Il turismo è da sempre un indice importante di sviluppo economico, culturale e sociale del nostro Paese. Il suo significato è cambiato nella storia a seconda delle epoche, dei valori, dello stato evolutivo della società, nonché della cultura di appartenenza. In alcune città italiane, tra cui Napoli, l’accoglienza autentica dei viaggiatori e dei turisti, descritta in bellissimi resoconti di “Grand Tour”, si è preservata nel tempo evolvendosi in dispositivo di integrazione e innovazione sociale.
Le cronache italiane della scorsa estate sembrano suggerire il contrario: diversi casi di omofobia hanno infangato lo Stivale in molte delle sua aree: a partire dalla sua punta, Ricadi (Vibo Valentia), dove una Guest House ha chiuso le porte alle persone LGBT, fino al tacco, a San Foca (Marina di Melendugno) e a Monopoli, dove ugualmente sono state discriminati i turisti appartenenti alla comunità omosessuale. “Un’ondata di intolleranza ha reso lo stivale un vecchio scarpone, refrattario ad ogni forma di progressione e innovazione sociale” stigmatizza l’Arcigay Napoli.
Sulla scia della manifestazione itinerante contro l’omofobia (Omofobi del mio Stivale) organizzata dal Prof. Massimo Arcangeli a Ricadi e a Lecce, l’Osservatorio LGBT dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, il Comitato provinciale Arcigay di Napoli “Antinoo”/Progetto “Altri turismi” e l’associazione “La parola che non muore” organizzano una giornata di studio e discussione sul tema del turismo LGBT in una delle città italiane più sensibili ai temi dell’accoglienza turistica. Appuntamento per giovedì 8 febbraio alle 15 al Dipartimento di Scienze Sociali dell’Università Federico II di Napoli. Interverranno, oltre ad esperti e testimoni del mondo del turismo: il Prof. Fabio Corbisiero, titolare della Cattedra di “Sociologia del turismo” alla Federico II; Antonello Sannino, presidente di Arcigay Napoli; la Sindaca di Ricadi Giulia Russo; Simona Marino, delegata alle Pari Opportunità per il Comune di Napoli.
Al termine dell’evento è prevista una visita guidata esclusiva al Complesso Monumentale dei Santi Filippo e Giacomo – un percorso inedito dal ‘500 all’800 sulle corporazioni della seta a Napoli – e ai resti di una domus romana sottostante, ritrovata recentemente, a cura di “Respirando Arte” e di “Altri turismi”, progetto di Arcigay Napoli e dell’Osservatorio LGBT, coordinato da Luigi Giove, finalizzato a promuovere socializzazione e aggregazione attraverso percorsi turistici alla scoperta di arte e cultura. In serata il vernissage “Lo spazio sacro” a cura di Antonio Maiorino Marrazzo.