultare positive al test molecolare per SARS-CoV-2, in caso di assenza di sintomatologia (fatta eccezione per ageusia/disgeusia e anosmia 4 che possono perdurare per diverso tempo dopo la guarigione) da almeno una settimana, potranno interrompere l’isolamento dopo 21 giorni dalla comparsa dei sintomi. Questo criterio potrà essere modulato dalle autorità sanitarie d’intesa con esperti clinici e microbiologi/virologi, tenendo conto dello stato immunitario delle persone interessate (nei pazienti immunodepressi il periodo di contagiosità può essere prolungato).
Contatti stretti asintomatici
I contatti stretti di casi con infezione da SARS-CoV-2 confermati e identificati dalle autorità sanitarie, devono osservare:
Nella circolare si raccomanda di:
I dettagli su: http://www.salute.gov.it/portale/nuovocoronavirus/dettaglioNotizieNuovoCoronavirus.jsp?lingua=italiano&menu=notizie&p=dalministero&id=5117
In Campania via libera ad effettuare i tamponi privatamente.
“Stiamo completando la cosiddetta “fase C”, adeguata a un livello di contagio medio-alto, avendo programmato, a livello di posti letto disponibili, tutto quello che era necessario. Adesso entriamo nella “fase D”, quella del contagio elevato: avere circa 750 nuovi positivi al giorno, cambia completamente il quadro. L’obiettivo ora è avere un equilibrio fra i nuovi contagi e le persone guarite o almeno una situazione che si avvicini all’equilibrio. Finché reggerà l’equilibrio, la situazione sarà gestibile. Se questo equilibrio salta, se dovessimo avere 1000 nuovi contagi giornalieri e 200 guariti, sarà lockdown. Vogliamo drammatizzare? No, semplicemente stiamo facendo un calcolo numerico che ci eviterà di far precipitare la situazione nei nostri ospedali” ha dichiarato pochi giorni fa il Governatore della Campania De Luca.
Intanto il bollettino del 13 ottobre è il seguente: Positivi del giorno: 635. Tamponi del giorno: 7.720. Totale positivi: 19.827. Totale tamponi: 697.829. Deceduti negli ultimi 3 giorni. 6. Totale deceduti: 485. Guariti del giorno: 77. Totale guariti: 7.564
Il report dei posti letto su base regionale è invece: posti letto di terapia intensiva complessivi: 110. Posti letto di terapia intensiva occupati: 63. Posti letto di degenza complessivi: 820. Posti letto di degenza occupati: 702.
Si tratta di numeri alti considerando che ancora non è iniziato il periodo più freddo e che le influenze stagionali potrebbero creare panico tra i cittadini e confusione tra i medici.
Ricordiamo che il numero verde da chiamare in caso di dubbi rispetto al contagio e alla malattia è:
800 90 96 99
D’altra parte spesso si può richiamare per ore senza che qualcuno risponda. Questo fatto unito ai ritardi nell’intervento della task force della Asl nonché il differimento nella comunicazione del referto (non a caso la Asl Napoli1 centro ha creato la mail per ricevere notizie in merito all’esito del proprio tampone: ritardoesitotampone@aslnapoli1centro.it), la confusione dei medici di base nonché la paura di restare segregati in casa pur non essendo malati sta portando in molti a ricorrere ai test privatamente. Fino a poco fa era possibile eseguire solo il test sierologico negli ambulatori privati. Ora c’è il via libera anche al tampone. Purtroppo il costo è totalmente a carico del singolo e delle aziende e si aggira intorno ai 60 euro.
Ecco l’elenco di quelli accreditati in Campania: http://www.regione.campania.it/assets/documents/laboratori.pdf