Si chiede l’attuazione della legge 381/91 sulla cooperazione sociale.
Ieri a Palazzo Armieri la regione Campania e l’ISFOL, Istituto per lo Sviluppo della formazione professionale dei lavoratori, hanno presentato la proposta delle Linee di indirizzo e buone prassi per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico.
Il documento è il risultato di trenta mesi di lavoro e venticinque incontri tematici a cui hanno lavorato, tra gli altri, anche Luciano Venerato, Ornella Scognamiglio e Marco Argenio cooperatori e referenti di Federazione Sanità e Federsolidarietà Confcooperative Campania.
La Campania è tra le undici regioni italiane che hanno aderito dal 2006 al Programma per il sostegno e lo sviluppo di percorsi integrati di inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico (progetto Pro.P), promosso dal ministero del Lavoro e delle Politiche sociali. La Regione ha così istituito un Tavolo di progettazione partecipata che ha coinvolto oltre a Confcooperative Campania, anche AASSLL, Centri provinciali per l’impiego, Piani sociali di zona e Organizzazioni sindacali. La proposta elaborata dal Tavolo punta alla costruzione di politiche di welfare, valorizzando il ruolo della società civile
“L’inserimento lavorativo è la strada per permettere alle persone più sfortunate di essere autonome. Ho messo a disposizione del gruppo interistituzionale il mio know-how di imprenditrice privata del mondo socio-sanitario. Auspico che gli sforzi compiuti conducano ad una normativa adatta ai bisogni a cui il mondo della cooperazione sociale è attenta da tempo, sebbene la Campania sia l’unica regione in Italia a non aver recepito ancora la legge per la cooperazione sociale. Abbiamo lavorato con pazienza, ma tanto c’è da fare, specie per vincere quella assurda convinzione che follia vuol dire necessariamente pericolosità” ha spiegato Ornella Scognamiglio.
Altrettanto chiaro Luciano Venerato, da anni impegnato nel mondo della cooperazione sociale: “L’inserimento lavorativo di cittadini svantaggiati è un percorso difficile nel nostro territorio e lo è ancor di più se lo svantaggio è legato alla salute mentale. Il fatto che la regione abbia aderito al progetto dell’Isfol rappresenta senz’altro un’occasione di ripresa. Da una parte la norma relativa ai progetti terapeutico - riabilitativi, dall’altra le disposizioni per l’accoglienza residenziale socio-sanitarie rappresentano già un segno di svolta. In questo scenario, le Linee di indirizzo e buone prassi per l’inserimento socio-lavorativo dei soggetti con disturbo psichico si pongono come elemento di accompagnamento al lavoro di tutti gli attori coinvolti a vario titolo nei processi di offerta di servizi. Resta dunque un ultimo punto da sciogliere: l’attuazione della legge 381/91 sulla cooperazione sociale. La legge è un eccezionale strumento di sostegno e permette agli Enti Locali di affidare commesse direttamente alle cooperative per la gestione di servizi di diverse tipologie, superando lo scarto con le aziende profit che hanno inevitabilmente una presa maggiore.”
AdG
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