L’identità di genere è un tema complesso con ci si trova a fare i conti anche nei contesti lavorativi. La domanda di ordine pratico, ma che non trova per forza una risposta semplice, è: dove vanno in bagno le persone transgender? È recente la notizia che, per contrastare la discriminazione di genere, sono stati introdotti anche in Italia i bagni gender free.
Un passo in avanti è stato fatto il 22 febbraio 2017 grazie all’introduzione nel Contratto Collettivo del settore delle Assicurazioni dell’articolo 25, il quale prevede la tutela per la dignità delle lavoratrici e dei lavoratori sottolineando che “Devono essere evitati comportamenti a connotazione sessuale offensivi della dignità i quali determinano una situazione di disagio […] nonché ogni discriminazione in relazione ad orientamenti che rientrano nella sfera personale”. Successivamente, nel 2019, in Emilia Romagna ha preso il via un piano anti-discriminazione che include la fruizione dei luoghi pubblici e degli ambienti lavorativi, avviando un protocollo per la diffusione di bagni e spogliatoi neutrali.
Sapere per non discriminare. Una precisazione
Repetita iuvant: diversamente dalle persone omosessuali - attratte da persone del loro stesso genere ma che non rinnegano il proprio sesso biologico- le persone transessuali sentono di appartenere al sesso opposto rispetto a quello con il quale sono nate. È implicito il potenziale disagio o difficoltà per una persona transgender qualora debba decidere in quale bagno entrare. La questione dei bagni pubblici è ancora oggi fra i temi trattati dal Disegno di legge Zan.
Signore o signori? La normativa vigente
Ad oggi, in Italia, non esiste ancora una legge che obblighi ad usare la toilette a seconda del genere biologico di appartenenza. Il Decreto legislativo numero 81 del 2008 prevede che vi siano servizi igienici e spogliatoi separati per uomini e donne ma non sono previste sanzioni per i trasgressori. Ad ora la scelta ottimale per rispettare la dignità della persona transessuale o transgender, sarebbe quella di consentire l’utilizzo libero di bagni e spogliatoi, ma ancor meglio sarebbe per le aziende predisporre i cosiddetti bagni neutri. Il buon esempio in tal senso viene proprio dalla Regione Campania: il primo vero e proprio bagno gender free è stato infatti inaugurato a Ospedaletto, in Provincia di Avellino.
Chiara Reale