Sempre maggiore è l’attenzione alle patologie psichiche nelle carceri campane. Proprio dal continuo monitoraggio è emerso che “c’è un sommerso che bisogna far emergere per porre fine allo stato di disagio e di abbandono in cui versano i detenuti e per creare delle strutture che siano vero e reale superamento degli ospedali psichiatrici giudiziari”.
Ad averlo dichiarato è stato il Garante dei Detenuti della Regione Campania, Samuele Ciambriello, presentando il convegno che si terrà il 20 dicembre 2017 alle ore 9 nell’Aula del Consiglio Regionale della Campania. Il tema è proprio la salute mentale nelle carceri campane.
Secondo i dati della Società Italiana di Medicina e Salute Penitenziaria nel 2016 oltre 40mila detenuti soffrono di un disagio psichico: condizione che può assumere anche forme molto gravi, come depressioni e psicosi, e che può portare anche a gesti estremi o a comportamenti autolesionistici. Il Garante Ciambriello ha affermato che “nel solo 2017 sono stati cinquanta i suicidi nelle carceri di tutta Italia, quattro nella nostra Regione (1 Santa Maria C.V., 2 Poggioreale, 1 Avellino). Nel 2016 in Campania abbiamo registrato 770 episodi di autolesionismo, 87 tentati suicidi, 2 suicidi, una escalation di disperazione e di morte che ha tra le sue cause la mancanza di strutture ed assistenza adeguata per questi detenuti che hanno patologie così gravi” ha aggiunto.
Pensare che quasi a quarant’anni dell’approvazione della Legge Basaglia che dispose la chiusura dei manicomi. Con la legge 81/2014 si è dato avvio alla definitiva chiusura degli OPG e all’apertura delle residenze per l’esecuzione delle misure di sicurezza (REMS). In Campania sono stati definitivamente chiusi gli OPG di Napoli e di Aversa e sono state attivate sei articolazioni psichiatriche e quattro rems. “Sono insufficienti se si pensa che a Napoli non ce n’è ancora nemmeno una. Inoltre, le REMS presenti in Campania sono strutture piccole, che possono ospitare un massimo di venti persone, pensate come luoghi di cura e reinserimento sociale, che dovrebbero accogliere solo autori di reati giudicati infermi o semi-infermi di mente, ma anche socialmente pericolosi e non adatti a soluzioni totalmente restrittive” ha evidenziato Ciambriello, che ha avvertito: “Corriamo il rischio che esse diventino dei nuovi piccoli manicomi”.
Il convegno sulla salute mentale intende mettere in connessione amministrazione penitenziaria, aziende sanitarie locali, la Regione Campania, i volontari del terzo settore con la consapevolezza che la chiusura degli OPG è solo il primo passo verso una reale riforma della questione ‘salute mentale e carcere’.
All’evento parteciperanno: il Presidente del Consiglio Regionale della Campania, Rosa D’Amelio; il Presidente della Commissione Regionale Sanità, Raffaele Topo; la Presidente della Commissione speciale Trasparenza, Valeria Ciarambino; il Provveditore regionale Amministrazione Penitenziaria della Campania, Giuseppe Martone; i magistrati di sorveglianza, Amirante, De Micco e Puglia; il direttore generale dell’Asl Napoli 1 centro Mario Forlenza; Franco Corleone, già commissario unico per il superamento degli OPG. Le conclusioni, invece, saranno del Sottosegretario di Stato alla Giustizia, Gennaro Migliore.