Sabato 7 settembre a partire dalle ore 17 in piazza Nazionale a Napoli, avrà luogo una manifestazione indetta dagli ex detenuti organizzati di Napoli guidati da Pietro Ioia, a cui si aggiungerà la presenza dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo per protestare per le condizioni del carcere di Poggioreale.
Quella che volge al termine è stata un’estate a dir poco problematica per il carcere napoletano di Poggioreale. Fra sovraffollamento (circa 2.200 in 1569 posti) due suicidi, perfino un’evasione poi rientrata, droga e telefonini dietro le sbarre e atti di violenza contro gli agenti di Polizia penitenziaria, a Poggioreale la situazione è nuovamente prossima al collasso. Per questo e per sensibilizzare l’opinione pubblica (oltre alla classe politica) sabato 7 settembre a partire dalle ore 17 in piazza Nazionale a Napoli, avrà luogo una manifestazione indetta dagli ex detenuti organizzati di Napoli guidati da Pietro Ioia, a cui si aggiungerà la presenza dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo. A dare l’annuncio della partecipazione dei Radicali è stato l’avvocato Raffaele Minieri, del comitato nazionale di Radicali Italiani oltre che leader dei Radicali per il Mezzogiorno Europeo: “Noi Radicali per il Mezzogiorno Europeo – ha dichiarato Minieri - aderiamo alla manifestazione promossa dall’associazione ex detenuti organizzati di Napoli di sabato 7 settembre. Siamo convinti che l’iniziativa di Pietro Ioia sia fondamentale perché invita i detenuti e i loro familiari a essere protagonisti di una lotta nonviolenta con la quale chiedere il rispetto della Costituzione”.
I Radicali, tuttavia, non si limiteranno a una semplice presenza alla manifestazione ma presenteranno anche un’iniziativa che vuole coinvolgere in prima persona i detenuti e i loro familiari: “È necessario rientrare nella legalità e tutti devono assumersi la responsabilità di fare. Per questo – ha puntualizzato l’avvocato Minieri - non ci limiteremo a un appoggio alla manifestazione ma presenteremo la nostra iniziativa giurisdizionale con la quale chiediamo alla Magistratura di sorveglianza e alla Corte Costituzionale di intervenire. La nostra campagna, denominata “almeno 240”, vuole invitare almeno 240 detenuti, cioè appena il 10% circa della popolazione di Poggioreale, a depositare un’istanza alla Magistratura di sorveglianza per chiederle di rinviare la pena o permettere di scontarla a casa quando il carcere impone ai detenuti condizioni inumane e degradanti. Vogliamo che sia dichiarato illegale e incostituzionale l’inferno di Poggioreale e di tante altre carceri. La certezza della pena non può significare sicurezza della sofferenza. È necessario coinvolgere i detenuti in una lotta per il diritto, perché devono diventare la speranza di loro stessi e non devono vivere sperando in un miracolo”. Una battaglia che potrebbe andare oltre i confini nazionali: “La Corte Costituzionale può ripristinare la legalità ma in ogni caso ci sarà un giudice in Europa che imporrà all’Italia di essere uno Stato che rispetta i cittadini detenuti. È importante dare un segnale forte dell’enorme numero delle vittime di questa situazione. Per questo diciamo “almeno 240” per dire all’Italia che tutti stanno soffrendo e che questi sono solo i primi a chiedere che il nostro sia un paese civile. Infatti tanti detenuti – ha concluso l’avvocato Minieri - vivono queste stesse condizioni e siamo convinti che l’iniziativa di Pietro Ioia andrà molto lontano, così come la nostra campagna”.