Una petizione per le istituzioni che parte dal basso.
L’Associazione Garibaldi 101 firma insieme alle associazioni attive sul tema delle migrazioni a Napoli il “Documento d’Indirizzo superamento Emergenza Nord-Africa”: una petizione rivolta alle istituzioni locali che verrà presentata al prefetto di Napoli per denunciare la pessima gestione del Piano per i rifugiati. Venerdì, 16 novembre dalle 19.00 nel Centro Bancarotta a Bagnoli si presenta il documento pubblicamente con l’esibizione dell’Orcherstra Multietnica Mediterranea.
Sono 2278 i richiedenti asilo residenti in Campania alloggiati in strutture alberghiere e simili che da un anno e mezzo vivono “una storia di irresponsabilità istituzionale, di scarsissima trasparenza e di inefficienza”come ha più volte denunciato l’Associazione Garibaldi 101.
L’Associazione sta promuovendo in questi giorni il “Documento d’Indirizzo superamento Emergenza Nord-Africa” per denunciare la pessima gestione dell’Emergenza della Protezione Civile e chiedere alla prefettura e alle istituzioni locali spiegazioni sulle modalità di adempimento del Piano per il superamento dell’Emergenza, nonché per avanzare proposte concrete per la futura gestione. Al Documento hanno aderito sin ora: Associazione Senegalesi Napoli; Assopace SessAurunca; Ciss; Centro Territoriale Mammuth; Rete Primo Marzo di Napoli; Rete Commons Benevento; Liberi Pensatori; Ska Skuola Popolare di Italiano; Bancarotta; Forum Antirazzista della Campania; Uniti per Unire; Associazione Kaledo; Società Italiana Medicina delle Migrazioni.
A dicembre i rifugiati ufficialmente verranno sloggiati dagli alberghi e coloro non hanno ottenuto il permesso di soggiorno invitati a lasciare il paese. Voci di corridoio parlano di un’ulteriore proroga di sei mesi del piano emergenza. “I richiedenti asilo hanno già ricevuto gli inviti a recarsi in questura a gruppi per firmare la carta per accedere alla possibilità del permesso umanitario, circolare lacunosa di cui abbiamo parlato con i richiedenti asilo. L'appello è stato tradotto e fatto girare tra i richiedenti asilo, ma non ci sono grandi entusiasmi, ma solo voglia di scappare altrove. Di fatto anche qualora il piano si prolungasse, se le modalità restassero le stesse utilizzate fin ora, ci troveremmo di fronte uomini e donne senza alcuna speranza. Bisogna inoltre ricordare che i fondi utilizzati sono pubblici e il fatto che le rendicontazioni delle spese sostenute non siano a disposizione è criminoso anche nei confronti dei contribuenti” - spiega Yasmine Accardo di Garibaldi 101.
Si legge nel Documento d’Indirizzo superamento Emergenza Nord-Africa: “Il 6 aprile 2011 è stato sottoscritto un accordo tra Comuni, Province, Regioni e Governo centrale per condividere e coordinare l’accoglienza sull’intero territorio nazionale dei profughi provenienti dalla Libia. Il ruolo della protezione civile veniva definito “temporaneo e transitorio in questa emergenza”, concordando tutti in quella sede, sul fatto che la materia dell’accoglienza e dell’assistenza per i richiedenti asilo necessita il coinvolgimento in prima persona del mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, oltre che delle strutture delle Regioni e degli enti locali responsabili dei servizi sociali e dei servizi alla persona in genere.
Allo stato attuale nulla è stato fatto. Non si è usciti dallo stato di emergenza. Non si è mai passati alla fase due che richiedeva il coinvolgimento delle associazioni nella gestione di un così elevato numero di richiedenti asilo. Tutto è rimasto in mano agli albergatori, inadeguati a gestire una situazione così complessa.
Sono stati spesi circa 2 miliardi e mezzo di euro che avrebbero dovuto garantire servizi come: formazione lavoro, mediazione culturale e legale, apprendimento della lingua italiana, tempo libero. Gli unici garantiti sono stati Protezione Civile, Regione ed Albergatori. Una truffa mastodontica, inaccettabile. La scarsa assistenza, l’abbandono negli hotels ha generato in troppi casi depressione ed avvicinamento a lavori pericolosi. I richiedenti asilo lavorano a Rosarno, Foggia dove l’unica garanzia è la schiavitù! Fin troppo facile il contatto con la camorra locale, vista anche la collocazione di alcuni hotels (uno addirittura a 250 metri dalle vele di Scampia). Ancora una volta abbiamo permesso la criminalizzazione delle fragilità, l’abuso e l’esclusione. Tutto questo con i nostri soldi”.
