Il reinserimento sociale e lavorativo dei giovani ex tossicodipendenti a Napoli
Finora avviati 24 tirocini su 32 e coinvolte 17 imprese di vari settori
Sono stati presentati a Palazzo San Giacomo, Napoli, i primi risultati del progetto “Reinserimento sociale e lavorativo di giovani ex tossicodipendenti”, finanziato dalla Regione Campania (a valere sul Fondo Lotta alla Droga 2001), promosso dal Comune di Napoli e dall’Asl Napoli 1 Centro, in collaborazione con il gruppo di imprese sociali Gesco e l’associazione Il Pioppo.
Il progetto permetterà di portare avanti 32 tirocini d'inserimento socio-lavorativo, a favore di soggetti selezionati dai competenti Ser.T, per una durata complessiva di nove mesi e con una retribuzione mensile di 516 euro al netto delle imposte. Il tirocinio formativo è una misura di politica attiva del lavoro, che consiste in un periodo di formazione in un contesto produttivo accompagnato da un percorso di orientamento al lavoro, svolto presso aziende private (esercizi commerciali, artigiani, cooperative sociali etc.). In questo modo, si consente al tirocinante di acquisire competenze professionali e abilità sociali per arricchire il proprio curriculum e bagaglio di conoscenze, utili per favorirne l'inserimento o il reinserimento socio-lavorativo.
“Gli obiettivi che il progetto si prefigge di raggiungere – hanno spiegato stamattina i promotori - sono il re-inserimento socio-lavorativo dei beneficiari, attraverso l'elaborazione di un progetto formativo individualizzato che prevede l'acquisizione di competenze di base, tecniche e trasversali; l'accrescimento del grado di autostima, di auto consapevolezza, autovalutazione e autodeterminazione; il coinvolgimento dei beneficiari agli eventi programmati; il miglioramento della cura della persona; l'accrescimento delta capacità di relazione sociale; il rispetto delle regole”.
L’inserimento lavorativo vero e proprio è preceduto da una fase di orientamento per la definizione del ‘bilancio delle competenze’ e sostenuto da un accompagnamento costante. Cominciate a giugno 2015, le attività si concluderanno a luglio 2016. Al momento sono stati attivati 24 tirocini, che hanno coinvolto uomini con un’età media di 42 anni, mentre 17 risultano le imprese coinvolte, operanti soprattutto nel sociale ma anche in altri settori di attività, come il commercio.
“Questa partecipazione delle imprese napoletane – ha dichiarato l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, Roberta Gaeta – qualifica ancor di più la bontà del progetto, dimostrando la grande solidarietà della città e il forte senso di responsabilità sociale del tessuto delle piccole imprese, pronte, anche in un momento di forte crisi, ad offrire opportunità di crescita a persone che hanno bisogno di una chance. L’auspicio è che il progetto possa trovare sostenibilità e continuità, che le imprese possano aprirsi sempre più all’accoglienza e che anche in altre aree di intervento sociale si possano attivare percorsi di inserimento socio-lavorativo”.
“Un buon esempio di progetto integrato tra pubblico e privato – ha spiegato Giuseppe Pennacchio, dirigente del gruppo Gesco - Non si tratta di un appalto, il Comune di Napoli è capofila ma noi siamo partner a tutti gli effetti. Alla base c’è una progettazione partecipata e quello che presentiamo qui con orgoglio oggi è il frutto di un buon lavoro di rete, che ha come obiettivo finale quello di dare un’opportunità alle persone svantaggiate. In un mondo in cui tutto sembra girare intorno al merito, noi tentiamo di offrire un sistema di opportunità alle persone che ne hanno realmente bisogno. Ci auguriamo che il progetto possa continuare, perché farlo smettere significherebbe dissipare un grande patrimonio e disintegrare la rete di contatti che abbiamo faticosamente costruito per assicurare a persone che vivono un disagio l’emancipazione e il riconoscimento dei propri diritti”.