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venerdì 23 Ottobre 2020




VII edizione della manifestazione dedicata ad Amato Lamberti

Premio per la Responsabilità Sociale bagnato premio fortunato 

premio amato lamberti 2020 iannaconeLa manifestazione dedicata ad Amato Lamberti, per la VII edizione dedicata al Filosofo Aldo Masullo, ha visto sul palco all’aperto del Centro Europeo di Studi di Nisida i nomi più illustri del cinema, del giornalismo, della cultura e dell’antimafia. Nonostante la pioggia il pubblico entusiasta ha applaudito i premiati: Nicola Gratteri, Edoardo De Angelis, i figli per Aldo Masullo, Domenico Iannacone, Ottavio Ragone, Mariella Pomarici per Giuseppe Laterza, Massimo Corsale, Matteo Potenzieri, Pina Andelora e Angelo Picone, Maddalena Stornaiuolo, Davide De Vivo e Matteo Paloni.

Sullo sfondo della costa flegrea il palco sabato 26 settembre 2020 a partire dalle 18 si è tenuta la VII edizione del Premio organizzato dall’Associazione Jonathan e dal gruppo di imprese sociali Gesco con una rinnovata attenzione per la cultura, la solidarietà, la lotta alle mafie e la tutela della salute.

La manifestazione introdotta da Ida Palisi e presentata da Piero Sorrentino ha visto due interviste con testimoni civili di grande rilievo: il magistrato e saggista Nicola Gratteri, Procuratore della Repubblica di Catanzaro, sotto scorta da circa vent’anni per le sue azioni di contrasto alla ‘Ndrangheta, intervistato dal filosofo Isaia Sales sulla sua esperienza di impegno civile e sulle difficoltà di una vita così difficile. Al magistrato è stato assegnato il Premio Speciale 2020 per “Una vita dedicata alla giustizia, un esempio di servizio per tutti gli uomini dello Stato impegnati per affermare la democrazia e la legalità. Nicola Gratteri rappresenta un pilastro dell’Italia che non si arrende, che lotta quotidianamente contro le mafie e contro tutte quelle connivenze, quei mondi di mezzo che mettono in ginocchio interi territori. Per riscattare la libertà e la dignità che, nel Meridione, tanta fatica e tante vite sono costate e costano ancora. Un uomo coraggioso, un uomo “costituente”. Una figura di riferimento in un Paese che ne ha tremendamente bisogno”.

Il regista Edoardo De Angelis è stato invece presentato dalla giornalista e responsabile della Fondazione film Commission Campania Titta Fiore. Ed è proprio al regista di Indivisibili e de Il vizio della speranza che è andato il premio Edizione 2020: “Un figlio di questa terra. Un “talento visionario”, come lo ha definito Emir Kusturica. Edoardo De Angelis è stato capace di cogliere il senso dei tempi, fin da Mozzarella Stories, suo lungometraggio d’esordio. Un regista che legge il presente per guardare al futuro, un artista che ha saputo sviluppare un punto di vista universale attraverso la lente della cultura locale; che riesce in maniera mirabile a raccontare storie locali ma che hanno una carica assolutamente globale. Edoardo De Angelis si inserisce nella grande tradizione della regia italiana con un suo specifico modo, un suo specifico linguaggio e, attraverso la sua arte, oltre a fare cinema, riesce nella non facile impresa di fare conoscenza, di fare cultura”.

A Ottavio Ragone e alla redazione napoletana de “La Repubblica” che quest’anno raggiunge l’importante traguardo dei trent’anni di attività va il premio dedicato al giornalismo della carta stampata: “Per il coraggio ed il rigore etico mostrato dalle scelte e dalla linea di Repubblica a Napoli, la redazione che dirige da cinque anni. Per l’autentica passione civile che ha sempre alimentato, su quelle pagine, approfondimenti e dibattiti ispirati ad un confronto schietto e libero tra tesi diverse e anche contrapposte. Per un’idea di giornalismo connotata da forte identità culturale, ma priva di condizionamenti, che perpetua e rivendica la lezione dei maestri, ponendo al centro un Mezzogiorno in chiave europea. Per le sue interviste e i suoi reportage che sposano sempre memoria e visione”.

