La Casa delle Culture e dell’Accoglienza delle persone LGBTI+ (Lesbiche, Gay, Bisessuali, Transgender e Interesessuali) di Napoli può accogliere le prime persone vittime di discriminazione e marginalità sociale.
Dalla scorsa settimana sono partiti i servizi della struttura nella prima e unica casa di accoglienza nel Comune di Napoli ed è stato accolto il primo ospite, vittima di gravi episodi di discriminazione domestica.
La struttura rappresenta un desiderio di risposta alle delicate istanze di una comunità che per anni ha visto tutti i partner lavorare uniti per questo risultato insieme all’amministrazione comunale che ha sempre sostenuto il progetto, con una visione di grande inclusione da parte del Sindaco Luigi de Magistris e con il grande impegno dell’assessore Francesca Menna e dell’assessore Alessandra Clemente.
Dopo l’approvazione della legge regionale campana contro l’omolesbofobia e contro la transfobia, l’Unità delle maggiori associazioni LGBT del territorio (Antinoo Arcigay Napoli, ALFI Le Maree, ATN, PRIDE Vesuvio Rainbow, Famiglie Arcobaleno, Agedo e Pochos Napoli, con il supporto di Arci Mediterraneo, Dedalus, Néfesh, del Centro di Ateneo SINAPSI Università Federico II di Napoli e con il sostegno dell’Ordine degli Psicologi della Regione Campania) è riuscita a ottenere, nei mesi scorsi, grazie alla volontà del Comune di Napoli e del suo Sindaco Luigi de Magistris, questo risultato storico: la Casa delle Culture e delle Accoglienza delle persone LGBT+ vittime di marginalità, discriminazione e di violenza. Napoli, con questa Casa, è la prima città del sud Italia ad avere un luogo di protezione e accoglienza per la comunità.