Donne e lavoro soddisfacente: un binomio possibile

Intervista a Cristina Zagaria.

cristina-zagariaIncontriamo Cristina Zagaria, cronista di Repubblica e scrittrice, alla presentazione in anteprima a Napoli del libro“Fiori dal cemento. Storie di donne che costruiscono”, raccolta di quattro storie di donne che fanno un lavoro da uomini, e resistono a una vita di sacrifici e, talora, di abusi.

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La Zagaria che anche in “Malanova” e “Non è un paese per donne” ha affrontato il tema del difficile e talvolta tragico percorso delle donne per far valere i priopri diritti, in “Fiori dal cemento” ci racconta di Luana che grazie alla passione per il legno riacquista dignità ed orgoglio.

“Luana mi ha aperto l’orizzonte del suo lavoro, che dall’esterno pensavo noioso. Mi ha spiegato che il legno cambia sempre: c’è sempre un anfratto o una venatura improvvisa che lo rende unico”. Luana riesce a “resistere” alle difficoltà, ma in tante non ce la fanno. “Al Sud c’è un altissimo tasso di disoccupazione femminile- ammette Zagaria-. Fare un lavoro che piace è difficilissimo, ma a volte basta la solidarietà: Luana grazie ad un’amica che la accoglie in casa riesce a riprendere in mano i fili della propria vita. In tempo di crisi, un lavoro fatto con passione, non solo è piu’ soddisfacente, ma produce di piu’in termini economici”. La stessa Cristina Zagaria ha scelto un lavoro, quello di redattrice per un quotidiano, che fino a pochi decenni fa era appannaggio degli uomini, e che anche oggi presenta i suoi ostacoli. “E’ piu’ difficile fare la giornalista per una donna- spiega- perché in alcuni contesti dove sono impiegati in maggioranza uomini è difficile imporre la propria autorevolezza professionale: penso a quando, all’inizio, mi occupavo di cronaca nera e raccoglievo informazioni nelle prefetture e nei commissariati di polizia”.

Gli stessi giornali, affrontano il tema delle donne in modo limitato o stereotipato. “Si parla di donne sempre di piu’, ma spesso seguendo le mode: abbiamo parlato delle olgettine, ora va di moda il femminicidio, va bene, ma bisogna raccontare le donne in tutte le loro sfaccettature.
Nei girornali non c’è spazio per le storie, non puoi approfondire. Molti giornalisti scrivono probabilmente perché vogliono raccontare tutto cio’ che gli capita tra le mani e non possono mettere nelle 40 righe di un articolo di giornale”.
Rispetto alla violenza sulle donne- che Zagaria ha affrontato nativamente nell'ottobre 2010 con "Malanova", storia vera di Anna Maria Scarfò, una ragazza calabrese che ha avuto il coraggio di denunciare i suoi stupratori e che oggi vive sotto protezione -dice: “C’è bisogno di una lotta costante e quotidiana dei centri antiviolenza, dei media e delle forze dell’ordine, ma è importante anche il piccolo quotidiano impegno delle donne nell’essere attente a cio’ che le circonda, a sostenere una conoscente o una vicina di casa vittima di violenza e a denunciare”.

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Cristina Zagaria, nata il 1975 a Carpi vive Napoli, dove lavora come cronista per il quotidiano La Repubblica. Esordisce nel 2006 con il romanzo "Miserere: vita e morte di Armida Miserere", edito dalla casa editrice Dario Flaccovio, romanzo, tratto da una storia vera. Nel gennaio 2007 pubblica, con la casa editrice Dedalo, un saggio sugli scandali universitari degli ultimi dieci anni in Italia, dall'ultima riforma Moratti ai primi passi del governo Prodi: "Processo all'Università. Cronache dagli atenei italiani". A novembre 2007 pubblica "L'Osso Di Dio", con Dario Flaccovio, storia vera di 'ndrangheta, vincitore del premio Zocca Giovani 2008. L'Osso di dio ha vinto il premio Insula Romana e il premio miglior libro dell'anno per Umbrialibri 2009. Nell'ottobre 2009 pubblica "Perché no" con Perdisa Pop, un romanzo breve ambientato a Napoli e ispirato a un caso di cronaca. Nell'ottobre 2010 ecse "Malanova", con Sperling & Kupfer, storia vera di Anna Maria Scarfò. Nel 2011 ha curato per Mondadori l'antologia "Non è un paese per donne", raccolta di racconti di 14 autrici italiane, da Miriam Mafai a Margherita Oggero.

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