In programma anche corsi di formazione lavoro.
A due settimane dalla fine dell’emergenza il governo scioglie la riserva sul post Emergenza Nord Africa. “Nell’immediato il ministero dell’Interno ha già comunicato di prevedere una proroga dell’assistenza”, ha spiegato il direttore generale Immigrazione del ministero per le Politiche Sociali Natale Forlani, “Il nuovo modello di accoglienza sarà diverso. Prioritario è adesso trovare una soluzione alle persone che hanno richiesto la protezione internazionale ”.
Le circolari attuative non sono ancora giunte alle prefetture che dovranno ereditare la gestione della protezione civile a partire dal 1 gennaio. Con il nuovo anno i richiedenti asilo (2.500 quelli in Campania, circa 1.200 quelli in provincia di Napoli) non dovrebbero però ritrovarsi senza un tetto: “Non resteranno in strada”, assicura Forlani, “Il vero problema – aggiunge – è ora mettere in campo le azioni che consentano la fuoriuscita dal sistema di accoglienza”. La strada indicata è quella dell’inserimento socio lavorativo . “Stiamo preparando un’intesa tra ministero dell’Interno e del Lavoro per organizzare corsi di formazione e il successivo inserimento occupazionale per chi ha acquisito il diritto di restare in Italia”, spiega Forlani.
Nelle intenzioni il nuovo modello di riferimento per la gestione dell’accoglienza dovrebbe essere molto diverso dal sistema dell’affidamento agli alberghi, “che è anche molto costoso” aggiunge il funzionario. Si guarda agli interventi realizzati per i minori stranieri non accompagnati: “Quest’anno abbiamo già attivato per i minori con le regioni, ottenendo risultati egregi. Abbiamo realizzato circa 600 inserimenti scolastici, 500 inserimenti lavorativi e altri 800 sono già in programma”.
Dopo l’incontro a vuoto di martedì scorso a Napoli tra rappresentanti dei richiedenti e prefettura che aveva fatto crescere la tensione negli alberghi, si apre uno spiraglio. A pochi giorni dalla scadenza si attende che le direttive annunciate vengano messe nero su bianco e trasformate in piani attuativi. Il rischio che i richiedenti asilo siano messi in strada, 800 nel cuore di Napoli, sembra per ora scongiurato.
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