Cucinare, Integrare, Mangiare, Sorridere
A poco di un mese dal via del progetto ‘Specialità’ nato in senso all’associazione Mah (Madonna Assunta handicap) che raggruppa genitori di bambini con disabilità, facciamo un punto della situazione con Roberta Pennarola, presidente dell’associazione e mamma di una dodicenne con la sindrome di Down.
Cos’è Specialità?
È un progetto che mira all’inclusione sociale dei ragazzi con disabilità intellettive e lo fa attraverso l’inserimento lavorativo. Dodici dei nostri ragazzi dai 16 ai 30 anni si ritrovano tutti i lunedì sera presso ‘Il Filo d’Olio, il ristorante di Bagnoli, e lì si preparano ad accogliere i clienti che vi si recano per la cena. In turni di due (uno in sala e l’altro in cucina) lavorano con grande entusiasmo affiancati da personale normotipico e portano a termine i compiti che vengono loro assegnati.
In cosa è diverso Specialità da altre realtà non dissimili?
Sicuramente la ‘promiscuità’ del nostro personale. L’idea di affiancare ragazzi con deficit cognitivi a ragazzi normodotati è proprio figlia di quell’obbiettivo ultimo di integrazione a cui miriamo. I ragazzi lavorano in squadra, sono affiatati tra loro e durante la pause, quando si fermano per un attimo di sosta, interagiscono tra loro come ‘comuni colleghi’: parlano di calcio, di quanto avviene intorno a loro, sono un gruppo di amici, insomma. E questo lavora porta i suoi frutti: tutor, genitori, insegnanti, tutti hanno un ottimo riscontro. I ragazzi sono più felici, concentrati, anche la scuola va meglio e a casa sono più sereni. Vorrebbero lavorare di più e meglio, spesso ci chiedono perché possono farlo solo un giorno a settimana.
Già, perché?
Perché la nostra associazione opera nel giorno di chiusura del ristorante che ci mette a disposizione praticamente tutto: piatti, bicchieri, tovaglie, pentolame. Tutto quanto necessario per portare avanti l’attività di ristorazione, insomma. Non sarebbe possibile diversamente. Aspettiamo di vedere come va quest’anno iniziale, di poter tirare un bilancio ed eventualmente poter esportare il progetto anche altrove, appoggiandoci ad altre strutture, ma devo dire che non è semplice. Noi ci auto sosteniamo interamente con l’incasso del ristorante (menù fisso 20 euro) e gli sforzi da compiere per crescere sono grandi.
Avete altri progetti?
Abbiamo aperto sul nostro sito una campagna di crowdfunding per poter acquistare vettovaglie in melamina, un materiale plastico che non si rompe. I nostri ragazzi, già particolarmente sensibili, sentono una grande ansia da prestazione quando, ad esempio, si rompe un piatto o un bicchiere. Scegliere di usare materiale infrangibile certamente li aiuterebbe a muoversi in maniera più sciolta, ad essere più sereni, a lavorare più volentieri. Ma si tratta di affrontare dei costi alti, e non solo per il materiale in sé: noi vogliamo circondarci di oggetti belli (e di cibo buono). Chi viene a cena da noi non deve avere un approccio ‘caritatevole’ non deve pensare di essere venuto a far beneficenza, ma di essersi recato in un ristorante bello dove si mangia anche molto bene.
SHG
Tutte le informazioni sull’associazione MAH su http://www.gruppomah.it/
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