Stella Cervasio: “Non pubblicate foto sui Social, segnalate ai numeri competenti”
Centinaia di cani abbandonati e maltrattati ogni giorno tra Napoli e provincia, tra cui moltissimi cuccioli lasciati nei luoghi più periferici della città dove non ci sono telecamere e quindi è impossibile tenere sotto controllo il fenomeno. Lo denuncia Stella Cervasio, Garante per i diritti degli Animali del Comune di Napoli tracciando un quadro abbastanza drammatico della situazione in città: “La fotografia attuale è quella a cui, purtroppo, assistiamo da anni con l’avvicinarsi dell’estate, ritrovamenti di cani, soprattutto cuccioli in luoghi assurdi. Da qualche tempo sto cercando anche di attenzionare un altro fenomeno: quello dei clochard che vendono animali in pieno centro cittadino”.
Dalla Garante una raccomandazione per chi voglia segnalare casi di abbandono o maltrattamento: “Non bisogna pubblicare sui Social, ciò rende più difficile poi incastrare i colpevoli, è opportuno invece segnalare ai vigili urbani che hanno la squadra ambientale composta da persone che sanno come comportarsi in questi casi”.
Il riferimento è quello del Comando di Polizia municipale di via de Giaxa 5, Capodichino (numero 081 7957111).
Le conseguenze del lockdown
“Con il lockdown c’è stato un peggioramento soprattutto per quanto riguarda i gatti e le colonie feline - spiega Stella Cervasio - Tre mesi di fermo per la sterilizzazione hanno avuto molte ripercussioni, perché noi sappiamo, e dobbiamo fare in modo di convincere tutti, che la sterilizzazione dei gatti randagi è l’unico modo per contenere le nascite ed evitare morti precoci dei gattini che nascono e vanno incontro a malattie spesso incurabili o incidenti”.
Durante il lockdown, c’è stato uno stop ma si sta gradualmente rientrando, assicura la Garante: “L’Asl al Frullone è il riferimento per le colonne feline, nella persona del dottor Marco Canale, persona disponibilissima che ci sta dando una grossa mano. Per prenotare la sterilizzazione, la persona a cui è affidata la colonia felina di un palazzo o di una strada, il tutore, deve chiamare al numero dell’Asl per avere diritto alle cure e alla sterilizzazione gratuite”.
Che fine ha fatto il centro di accoglienza per cani del Comune?
Quasi due anni fa il Comune di Napoli aveva annunciato, su proposta dell’allora assessore al Welfare Roberta Gaeta, l’apertura del centro di accoglienza per cani abbandonati a via Ianfolla, Piscinola, in costruzione da oltre 25 anni, ma ad oggi rimasto sulla carta. Sulla pagina Facebook della Garante degli animali si legge il contenuto della lettera inviata all’assessorato comunale alle Pari opportunità: “Chiedo di sapere la data prevista per l'apertura di detto canile; la tipologia di luogo di detenzione per i cani e quali saranno i cani ivi ammessi; se sia vero che ai corsi propedeutici all'apertura di tale canile siano stati ammessi dipendenti comunali anche afferenti ad assessorati differenti da quello specificamente competente e quali fossero le specificità richieste per potervi prendere parte; quali saranno le persone addette a tale struttura e con quali competenze; se siano state apportate le modifiche migliorative per i contestati spazi di detenzione (box) riservati agli animali”.
Il concetto dell’accoglienza è fondamentale, spiega Stella Cervasio: “I cani devono essere accolti da persone che se ne possano prendere cura per poi agevolare la loro adozione presso una famiglia, diversamente da quanto accade nei canili. Non tutte le famiglie sono adatte ad avere cani né è giusto traumatizzare i cani restituendoli ai canili”.
La situazione dei canili e la mancanza di educatori cinofili
A Napoli ci sono circa 450 cani nei 5/6 canili convenzionati con il Comune di Napoli; ma ci sono molti canili, anche tenuti bene, in provincia, in particolare sul litorale Domitio. “Una lacuna molto forte che c’è qui – sottolinea la Cervasio – è che mancano educatori cinofili. Questa figura andrebbe istituzionalizzata perché solo un istruttore con competenze specifiche nella relazione uomo-animali può fare un’analisi e capire se un cane va bene per una famiglia e viceversa, dando l’ok per l’adozione”. Nella maggior parte dei casi, infatti, nei canili questo meccanismo non funziona: non solo non c’è personale formato a questo scopo ma neanche un ufficio adozioni che dia informazioni giuste ai cittadini. Succede così che spesso, nonostante ci siano così tanti cani stipati nei canili, la gente preferisca comprare i propri amici a 4 zampe, perché non si fida o anche perché non sa bene come comportarsi e quale procedura seguire.
“Invece – dice la Garante degli animali di Napoli – bisognerebbe spingere le famiglie a farsi avanti, dir loro che il cane migliore non è necessariamente quello più bello, ci sono dei criteri di ‘compatibilità’ da rispettare, e soprattutto investire sugli educatori cinofili, professionisti che, in alcuni casi, mettono anche a disposizione le proprie competenze in maniera gratuita, a differenza di quello che si pensa in giro”. I veterinari dell’Asl e i volontari fanno tantissimo in termini materiali, dal soccorso all’accudimento, ma poi c’è bisogno di chiudere il cerchio: è in questa fase finale che l’intervento di un esperto può fare la differenza.
Informazioni utili e contatti
Sul sito del Comune di Napoli (e sulla pagina Facebook della Garante) è disponibile il regolamento sulla “tutela del benessere animale sul territorio comunale e la prevenzione del randagismo canino e felino”.
Chiunque voglia segnalare un pronto soccorso o un maltrattamento di animali può, nei giorni lavorativi ed in orario di ufficio, rivolgersi al Servizio Promozione e Tutela della Salute e degli Animali, al numero 0817955060 o un e-mail: tutela.animali@comune.napoli.it, mentre il sabato, la domenica, i festivi e durante le ore serali ci si può rivolgere al Servizio autonomo Polizia locale al recapito telefonico 0817957111.
Presidio ospedaliero Veterinario Asl > 081 2549596
Numero Verde regionale Emergenza Randagi > 800 178 400
Emergenze Cliniche e Pronto Soccorso Veterinario H 24 Napoli
Maria Nocerino