Il Rapporto Istisan 'Esposizione a radiofrequenze e tumori' curato dall’Istituto superiore di sanità è clamorosamente smentito da tutte le ricerche e dai dati elaborati dai più prestigiosi istituti internazionali, e si scontra addirittura con le leggi italiane e con le sentenza dei tribunali che obbligano lo Stato ad informare i cittadini circa i rischi per la salute legati all’uso del cellulare.
Lo afferma il Codacons, bocciando nettamente l’indagine dell’Iss, una ricerca che appare non solo inattendibile, ma addirittura pericolosa per l’incolumità dei cittadini.
“Sembra sia partita la campagna a favore della tecnologia 5G avviata dalle multinazionali delle tlc che forse hanno trovato nell’Iss un valido alleato – spiega il presidente Carlo Rienzi – Peccato che tutti i dati esistenti fino ad oggi in materia smentiscano categoricamente le conclusioni dell’Iss circa l’assenza di rischi nell’uso di cellulari: dallo Iarc all’Oms, passando per i recenti studi condotti dal National Toxicology Program degli Stati Uniti (NTP) e dall’Istituto Ramazzini, tutti gli enti di ricerca affermano senza ombra di dubbio come l’esposizione alle onde elettromagnetiche prodotte dai telefonini sia potenzialmente cancerogena. La posizione dell’Iss è quindi del tutto isolata in ambito scientifico e internazionale e non può ritenersi in nessun caso valida e attendibile”.
In particolare nei comunicati stampa del NTP si parla di una "clear evidence" di tumore alle cellule di Schwann (cuore) e di una sufficiente evidenza per i tumori alla testa, in particolare glioma e cromocitoma. I risultati dello studio americano sono stati rafforzati, per quanto riguarda il cuore, dallo studio dell'Istituto Ramazzini al link https://www.sciencedirect.com/science/article/pii/S0013935118300367?via%3Dihub
La "clear evidence" del NTP equivale alla classificazione di "cancerogeno certo" della IARC dell'OMS, il quale a giugno 2011 ha classificato il telefono cellulare come "possibile cancerogeno".
Se non sarà ritirato il rapporto diffuso oggi, l’Iss rischia addirittura di essere responsabile di eventuali danni alla salute legati all’uso dei cellulari da parte dei cittadini italiani, e in tal senso chiediamo un intervento del Ministro della salute Giulia Grillo affinché verifichi eventuali legami tra la ricerca dell’Istituto e la campagna pro 5G avviata in Italia.