Per la sezione televisiva del giornalismo è stato premiato Domenico Iannacone, volto noto di tante inchieste sui canali televisivi nazionali per “Un modo di fare giornalismo basato sull’inchiesta, sulla capacità di scandagliare i territori e coloro che dentro di essi agiscono. Domenico Iannacone ha saputo rinnovare la tradizione dei grandi giornalisti meridionali, capaci di gettare uno sguardo critico sulle dinamiche ed i nodi del proprio tempo. Un giornalismo a tutto tondo, capace di informare, di raccontare, di arrivare sempre al cuore delle persone”.

Tra le altre novità di questa edizione, il premio alla Memoria al filosofo Aldo Masullo che è stato accolto dal figlio dalle mani di Nino Daniele, presidente del Premio. “Aldo Masullo è stato tra i più grandi filosofi della nostra epoca, una delle figure più significative ed originali del panorama accademico italiano. Il filosofo morale, l’uomo, profondamente impegnato a fondare “un’etica attiva della salvezza” per una vita che si contrapponga all’indifferenza, nella quale l’uomo rischia di cadere in tempi egoisti e malandati. Strenuo difensore del libero pensiero contro la violenza del potere, come quando rese omaggio a Giordano Bruno nell’anniversario della morte. “Militante napoletano”, come fu definito in occasione del conferimento della cittadinanza onoraria di Napoli, città di cui resta punto di riferimento, stella polare di pensiero, impegno e visione”.

Il premio Salute Pubblica è andato all’azienda ospedaliera Santobono Pausilipon (lo ha ricevuto il direttor generale Anna Maria Minicucci), “un luogo di testa e di cuore. Un luogo non solo di cura ma di reale presa in carico dei bambini,delle loro famiglie, dei loro bisogni. Un punto d’orgoglio italiano e dunque di questo nostro Meridione. Il Santobono Pausilipon non è solo un polo ospedaliero, ma è un pezzo di Napoli sempre pronto a percorrere la strada della innovazione e della ricerca. Una struttura pubblica che è cresciuta nutrendosi del sogno delle cose possibili, riuscendo a tenere insieme l’emergenza quotidiana con l’alta specializzazione ed è ormai pronta ad effettuare i trapianti aploidentici per bambini leucemici che non hanno donatori da registro, secondo un protocollo innovativo. Un esempio, un modello di Servizio Pubblico. Una promessa di futuro”.

Per il lavoro sociale è stata premiata la Fondazione Grimaldi: il direttore Luca Marciani ha ricevuto il premio con la motivazione: “Per le tante attività sociali in cui la Fondazione è impegnata, decidendo di stare accanto non solo ai marittimi e collaboratori della flotta Grimaldi e agli operatori del settore bisognosi di sostegno, ma anche alle persone più disagiate, con progetti in Italia e in altri Paesi. Per essere vicina ai bambini delle periferie difficili, ai figli dei detenuti, alle persone anziane e con disabilità e ai malati terminali. E per aver realizzato la “scuola della famiglia” nell’ex Istituto Bianchi, donando alla città di Napoli una grande opera sociale, che accoglie i ragazzi più fragili e le loro famiglie, offrendo opportunità concrete di formazione e inserimento lavorativo. Un punto di vista non convenzionale, per certi versi controcorrente, in un mondo globalizzato anche nelle idee, che ha saputo difendere e approfondire con la coerenza di studioso libero da condizionamenti, indagando le contraddizioni ed i cambiamenti che stiamo attraversando. Un pensiero vivo, radicato nell’esperienza ma proiettato nel futuro, che ha formato intere generazioni di studenti, di operatori sociali”.

Per la cultura il premio è andato all’editore Giuseppe Laterza per il Festival di Storia, organizzato a Napoli con il prezioso contributo dell’associazione ‘A Voce Alta’, la cui presidente Marinella Pomarici ha ricevuto il premio. “Per la sua idea di una cultura come dialogo costante, non solo con i lettori ma anche con il vasto pubblico di “spettatori” del Festival di Storia, che ha ideato e portato con successo in tante città italiane, tra cui Napoli. Un’iniziativa di grande impatto culturale e sociale che, con linguaggi diversi e attraversando temi d’attualità, riesce a rendere la Storia un insieme di racconti affascinanti, che ci inducono a ripensare il passato e a riflettere sulle nostre certezze del presente”. 

