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Approvato il Bilancio Regionale 2016-2018

Apprezzamento del Forum del Terzo Settore, critica la Cisl 

de luca regioneApprovato il Bilancio Regionale per il triennio 2016-2018 (Bozza) Il Forum del Terzo Settore della Campania, aveva già espresso apprezzamento per l'elaborazione della proposta, "che evidenzia la cultura e la professionalità di una struttura amministrativa attenta da sempre allo sviluppo ed all'innovazione delle politiche sociali". Critica invece la Cisl sul mancato confronto preventivo con le forze civili sul Bilancio e il Def.

 "L'approvazione del bilancio - ha dichiarato il presidente della Regione Campania Vincenzo De Luca - è un passaggio di valore storico. In un clima di serenità e per la prima volta in una sola giornata, già prima di Natale, sono stati approvati il Defr, la legge di bilancio 2016-2018 e la Legge di stabilità. Si tratta di documenti di programmazione finanziaria decisivi per il rilancio della Regione e introducono anche interventi di grande valore sociale come il trasporto gratuito per gli studenti, lo sblocco delle borse di studio. A tutto questo vanno aggiunte le risorse della programmazione europea e quelli del Patto per il Sud che sarà approvato dal governo a inizio 2016. Grazie a quanti hanno lavorato e contribuito all'approvazione della legge di bilancio della Regione Campania."
"Il Piano delinea con lucidità e completezza di analisi il quadro demografico e le principali problematiche economiche e socioculturali della società campana, senza trascurare la riflessione sullo stato di attuazione del sistema di protezione sociale regionale, le modalità con cui sono stati realizzati interventi, programmi e servizi, basando sulla valutazione delle triennalità precedenti una proposta di programmazione che mira al rafforzamento complessivo della rete di servizi ed interventi sul territorio regionale", affermano in un documento congiunto le realtà facenti parte del Forum del Terzo Settore: Acli; Ada; Adiconsum; Adoc; Agesci; A.G.C.I; Ai.Bi; Aics; Ancescao; Ancos; Anolf; Anpas; Anteas; Arci; Arciragazzi; Auser; Cenasca; Compagnia Delle Opere; Csi; Federconsumatori; Federsolidarieta'; Fish; Legacoopsociali; Legambiente; S.M.S. Cesare Pozzo, U.S. Acli; Uisp.

Ecco in sintesi il Piano Regionale per il 2016-2018:


Sostegno al diritto allo studio: stanziamento di 15,6 mln di euro annui da parte della regione per il prossimo triennio, per il trasporto scolastico gratuito degli studenti.  Gli abbonamenti saranno disponibili a partire dal  prossimo anno scolastico e ne beneficeranno  con abbonamenti tutti gli studenti il cui reddito familiare sia inferiore ad € 100.000 per coprire il tragitto che separa la casa di residenza alla scuola o università dei ragazzi. Coprirà, la misura, il 95% degli studenti campani. Le Borse di Studio saranno erogate saranno erogate a tutti gli aventi diritto secondo i criteri previsti dalla normativa nazionale.
Misure sociali e socio sanitarie: Fondo per i beni confiscati € 250.000 per 3 anni; sostegno al villaggio IPAB di Maddaloni per i minori a rischio 3.000.000,00 per 3 anni; sostegno a ciechi e sordomuti  250.000,00 per 3 anni; fondo per la sensibilizzazione di proposte dei cittadini per il sistema idrico 20; l’alimentazione del fondo vincolato degli utili della Gestione sanitaria; la risposta al fabbisogno delle strutture sanitarie di accreditamento; le misure e il percorso terapeutico per persone con diagnosi di spettro dell’autismo.  

