Agropoli-Tunisi: un viaggio in kayak per unire il Mediterraneo
È stato presentato stamattina, martedì 10 maggio, presso la sede del Consiglio Regionale della Campania, il progetto “Meditterraneo: il mare che unisce”.
Ricercatori, sportivi, medici, veterinari partiranno il prossimo 25 giugno dalla marina di Agropoli a bordo di due barche a vela, sei kayak per raggiungere Tunisi, percorrendo circa 569 miglia, in un ideale viaggio della speranza “a ritroso”.
Un’impresa sportiva, sociale e di divulgazione scientifica che in 20 giorni toccherà Acciaroli, Camerota, Sapri, Maratea, Cetraro, Amantea, Tropea, Panarea, Lipari, Porto Rosa, Gregorio Bagnoli, Agata di Militello, Cefalù, Palermo, Terrasini, Vito lo Capo, Favignana, Mazara del Vallo, Pantelleria, Kelibia e, infine, la capitale della Tunisia.
Il viaggio avrà numerosi obiettivi: produrre documentari, censimenti della fauna marina e concrete azioni di sostegno ai migranti.
Alla conferenza hanno partecipato: Raffaele Bove, medico promotore dell’iniziativa; Serena Angioli, assessore regionale alla Cooperazione Europea e al Bacino Mediterraneo; Aniello Anastasio, docente di Ispezione degli alimenti presso il Dipartimento di Medicina Veterinaria dell'Università di Napoli Federico II; Nasreddine Boubakri, console tunisino a Napoli ed assessore al Bacino Euro Mediterraneo; Alfonso Ascione, consigliere delegato al Turismo della Città Metropolitana di Napoli.
“Il viaggio – spiega Raffaele Bove, medico veterinario e numero uno dell’associazione – metterà alla prova la resistenza e la tenacia dei kayaker e consentirà agli esperti presenti a bordo di poter realizzare un’approfondita e realistica analisi sullo stato di salute del Mar Mediterraneo e sulle tradizioni legate alla pesca ed alla dieta mediterranea. Tutti i dati saranno poi registrati ed analizzati dal gruppo di ricerca, che estrapolerà informazioni fondamentali per la stesura di ulteriori progetti incentrati su argomenti sia di carattere etico-sociale che tecnico-scientifici”.
In pochi mesi il progetto ha trovato l’adesione del Dipartimento di Medicina Veterinaria e Produzioni animali della Federico II, dell’Istituto Zooprofilattico Sperimentale della Sicilia, dell’Università degli Studi di Palermo, dell’Ordine dei Medici Veterinari di Salerno e di Napoli, della SIMEVEP (Società italiana di Medicina Veterinaria Preventiva), della SISVET (Società Italiana Scienze Veterinarie) e, negli ultimi giorni, anche della Direzione Generale dei Servizi Veterinari del Ministero dell’Agricoltura, delle Risorse idriche e della Pesca della Tunisia.
Totalmente autofinanziato, il progetto è stato realizzato grazie ad una campagna on-line di crowdfunding sulla piattaforma Kapipal.