Il Presente: “Ed ora arriva il Piano di Uscita dell’Emergenza, che a due mesi dalla fine propone corsi di formazione lavoro, inserimento lavorativo e l’uscita dei richiedenti dagli hotels a fine dicembre! Un altro fiume di denaro, che porterà ad altre truffe ed ingiustizie: Se nulla è stato fatto in un anno e mezzo cosa si crede di poter fare in due mesi? Come verrà affrontata l’emergenza di circa 900 persone, solo a Napoli, per strada dal 31 dicembre? Cosa succederà alle famiglie ed alle donne non accompagnate? Come verranno spesi i soldi di questo nuovo Piano(80 milioni di euro per inserimento lavorativo; 5000 euro per mille richiedenti asilo su 25.000 per formazione lavoro)? Perché rendere permanente il Tavolo di monitoraggio regionale se è stato così inefficace durante quest’emergenza? Quando e come verranno coinvolte le realtà locali?”
Venerdì 16 novembre le comunità migranti presenti sul territorio incontreranno i richiedenti asilo per un evento sul tema dei rifugiati che metterà insieme testimonianze, musica e cucina.
L’evento si svolgerà a partire dalle 19.00 nel Centro Bancarotta, edificio un tempo utilizzato come banca in via Coroglio a Bagnoli, vicino all’ingresso dell’ex fabbrica Italsider.
Alle 19.00 le comunità dei migranti proporranno i loro prodotti artigianali e piatti di cucina tipica e verranno proposte anche le clementine di Rosarno, simbolo della schiavitù agricola di Foggia e del Salernitano. Alle 20.00 sarà il momento delle poesie e alle 21.00 dei filmati di Mario Leonbruno e Luca Romano.
Alle 22.30 inizierà il concerto dell' Orchestra Multietnica Mediterranea, nata nel 2012 e composta da 18 musicisti provenienti da vari paesi del mondo, tra cui alcuni rifugiati dell’emergenza nord Africa.
Per adesioni al Documento contattare Garibaldi Centouno su fb, mail: garibaldicentouno@facebook.com
Alessandra del Giudice
Documento d’Indirizzo superamento Emergenza Nord-Africa
L’esperienza sul campo di un anno e mezzo ci ha posto continuamente di fronte ad una storia di irresponsabilità istituzionale, di scarsissima trasparenza e di inefficienza. Siamo stati testimoni i, insieme ad operatori ed a volontari, della vergognosa e “criminosa” situazione in cui hanno vissuto e stanno vivendo i richiedenti asilo in attesa del parere della Commissione Territoriale per il riconoscimento della protezione Internazionale.
Il 6 aprile 2011 è stato sottoscritto un accordo tra Comuni, Province, Regioni e Governo centrale per condividere e coordinare l’accoglienza sull’intero territorio nazionale dei profughi provenienti dalla Libia.
Secondo le linee guida della protezione civile relative all’emergenza umanitaria in questione, nell’accordo del 6 aprile, si era stabilito che le soluzioni dovessero essere trovate sull’intero territorio nazionale grazie al coinvolgimento a tutti i livelli di governo.
Il ruolo della protezione civile veniva definito “temporaneo e transitorio in questa emergenza”, concordando tutti in quella sede, sul fatto che la materia dell’accoglienza e dell’assistenza per i richiedenti asilo necessita il “coinvolgimento in prima persona del mondo dell’associazionismo e della cooperazione sociale, oltre che delle strutture delle Regioni e degli enti locali responsabili dei servizi sociali e dei servizi alla persona in genere”.
Nei fatti, la realtà campana, ed in particolare quella napoletana, non può certamente vantare buone pratiche messe in atto per questa emergenza, che a 1 anno e mezzo dall’inizio continua a rimanere emergenza. Non esiste infatti alcun Piano della cosiddetta fase II.
Il Nuovo Piano per il superamento dell’Emergenza Nord Africa pone, visti i precedenti, molti punti critici.
Le Associazioni sottoscriventi chiedono, quindi, chiarimenti sulle modalità di adempimento all’indirizzo dato dal Piano per il superamento dell’Emergenza Nord-Africa.
In particolare in merito ai seguenti punti:
1: “Rendere permanente il Tavolo di coordinamento nazionale e quelli regionali quali sedi di confronto sui temi legati alla gestione dei richiedenti/titolari di protezione internazionale”.
In Campania il Tavolo non ha funzionato, nonostante la sollecitazione attuata attraverso diversi incontri e denunce da parte di Sindacati ed Associazioni. Quindi, non è stato un punto di riferimento, piuttosto un intoppo alla regolare attuazione degli OPCM sull’Emergenza Profughi provenienti dalla Libia.
Si propone di costituire un nuovo Tavolo con il coinvolgimento di tutte le realtà referenziate presenti sul territorio e da anni nel settore immigrazione, così da garantire una reale operatività del Tavolo e trasparenza in tutte le sue decisioni.
