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Mercoledì 19 Gennaio 2022




Agricoltura bio in carcere, il riscatto parte dal lavoro

campoapertoLa Coop. “L’Uomo e il Legno” - nata nel 1995 nel quartiere Scampia di Napoli con lo scopo di promuovere l’integrazione attraverso l’inserimento sociale e lavorativo di persone svantaggiate - lancia un appello per sostenere il progetto “campoAperto” nato per promuovere il lavoro e l’agricoltura bio nel carcere di Secondigliano, periferia nord del capoluogo campano.

La cooperativa sociale “l'Uomo e il Legno” agisce con particolare attenzione sul territorio dei quartieri a nord di Napoli, una zona complessa, nota per le numerose forme di disagio e marginalità sociale che la caratterizzano. Simbolo in negativo di quest'area è il carcere di Secondigliano: date le condizioni del sistema penitenziario italiano, caratterizzato da sovraffollamento, incremento dei suicidi e atti di autolesionismo, non sempre si riesce a garantire ai detenuti un autentico percorso di riabilitazione. È proprio in questo contesto che si inserisce il progetto “campoAperto: lavoro e agricoltura biologica nel carcere di Secondigliano”, una vera e propria impresa sociale per la produzione agricola di eccellenza che sfrutta gli spazi inutilizzati del penitenziario e dati in comodato d’uso dal Ministero di Grazia e Giustizia: due ettari e due serre coltivate da cinque detenuti assunti a tempo indeterminato.

Grazie all’investimento messo in campo dalla cooperativa è stata data una risposta concreta al bisogno di lavoro salariato ma soprattutto ad un impegno stabile e quotidiano per i detenuti, fondamentale per valorizzarne le competenze e le energie in vista del successivo reinserimento nel tessuto sociale. CampoAperto vanta una documentazione del SIAN (Sistema Informativo Agricolo Nazionale) la quale attesta che sui terreni si effettua un’attività biologica/in conversione: le semenze e i prodotti hanno dunque origine e certificazione bio.

Beneficiari del progetto. Al momento i beneficiari diretti sono cinque detenuti assunti regolarmente e che hanno avuto la possibilità, al di là di una retribuzione dignitosa, di essere formati e aggiornati sulle tecniche agricole sia nei campi che nelle serre grazie a continui corsi di formazione eseguiti da agricoltori del territorio.

Attività dell'organizzazione. La Coop. “L’Uomo e il Legno” ha, nel tempo, diversificato i campi d’interesse: lavora con i minori, i diversamente abili, con i migranti e i detenuti.

Per sostenere il progetto basta visitare questa pagina e votarlo.

Pagina Facebook della Coop: https://www.facebook.com/uomoeillegno/

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L’uomo e il LegnocarcereSecondiglianolavoroagricoltura

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