Hackerati i profili di Luca Trapanese e chiesto il cavallo di ritorno
Luca Trapanese, presidente dell’associazione A Ruota Libera è papà single di Alba, bimba down rifiutata da più potenziali famiglie adottive. La sua storia ha fatto il giro del mondo e i suoi profili Facebook e Instagram sono seguitissimi tanto che un hacker li ha clonati e ha chiesto un riscatto. Dalla pubblicità collegata a quelle pagine social sarebbero venuti i proventi per sostenere la Casa di Matteo per bambini con gravi disabilità.
Nel libro “Nata per te” e sulle sue pagine social Trapanese ha scelto di raccontare e condividere la vita insieme ad Alba e una idea diversa di disabilità, di diversità al fine di rieducare i genitori a crescere un figlio disabile e trasmettere l’idea che “la sindrome di down è una possibilità di vita diversa e bellissima”.
Di fatto il presidente dell’associazione A Ruota Libera, è impegnato da oltre quindici anni nel campo del welfare dedicandosi ai bambini con disabilità e ha aperto la Casa di Matteo (https://www.lacasadimatteo.it/) un luogo d’eccellenza finalizzato ad accogliere i bambini con disabilità molto gravi.
“Quando ho scoperto che mi avevano clonato le pagine mi sono sentito violentato nella mia privacy- racconta Trapanese- sebbene condividere la mia vita con Alba sia stata una mia libera scelta di impegno civile, mi ha ferito che qualcun altro potesse mettere le mani nella mia vita, prima di Alba e con Alba, quindi nei miei sentimenti.
Ma il mio dispiacere più grande è che avevamo iniziato a sostenere la Casa di Matteo – che è attualmente al pieno della capienza: ci sono 7 bambini di cui uno molto grave in ospedale - attraverso i social e in un momento molto faticoso come quello del Covid nella quale siamo stati costretti a non poter fare nessuna forma di raccolta fondi con eventi e feste. Il finanziamento collegato alle mie pagine social ci dava una speranza enorme di poter sopravvivere in massima autonomia facendo cose belle e utili. Alcuni dei Comuni pagano e quindi in qualche modo riusciamo ad andare avanti, poi abbiamo molti volontari, donazioni, il 5 per mille. Per fortuna abbiamo una serie di canali, ma molti sono morti perché il Covid li ha uccisi”.
Tutta la comunità si sta mobilitando per sostenere Luca Trapanese, “anche il direttore italiano di Facebook si è impegnato in prima persona a cercare di recuperare tutto – racconta il papà di Alba-, ora sto andando a Roma dal comandante nazionale della polizia postale che mi seguiva su Facebook, da un lato ho aperto due nuovi canali Instagram e Facebook per comunicare con le persone e spiegare cosa era successo e invito tutti coloro mi seguivano sulle pagine hackerate a seguirmi sui nuovi profili. Poi se riavrò le mie pagine deciderò cosa fare”.
Ecco le nuove pagine:
https://www.facebook.com/luca.trapanese.961
https://instagram.com/trapaluca2?igshid=sskgay3u5xew
Alessandra del Giudice