Ha incantato per più di un’ora un pubblico composto non solo di giovani cultori della materia, ma anche di bambini e ragazzi interessati alla storia e ai misteri di Pompei. Stiamo parlando di Alberto Angela e della conferenza che ha aperto la presentazione al suo libro "I tre giorni di Pompei", che si è svolto il 9 maggio, nel Complesso Universitario dei SS. Marcellino e Festo a Napoli.
Un affascinante racconto che ha svelato nuove verità, la più clamorosa riguarda la data dell’eruzione. Quella ufficialmente dichiarata è il 24 agosto del 79 d.C. cioè in piena estate. Di recente Angela insieme ad alcuni ricercatori hanno accumulato indizi e prove che suggeriscono un’altra data, quella di ottobre del 79 d.C.
Le fonti fanno riferimento alla presenza, in molte case sepolte dall’eruzione, di bracieri per scaldarsi, dato che suggerisce che l’eruzione avvenne in autunno quando le temperature si abbassano. Inoltre sono state ritrovate bacche di alloro, che normalmente maturano in autunno, un gran numero di castagne, noci, fichi secchi e melegrane. Inoltre la vendemmia era già conclusa.
ABOMINO PAUPERO(S) QUISQUI(S)
QUID GRATIS ROGAT FATUS EST
AES DET ET ACCIPIAT REM.
Odio i poveri!
Chiunque chieda qualcosa gratis è uno sciocco.
Prima paghi, poi riceverà ciò che chiede.
Così apre uno dei capitoli del libro intitolato “Mani sulla Città”. Il racconto chiarisce la presenza, anche nell’antica città, di intrecci e affari tra politica, poteri e banchieri.
Il racconto descrive in maniera viva e appassionata ciò che accadde in quei giorni. In meno di venti ore il vulcano produsse più di dieci miliardi di tonnellate di magma, centinaia di tonnellate di vapori e di altri gas a velocità di salita di trecento metri al secondo e depositi di tufi e pomici che nel caso di Ercolano hanno raggiunto anche i venti metri. Sulla stima delle vittime invece dati certi non ce ne sono, ma a Pompei sono stati stimate vittime tra le otto-dodicimila. Un dato sconcertante visto che il Vesuvio è un vulcano ancora attivo.
Ad Angela abbiamo rivolto alcune domande e chiesto suggerimenti circa il destino di Pompei e delle Ville di Stabiae, che appaiono quasi dimenticate.
Silvana Aricò
Guarda l’intervista ad Alberto Angela di Silvana Aricò
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