Nuova vita per Palazzo Fondi, edificio storico nella centralissima via Medina a Napoli. Dopo sette anni di abbandono finalmente il bene rinasce grazie a una sinergia tra enti pubblici e un attore privato. L’Agenzia del Demanio e Ninetynine Urban Value restituiscono alla città uno spazio prestigioso grazie a un modello di rigenerazione urbana.
In attesa della sua definitiva conversione – a maggio 2019 partono i lavori per renderlo sede ufficiale dell’AGCOM, l’Autorità per le garanzie nelle Comunicazioni – Palazzo Fondi sarà un luogo polifunzionale per arte, cultura, sperimentazione, eventi e studio. VIDEO:
L’Agenzia del Demanio, il Comune di Napoli, la Soprintendenza Archeologica Belle Arti e Paesaggio (ABAP), l’Università di Napoli Federico II e l’Accademia delle Belle Arti di Napoli sono i protagonisti, insieme all’agenzia Ninetynine, del modello di “rigenerazione urbana temporanea”. Un modo per creare valore nel breve periodo e sfruttare appieno un bene pubblico affinché possa diventare un contenitore per attività culturali e artistiche. Ma anche per contrastare il degrado e creare indotto per la città e posti di lavoro.
Palazzo Fondi è stato costruito nella seconda metà del ‘700 su una precedente struttura dell’architetto Luigi Vanvitelli. Per anni ha ospitato degli uffici, poi è stato abbandonato. Ospiterà moltissime iniziative: il calendario è già fitto. La prima è la mostra internazionale “Poison. Il potere del veleno” curata da Enzo Moretto, consulente scientifico del programma tv Rai “GEO & GEO”. A ottobre ci sarà spazio per “Real Bodies”, premiata come la mostra più visitata d’Europa nel 2017. La corte interna dell’edificio sarà dedicata alle installazioni di arte contemporanea.
Gli interni, invece, saranno utilizzati da Cattleya per una produzione televisiva e anche dalla Fondazione Campania dei Festival – Napoli Teatro Festival Italia. Ma c’è spazio per i giovani e per i talenti. Ci saranno: sale prove per musicisti, studi fotografici, set per tv e cinema, spazio espositivi per esordienti artisti e designer, aree dedicate al co-working. Studenti e imprenditori potranno sviluppare idee e progetto in un luogo dinamico ma anche ricco di storia.
Un giro d’affari di oltre 5 milioni di euro permesso dalla partnership tra pubblico e privato che offrono una grande opportunità alla città di Napoli in merito all’indotto sociale, economico e occupazionale generato dal progetto. Il progetto è stato presentato questa mattina in una conferenza stampa, moderata da Alessandro Cecchi Paone, alla quale hanno preso parte: Simone Mazzarelli, CEO di Ninetynine Urban Value; il Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris; il direttore generale dell’Agenzia del Demanio, Roberto Reggi; Luciano Garella, Soprintendente archeologia, belle arti e paesaggio di Napoli; Francesco Posteraro e Mario Morcellini, consiglieri dell’AGCOM.
De Magistris ha rivendicato il fatto che il Comune di Napoli, attraverso diverse delibere, ha rilanciato il tema dei beni comuni parlando proprio di “rigenerazione”. Commentando il progetto di Palazzo Fondi ha parlato di “operazione culturale” necessaria alla città. Anche il direttore Reggi si è dichiarato soddisfatto per la collaborazione raggiunta con il privato e altri enti pubblici: “Abbiamo vinto una sfida, è un esperimento da replicare” ha affermato. Garella ha specificato che si tratta di un “monumento di primaria importanza monumentale” e ha sottolineato che la Soprintendenza deve avere un ruolo di servizio per la tutela dei beni pubblici. Morcellini dell’AGCOM ha sottolineato, invece, un aspetto importante: ovvero quello del risparmio che si otterrà nel momento in cui l’agenzia si trasferirà a Palazzo Fondi e la possibilità, nel frattempo, di utilizzare l’edificio storico per attività culturali.
Spazio anche per gli studenti universitari. La Federico II e l’Accademia di Belle Arti di Napoli, infatti, hanno firmato un protocollo che permetterà agli allievi di materie tecniche e artistiche di collaborare con le attività prodotte da Palazzo Fondi. Percorsi di formazione e tirocini per chi studia materie tecnologiche e digitali e la possibilità per le start-up universitarie di utilizzare gli spazi di via Medina.
di Alessandro Bottone