Cultura: incremento dei fondi per la cultura, (legge sullo spettacolo), per i Teatri di massima espressione campana (San Carlo per 1.5 mln in c/ capitale e Verdi di Salerno per 1.5 di spese correnti) che presentano produzioni di eccellenza in campo nazionale e internazionale; incrementati o istituiti nuovi fondi o reiscritti residui (Laocoonte fondo per i beni culturali di Caserta (€ 1.000.000,00); residenze universitarie a Pozzuoli (1,2 milioni di euro); premio di design intitolato a Vignelli 250.000.
Attivita istituzionali: Fondo per il funzionamento per l’assemblea legislativa (1.000.000,00); fondo per le attività istituzionali di Enti locali e religiosi (8.600.000).
Per quanto riguarda le misure riorganizzative e la legge distabilita’ si prevede: Soppressione dell’Arlas (art. 1) con passaggio delle funzioni alla regione senza aggravio di costi; razionalizzazione degli organismi regionali (commissioni, comitati, osservatori e gruppi); razionalizzazione del patrimonio immobiliare per l’ottimizzazione delle risorse; le misure per accelerare l’attuazione del riordino delle partecipate attraverso il conferimento alla srl saps, società veicolo, dei compiti di razionalizzazione;il potenziamento delle funzioni di Sviluppo Campania in tema di sviluppo e settori connessi. Trasporto e infrastrutture, con misure specifiche atte ad evitare il blocco dell’ Aaeroporto di salerno, l’istituzione di un fondo per il funzionamento delle funicolari di Monte Faito e Montevergine, che riduce l’impatto ambientale e l’inquinamento di tali siti; misure sulla forestazione per la copertura delle attività relative al periodo 2010 – 2014 con il recupero di economie per € 3.000.000,00; sul blocco commissariale per ogni manovra tariffaria in attesa dell’entrata a regime dell’ Ente idrico Campano; razionalizzazioni in tema di turismo attraverso la dismissione di partecipazioni inutili ad enti e organismi e il potenziamento dell’Agenzia regionale per la promozione turistica; proroga del piano casa al 31.12.2017; proroga della possibilità per i comuni di lavorare le pratiche dei vecchi condoni ancora in istruttoria relativi alle leggi dell’85 e ’94; razionalizzazione di Adisu e IACP e altre misure per il contenimento della spesa; l’istituzione di un fondo per la sensibilizzazione sulle proposte dei cittadini in tema idrico; l’agevolazione per i ritardati pagamenti per bollette idriche; l’istituzione dell’anagrafe digitale per i disabili; l’inserimento di strutture accreditate e convenzionate nel sistema del CUP; la mappatura entro l’anno dei siti di interesse storico culturale; l’istituzione della giornata per la lotta alle tossicodipendenza; il censimento di esercizi che abbiano scelto di non dotarsi di apparecchiature per il gioco d’azzardo come titolo premiale per la concessione di finanziamenti pubblici e benefici economici;istituzione di un fondo (150.000,00) per l’acquisto da parte dei comuni di centraline per rilevare le concentrazioni di emissioni inquinanti; il monitoraggio nei Regi Lagni di scarichi abusivi civili e industriali.

 

