Un appello lanciato dai commercianti di via Bologna, mercato multietnico di Napoli e rivolto a chi amministrerà la città nel prossimo mandato.
«La comunità di via Bologna – scrivono i commercianti in una nota - chiede di essere inserita tra i programmi d’intervento nella città di Napoli e non essere trascurata. Da oltre 20anni, grazie all’unione, alla solidarietà e alla lotta di italiani e immigrati insieme, via Bologna ospita l’unico mercato multietnico della città, che, come ogni metropoli, da tempo è abitata da uomini e donne provenienti da ogni parte del mondo. Rappresenta un luogo di interesse, scambio, incontro e riferimento per persone provenienti da vari paesi che hanno scelto Napoli come luogo dove abitare e far crescere i propri figli».
«Negli ultimi anni – proseguono - è diventato anche una tappa per tanti turisti e concittadini che in questo luogo trovano prodotti tipici irreperibili altrove: artigianato, cosmetica, oggettistica, tessuti e altre cose che si trovano nell’unico spazio aperto che rappresenta la parte internazionale di questa bella città. È un esempio di convivenza, integrazione, reale scambio culturale e di sicurezza e coesione in un luogo molto problematico della città. Si ricorda che i commercianti che vi esercitano sono tutti muniti di regolare licenza, conseguita con difficoltà per lungaggini burocratiche alle quali si chiede di rimediare. A via Bologna tutti gli esercenti sono in regola con l’occupazione di suolo: chi dice il contrario mente! Che nessuno faccia la sua propaganda elettorale sulla pelle di chi lavora onestamente».
«Questa realtà – concludono - consente a tante famiglie di poter sopravvivere, crescere e mandare a scuola i figli. Una città che punta tanto e a ragione sul turismo, sull’incoming, non può non tenere conto e valorizzare un luogo di incontro internazionale così importante. Chiediamo, quindi, un serio impegno affinché la realtà di Via Bologna non venga dimenticata, sottovalutata o svilita come spesso in passato è stato fatto da più parti. Certi che la nostra richiesta non sia qualcosa di impossibile da realizzare, aspettiamo di vedere chi avrà il coraggio e la forza di sostenere questo grande esempio di interazione tra popoli e culture».