A Napoli l’ennesima vittima di violenza nel mondo trans
Le reazioni delle associazioni e una protesta per dire “basta”
È arrivata domenica mattina la notizia dell’ennesimo caso di cronaca nera che vede come vittima una trans. Conosciuta come “Piccola Katty”, all’anagrafe Salvatore Piscopo, la transessuale di 61 anni, è stata trovata morta con una ferita fatale alla gola nella sua macchina nel quartiere Fuorigrotta, in viale Giochi del Mediterraneo.
Piccola Katty era conosciuta nel mondo trans, era nota, ad esempio, all’Associazione Trans Napoli.
“Era una nostra amica – dice non senza sgomento Loredana Rossi, vicepresidente dell’ATN - come molte persone transessuali, per andare avanti era costretta a prostituirsi e l’hanno ammazzata. Piccola Katty è l’ultima di una triste lunghissima serie, quella della mattanza delle persone transessuali. Abbiamo speso tante parole, abbiamo manifestato e urlato ma tutto sembra uguale a prima: continuano a uccidere transessuali nell’indifferenza di un paese che con il suo silenzio si fa complice. La comunità transessuale dice ‘basta’ e chiama a raccolta tutte le persone sensibili per una protesta forte, sentita che non può essere solo nostra ma di tutta la città”. “Ringrazio tutte le trans e chi ci è vicino – continua la Rossi – in particolare, Antonello Sannino dell’Arcigay Napoli e Porpora Marcasciano del Mit di Bologna, che hanno dato la loro convinta adesione alla manifestazione”.
Parole di condanna arrivano anche da altre associazioni del mondo LGBT. “Ennesima tragedia - commenta Daniela Lourdes Falanga, responsabile delle Politiche Trans di Arcigay Napoli - che tocca la comunità trans napoletana, tra le più importanti al mondo. Diverse sono le violenze di genere che ogni giorno colpiscono le persone trans, vittime già condannate ai margini dallo stigma sociale: decine sono le persone transessuali abusate, costrette alla prostituzione, ad aggressioni fisiche e verbali, e nella maggior parte dei casi perfino ad una degenza non serena, quando dopo un dramma sfiorato tocca doversi curare in camere non appropriate. Napoli, prima di qualsiasi città europea, è messa alla prova ancora una volta e diventano fondamentali quelle politiche di inclusione che prevedono azioni per contrastare il pregiudizio, case d’accoglienza pronte ad ospitare, nel caso di qualsiasi eventualità, donne e uomini trans, lavoro, scuola, formazione, servizi socio-sanitari dedicati”.
Il sit-in “per fermare questa orribile e inaccettabile mattanza” vedrà le persone che parteciperanno imbavagliate per dire basta alla violenza e gli omicidi delle persone trans: l’appuntamento è per martedì 15 marzo alle ore 11 a Napoli, davanti a Palazzo San Giacomo.