2: “Consolidare lo SPRAR, (Sistema di protezione per richiedenti asilo e rifugiati) attraverso l'ampliamento della sua capacità a 5.000 posti, dunque di incrementare la rete di circa 1.000 posti entro Ottobre 2012”.
In Campania sono presenti circa 2250 richiedenti asilo.
In riferimento alla situazione partenopea, l’Anci riferisce, in un’intervista al giornale Napoli Città Sociale, di avere 25 posti,circa un centinaio in tutta la Campania, un numero ridicolo rispetto ai 900 richiedenti asilo presenti a Napoli ed ai 2250 in tutta la Campania.
Come si pensa, quindi, di rispondere all’esigenza di un così grande numero di persone? Con quali fondi? Quali saranno i criteri di “selezione” tra i richiedenti asilo? Come si intende rispondere rispetto alla presenza di famiglie, donne e minori?
Trovandoci, ormai, a Novembre bisognerebbe già avere risposte concrete a riguardo.
3: “Un primo intervento che prevede l'attivazione di percorsi di rafforzamento delle competenze (formazione professionale, tirocini ...) con l'erogazione di almeno 1.000 doti formative individuali con finalità occupazionali, ognuna del valore di € 5.000”.
Come già denunciato dall’Ass Garibaldi 101, ogni Centro di accoglienza avrebbe dovuto già provvedere a corsi di formazione lavoro per tutti i presenti nelle strutture (elementi evidenziati nei contratti tra protezione civile ed albergatori), cosa che non è mai stata fatta!
Come si pensa, quindi, di attivare questi corsi di formazione in tempi così brevi? Dove sono finiti i fondi precedenti? Cosa se ne farà di quelli in arrivo? Chi monitorerà il flusso di denaro? In che tempi si crede di attivarli?
4: “ prevede l'inserimento lavorativo di 10.000 richiedenti e titolari di protezione internazionale presenti nelle strutture di accoglienza di tutto il territorio nazionale, al fine di favorire l'autonomia lavorativa dei richiedenti asilo o titolari di protezione internazionale, per un costo complessivo di circa 80 milioni di euro”
Come si intende procedere? Dove? Quali realtà verranno coinvolte?
5: “In riferimento ai minori stranieri non accompagnati si programmano azioni finalizzate a facilitare percorsi di integrazione, con particolare riguardo a coloro che sono in fase di transizione verso l'età adulta. In particolare, si prevede la costruzione di Piani di intervento personalizzati (PIP) e l’erogazione, per ogni destinatario, di una dote di € 5.000,00.
Come? Chi monitorerà il flusso di denaro? Chi garantirà l’uso dei fondi a questo scopo?
6.Come si pensa di intervenire sulle persone deboli, che rischiano di entrare nei giri della prostituzione e della criminalità locale?
7. Infine, è lecito chiedersi la durata del “nuovo” O.P.C.M.
Si ripete che tutt’ora siamo nella prima fase emergenziale ed ancora non si è passati alla fase II (coinvolgimento di enti locali , che avrebbe dovuto garantire corsi di formazione lavoro, assistenza legale, mediazione linguistica e culturale) dopo un anno e mezzo!
8. Quando si passerà ad un reale coinvolgimento delle realtà locali (così come sarebbe già dovuto accadere, secondo l’O.P.C.M), che già hanno svolto un lavoro volontario indispensabile per i richiedenti asilo?
9. Cosa accadrà il 31 Dicembre, data di fine contratti nelle strutture di Accoglienza?
Si auspica che l'attuazione del nuovo Opcm non dia luogo alle macroscopiche irregolarità cui abbiamo assistito in quest'anno e mezzo di gestione dell'emergenza e che sono state da noi tempestivamente e pubblicamente denunciate anche attraverso la presentazione di un esposto alla Procura della Repubblica.
Riteniamo infatti che la gestione e la spesa di fondi pubblici debba avvenire secondo limpidi criteri di trasparenza non solo perché ai beneficiari venga assicurato quanto previsto dalla legge ma anche perché da una tragedia non scaturisca nessuno lucro o illecito arricchimento.
Si richiede, quindi, un incontro che dia Risposte concrete alle criticità presentate .
Fin ora hanno aderito: Associazione Garibaldi 101; Associazione Senegalesi Napoli; Assopace SessAurunca; Ciss; Centro Territoriale Mammuth; Rete Primo Marzo di Napoli; Rete Commons Benevento; Liberi Pensatori; Ska Skuola Popolare di Italiano; Bancarotta; Forum Antirazzista della Campania; Uniti per Unire; Associazione Kaledo; Società Italiana Medicina delle Migrazioni.
Per adesioni al Documento contattare Garibaldi Centouno su fb, mail: garibaldicentouno@facebook.com
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