Il Punto di Vista di Marco Marino di OsservAzione
OsservAzione, che a Napoli conta una decina di collaboratori, è attualmente concentrata sulla ricerca di alternative alla costruzione di quello che si prefigura come un nuovo campo. "Il progetto approvato- spiega Marco Marino- rimane un insediamento monoetinco di case, con alcuni orpelli di architettura “sociale” e bioedilizia, una sorta di nuovo campo rom 2.0. Un progetto non in linea con la strategia nazionale d’inclusione per rom e sinti e camminati del 2012 e quindi con le indicazioni Ue che chiaramente nel suo asse d’intervento sull’abitare n. 4 chiede il superamento di grandi insediamento mono-etnici. Come già ci hanno insegnato tante esperienze in altre parti d'Italia i rom non vogliono stare nei campi che sono lontani ed isolati dalle città e che li tagliano automaticamente fuori da possibilità di formazione, lavoro e scambio culturale fin da bambini, per non parlare dei problemi di sicurezza di una zona dove se non hai l'auto rischi di restare ucciso per raggiungere la città a piedi su strade a scorrimento veloce. Emblematico è che lo stesso indirizzo anagrafico ghettizza di fatto i rom di via della Resistenza: sulle lettere c'è scritto "Campo Rom-via della Resistenza.
Per tali motivi Associazione 21 luglio, ERRC e OsservAzione hanno scritto alla Commissione Europea e chiedono con urgenza al Comune di Napoli di rispettare i parametri legali europei e nazionali e chiedono con forza di non costruire un altro campo segregante per la comunità rom, ma di fornire invece a tutti gli abitanti dei campi informali di Cupa Perillo soluzioni abitative accessibili in un ambiente integrato supportando l’inclusione abitativa con misure specifiche in settori chiave quali l’istruzione, la salute e il lavoro. La questione alloggio non è l'unica e non va isolata dal resto. Su questo gap deve intervenire il soggetto pubblico, con intermediazione all'affitto, garanzia, sostegno eventualmente al canone da graduare via via, per garantire la famosa uguaglianza sostanziale dell'art. 3 della Costituzione".
AdG