Per l’impresa è stato premiato Matteo Potenzieri presidente della cooperativa Wbo Italcables di Caivano che si è risollevata grazie all’impegno dei suoi operai, “per il coraggio e la passione dei suoi operai, che nel 2013 hanno deciso di trasformare l’impresa in una cooperativa di cui sono diventati soci essi stessi, salvandola dal fallimento. Oggi la cooperativa Wbo Italcables rappresenta una realtà industriale di primaria importanza a livello nazionale e non solo, un’eccellenza che da Caivano è di esempio per tutta l’Italia e si spende per la creazione di nuove opportunità di lavoro”.

E infine la menzione speciale dedicata alla memoria del magistrato Paolo Giannino andrà al sociologo Massimo Corsale, “un grande intellettuale meridionale, un uomo poliedrico. Massimo Corsale ha attraversato i passaggi epocali che hanno scandito la seconda parte di Novecento e questi anni nostri non rinunciando mai a proporre il suo punto di vista di uomo, di studioso e docente libero”.

Non poteva mancare in questa edizione un’attenzione particolare alle azioni solidali durante il lockdown: così il premio alla cittadinanza va a Pina Andelora e Angelo Picone per l’iniziativa del “Panaro Solidale”: “Chi può metta, chi non può prenda”. Un panaro per arrivare alle persone anche quando non è possibile arrivarci. La luce nel buio della pandemia. Angelo e Tina hanno dimostrato che è possibile un altro modo di concepire le relazioni umane, che è cosa possibile, e non sterile vaniloquio, non lasciare nessuno indietro”.

Infine il premio Napoli Città Solidale alla coppia di stilisti Davide De Vivo e Matteo Paloni del marchio Ntmb, “due stilisti che hanno portato nell’alta moda internazionale temi sociali importanti, come quelli dell’attenzione all’ambiente e del riciclo creativo, e che non hanno esitato a mettersi in gioco durante il lockdown per la pandemia da Covid-19. Per la loro azione di solidarietà che li ha visti protagonisti di una creatività alternativa, riuscendo a produrre e donare circa 2mila mascherine per la protezione delle persone più fragili, come i senza dimora, attivando anche una rete di altri stilisti e sarti. Perché rappresentano una Napoli generosa e solidale, che si mobilita spontaneamente e senza chiedere nulla in cambio”.

Un riconoscimento infine stato assegnato all’attrice Maddalena Stornaiuolo, “attrice con la vocazione sociale, imprenditrice culturale di periferia, che ha scelto di vivere nella terra difficile di Scampia e di adoperarsi per i ragazzi del territorio, affinché possano avere la chance di un futuro diverso. Per il suo intendere concretamente l’arte come impegno civile e la cultura come dialogo tra mondi diversi, entrambi strumenti per andare oltre gli schemi e realizzare nuovi sogni di cittadinanza anche per chi non conosce il significato della parola “speranza”.

Oltre ai responsabili di Jonathan Silvia Ricciardi e Vincenzo Morgera, sono intervenuti alla cerimonia di premiazione il sindaco di Napoli Luigi de Magistris, l’assessore alla Cultura e al Turismo del Comune di Napoli Eleonora de Majo; la Titta Fiore; il consigliere dell’Ordine dei Giornalisti Vincenzo Esposito, il direttore dell’IPM di Nisida Gianluca Guida e la moglie di Amato Lamberti, Roselena Lamberti.

Oltre alla targa, i premiati hanno ricevuto in dono un’opera d’arte, grazie al contributo degli artisti di rilievo internazionale Danilo Ambrosino, Lucia Ausilio, Antonio Biasiucci, Ambra Selvaggia Caminito, Michele Iodice, Dino Izzo, Christian Leperino, Giacomo Montanaro, Gloria Pastore, Rosy Rox, Vincenzo Rusciano, Marianna Sannino, Fabrizio Scala, Carla Viparelli.

La serata ha visto la partecipazione straordinaria di alcuni ragazzi dell’Istituto penale per i minorenni, coinvolti nell’aperitivo a cura del catering Monelli tra i fornelli.

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