Grazie al presidio delle associazioni lgbt napoletane e dei supporti arrivati in queste ore da parte della società civile, la Presidente del Consiglio Regionale Rosa D’Amelio ha annunciato in consiglio che la legge contro la violenza di genere e contro l'omotransfobia andrà in aula.
A renderlo noto sono proprio le organizzazioni sociali, in primis ALFI Le Maree Napoli, Antinoo Arcigay Napoli e Associazione Trans Napoli, che hanno organizzato per oggi, 27 luglio, un presidio per chiedere l’immediata approvazione della legge regionale contro la violenza di genere e l’omotranslesbobifobia.
A tal proposito, le associazioni avevano scritto: “Mancano poche settimane alla chiusura di questa consiliatura regionale e nonostante l’impegno del Presidente De Luca nel 2015 e il lavoro di oltre 3 anni su diverse proposte di Legge, la Regione Campania non riesce ad approvare la legge contro la violenza di genere e contro l’omotranslesbofobia, una legge importantissima per il futuro di questa terra. La Campania risulta di fatto, dai dati sulla violenza di genere diffusi dal Ministero dell’Interno e raccolti dall’Eures e dagli episodi di omotranslesbofobia denunciati, maglia nera nel Paese per la diffusione, che non accenna a diminuire, degli episodi di violenza perpetuati ai danni delle donne e delle persone LGBT. L’emergenza covid inoltre ha messo a nudo tutte le fragilità del nostro welfare, soprattutto quelle nei confronti dei soggetti più esposti, tra questi appunto donne e persone LGBT. Sono anni che i lavori sulle varie proposte di legge in esame sono fermi nella VI Commissione regionale presieduta da Tommaso Amabile del Partito Democratico. Dopo 9 mesi di lavoro, la sottocommissione presieduta da Loredana Raia, sempre Partito Democratico, ha licenziato con il consenso di tutte le forze politiche, di maggioranza e opposizione, un testo unico, pronto per essere discusso e votato in aula. La legge regionale campana, forse la migliore in questo momento nel quadro nazionale, rischia di morire, nonostante sembra avere il consenso anche delle forze di opposizione, per un conflitto, da campagna elettorale, interno alla maggioranza stessa e al Partito Democratico. Chiediamo pertanto a tutte le forze politiche, in primis a quelle della maggioranza, al Partito Democratico e al Presidente De Luca, di assumersi, in modo chiaro e trasparente, la propria responsabilità politica, di consentire ovvero, anche con la convocazione di un Consiglio regionale monotematico, la discussione in aula e il voto sul testo di legge unificato contro la violenza di genere e contro l’omotranslesbofobia. Non permetteremo che possa essere fatta campagna elettorale sulla nostra pelle, su quella dei nostri concittadini e delle nostre concittadine, sui nostri diritti, sulla nostra sicurezza e sulla nostra felicità. Siamo pronti a dare battaglia e continuare la lotta in questi giorni e in questi mesi, se non sarà concessa la possibilità di poter discutere e votare questa importantissima legge e chiediamo alle associazioni, ai movimenti, alle cittadine e ai cittadini di unirsi a questa nostra istanza di eguaglianza e giustizia”.
Dopo l’annuncio di stamattina, le associazioni che hanno promosso il sit-in commentano a caldo: “È la prima grande vittoria, ma ora vogliamo la legge”.