Le osservazioni del Forum del Terzo Settore: "La proposta di Piano intende rafforzare ed innovare, soprattutto da un punto di vista organizzativo ed informativo, il sistema complesso Regione-Ambiti–Piani di Zona, prefigurando una regia regionale più efficace degli attori istituzionali e sociali, in un'ottica di sussidiarietà condivisa.
In linea generale, si avanzano alcune osservazioni complessive che attengono alla concreta possibilità di realizzare gli obiettivi che il Piano si propone, nella consapevolezza dei diversi vincoli derivanti dalla attuale situazione economica, dall'esigenza di proseguire nella razionalizzazione degli interventi e nella definizione delle prestazioni per soddisfare realmente bisogni e rendere esigibili i più elementari diritti dei cittadini e residenti campani.
La prima osservazione è relativa alle risorse impiegate nel Piano. Appare evidente l'impegno nel cogliere e programmare tutte le opportunità derivanti dalle iniziative europee e degli obiettivi di servizio del QSN e delle relative premialità, in particolare in direzione dei servizi socioeducativi per l'infanzia e per l'assistenza integrata degli anziani. Non è possibile però attuare politiche stabili e assicurare servizi duraturi ed efficaci con i fondi europei, che per loro natura sono improntati all'emergenza o all'attivazione di sperimentazioni e programmi che non possono che essere di competenza nazionale. Non siamo riusciti a rilevare con chiarezza, dal documento di Piano, la consistenza dell'impegno e dell'investimento di risorse proprie regionali, riscontrando apparenti difformità con il quadro complessivo della spesa sociale delineato nel documento “Macrolivelli ed obiettivi di servizio programmati dagli Ambiti Territoriali della Campania nella II annualità del PSR 2013/2015” e nella valutazione della consistenza della quota capitaria media regionale.
La seconda osservazione riguarda il coinvolgimento del III settore nella programmazione degli interventi dettagliati (declinazione degli obiettivi e azioni nei singoli Assi Strategici, Macrolivelli ed Obiettivi di servizio, Servizi e Misure..). La partecipazione per essere efficace e portare un contributo nella lettura dei bisogni nuovi ed emergenti nonché nella proposizione di idee, innovazioni e strumenti per la stabilizzazione di buone pratiche, deve informare una prassi costante. Apprezziamo la costituzione del Tavolo Tecnico dei referenti del terzo settore e il percorso intrapreso in questi primi mesi di lavoro del nuovo Assessorato, e proponiamo di attivare  convocazioni ad hoc per l'elaborazione, analisi e coprogettazione delle azioni e degli strumenti di attuazione della programmazione del Piano.
La terza osservazione, è relativa all'attenzione costante che va mantenuta rispetto alle specificità del terzo settore tanto nelle azioni che la Regione attua direttamente quanto soprattutto nel suo ruolo di regia, e quindi di direzione, delle politiche degli Ambiti.
Molti Piani di Zona ancora non hanno chiari i ruoli e le diversità dei diversi soggetti del III settore nell'attuazione dei servizi. Gli articoli 14, 15 e 16 della legge regionale 11/2007 sono per lo più misconosciuti. Ciò comporta confusione e scarsa efficacia nell'individuazione dei soggetti più adatti, per vocazione specifica, all'attuazione dei diversi servizi e prestazioni, da quelli che richiedono alta intensità di lavoro a quelli del welfare comunitario, aggregativo, educativo/culturale, agli interventi sperimentali, innovativi, emergenziali; né si ha chiara contezza di come l'integrazione tra l'attività dei diversi soggetti porti a qualificare ed innalzare l'offerta complessiva di servizi.
In tal senso, l'Assessorato potrebbe farsi promotore di una iniziativa, di una Conferenza Regionale con finalità formative e relazionali - concertata con il terzo settore - e che porti i referenti di Ambito a confrontarsi e relazionarsi con le rappresentanze delle articolazioni territoriali del volontariato, dell'associazionismo e della cooperazione sociale per riflettere sull'esperienza delle precedenti annualità e sugli obiettivi e modalità di attuazione della programmazione futura.
Infine, alcune considerazioni relative alle politiche e alle priorità di servizio. L'analisi demografica, del mercato del lavoro e delle dinamiche socioeconomiche riportata dal Piano evidenzia fortemente alcune specificità della nostra regione: la Campania ha la popolazione più giovane tra tutte le regioni italiane, con il più basso indice di dipendenza senile ed il più alto indice di dipendenza giovanile (secondo solo dopo quello del Trentino Alto Adige), l'aumento esponenziale dei residenti stranieri negli ultimi tredici anni, con la quintuplicazione della popolazione immigrata, fa della Campania la seconda regione del mezzogiorno per distribuzione della presenza straniera dopo la Calabria. La diminuzione della popolazione residente complessiva, a causa di un saldo migratorio negativo, comporta una bilancia migratoria squilibrata dall'alta percentuale di emigrazione giovanile.
Contemporaneamente, il giusto impegno dell'Amministrazione nell'intercettazione delle risorse nazionali ed europee (PAC, prima di tutte, e poi QSN) evidenzia come già nel passato triennio servizi ed interventi si siano concentrati sulle fasce della popolazione over 65 e prima infanzia. Pur dovendo certamente continuare nell'implementare l'impegno a favore di tali soggetti, si riscontra però una estrema fragilità ed esiguità di interventi per le politiche di sostegno, orientamento e inserimento socio lavorativo dedicate ai giovani adulti.
Tale mancanza di iniziativa è ancora più grave se si considera, come emerge dal Piano, che le stesse analisi sulle nuove povertà evidenziano come sia proprio tra le giovani generazioni che l'incidenza del fenomeno aumenta in modo esponenziale.
Va sottolineato inoltre che gli Ambiti, nell'area della lotta alle povertà, hanno preferito interventi di tipo monetario e risarcitorio piuttosto che tesi all'attivazione di servizi, e che se è vero che la famiglia resta l'ammortizzatore sociale principale (ma anche quello in cui si generano dipendenze), i soggetti potenzialmente più capaci di produrre sviluppo ed invertire la parabola dell'impoverimento sociale ed economico sono i giovani, su cui andrebbe fatto un investimento in termini di servizi ed opportunità di tipo proattivo (orientamento alla formazione, legalità e lavoro, alla cultura come risorsa, recupero motivazionale, educazione popolare, spazi sociali ed educativi per giovani adulti...).
Infine, a differenza della pressoché totale inesistenza negli ultimi cinque anni di qualsiasi politica di integrazione della popolazione immigrata, il Piano si pone l'obiettivo di intervenire con servizi di mediazione culturale e politiche di integrazione.
Tale impegno, condiviso negli obiettivi e nelle linee di intervento, va maggiormente sostanziato e articolato, proprio nalla luce delle analisi riportate, e accompagnato da un impegno di spesa concreto. Obiettivi, strumenti e priorità sono, in questo ambito di problematiche, ben individuati dalla legge regionale sull'immigrazione, che andrebbe semplicemente fornita di un'adeguata copertura finanziaria.Il commento di Lina Lucci, segretario generale della Cisl Campania sul mancato confronto preventivo con le forze civili sul Bilancio e il Def:
“Con la Giunta De Luca continueremo a mantenere lo stesso atteggiamento responsabile adottato con la Giunta Caldoro. Lavoriamo pancia a terra con assessori, dirigenti, funzionari perché riteniamo che le condizioni di contesto della Campania non richiedano uno sterile confronto ‘muscolare’”. Un lavoro di convergenza con il Governatore e la sua Giunta che certamente paga se penso all'incremento di risorse - chieste ed ottenute - nei settori della forestazione e del sociale per dare risposte a lavoratori e famiglie della Campania.
Non si comprende, quindi, questa inaspettata e pericolosa inversione della Giunta su questioni delicatissime che impattano sulla vita delle persone e sul sistema produttivo locale. Gli assessori che hanno scelto di non confrontarsi preventivamente con le forze sociali sul Bilancio e sul Def lanciano un brutto segnale. La Cisl ha ampiamente dimostrato in questi anni difficili di non essere incline a sterili rituali partecipativi, ma è sempre intervenuta con proposte di merito e, soprattutto, con soluzioni  praticabili.
De Luca in campagna elettorale, in un confronto a porte chiuse con la CISL, assunse l'impegno di un leale e continuo confronto con le forze sociali, con il sindacato della responsabilità. Adesso ci aspettiamo che inviti i suoi assessori a recuperare questa pesante distrazione".

AdG

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