È il supermarket del sesso, aperto 24 ore su 24. È merce sempre nuova e sempre più giovane, in vendita ci sono loro: donne, uomini e trans. È Napoli e la sua periferia quasi provincia: lo è con il sole, lungo le strade periferiche, sull’asse mediano, nelle rotonde di Aversa, Giugliano, ai margini delle aree industriali; lo è di notte, nel cuore della città, a via Marina, piazza Municipio, Porta Nolana, piazza Garibaldi.
Dimenticate lo sfruttatore che picchia e sfregia. Certo ce ne sono ancora, ma sempre di meno. I nuovi “protettori”, oggi, impongono diversi meccanismi di dominio. Si travestono da amanti, fidanzati, appaiono preoccupati e premurosi. Il marciapiedi diventa un sacrificio da sopportare in nome di un futuro migliore. Fatto di agi e comodità. Magari da vivere insieme al caldo del focolare domestico.
Hanno tutte vent'anni o poco più queste ragazze. Vengono tutte dall'est, si tengono sicure nei confini dell'Unione Europea. Tutte nomi semplici, appena esotici da farsi ricordare, Ana, Maria, Natasha. E tutto, alle volte, non corrisponde alla verità che sta scritta nel sangue e sul documento d'identità: sono proiezioni di sogno semplice cui tenersi strette come ad un corrimano su una strada dissestata che corre e taglia la periferia napoletana come una forbice, l'asse mediano, il doppio senso, e poi dritti fino a Giugliano, Villa Literno, Ischitella. Come sono arrivate qui, ad aspettare sotto un sole crudelissimo è un segreto che conosciamo tutti, ciò che non ci diciamo e non per poca sincerità ma per assenza di pubblico uditore: la tratta, la povertà, il fidanzato sbagliato, la fame, l'età giovane e la bellezza che alle volte sono un dispetto. Vite in affitto, per un'ora, anche meno. A far loro compagnia, tra un cliente e l'altro, ci sono cani vivi che fanno da guardia e cani morti che hanno scelto il momento sbagliato per attraversare la strada e che lì, sulla strada, sono rimasti, quasi a monito.
Il viaggio è circolare: comincia nel quartiere di Poggioreale e qui fa ritorno, una traiettoria breve disegnata lungo l'asse mediano che corre fino a Giugliano e poi ancora verso Ischitella, Villa Literno. A procedere dritti, traffico permettendo, ci si impiegherebbe un'ora, forse due, ma lo sgangheratissimo camper della cooperativa sociale Dedalus prevede di fermarsi, sostare, allungare, idealmente, piedi e mani verso la strada. E sulla strada ci sono le ragazze. “Pensa, – dice Carmen, una delle operatrici che, con costanza, segue l'itinerario – ogni giorno a Napoli si prostituiscono circa 400 persone. Per ognuna di loro ci sono tre, quattro, anche cinque clienti”. Poi, con una moltiplicazione semplice, dà la cifra di quello che avviene quotidianamente, spesso senza che nessuno di noi lo sappia con coscienza: sono appena le nove di mattina, il sole è altissimo e riscalda il giorno quasi a farne un timido inizio di primavera anche se siamo in pieno inverno, e l'esercito dei duemila che vanno a puttane è già in azione.
"Il nostro non è un approccio moralistico. Non indossiamo i panni dei salvatori. E'fondamentale che le persone contattate dai nostri operatori non si sentano mai giudicate". La dottoressa Enrica Di Nanni da otto anni è tra le responsabili del progetto della cooperativa sociale Dedalus contro la tratta. Coordina il lavoro degli operatori sul campo e segue le prese in carico di chi decide di dire basta allo sfruttamento. "Il nostro obiettivo è quello di offrire a donne e uomini che si prostituiscono la possibilità di scegliere. Chi finisce sul marciapiede lo fa perché vittima di tratta, o perché non ha altro modo di sostentarsi, e sicuramente anche per scelta, non lo escludiamo affatto, ma sono casi rarissimi. Il nostro lavoro è finalizzato a dar loro, se vogliono, un'alternativa. E contemporaneamente a ridurre i rischi alla salute".
servizi offerti:
829 colloqui: 532 per percorsi art.18, 67 informazioni legali, 64 motivi di lavoro, 15 informazioni sanitarie
Prese in carico art.18 126 di cui 104 donne (45 nigeriane, 18 albanesi, 13 rumene) 22 uomini (13 marocchini, 3 albanesi)
Prese in carico art.13 47 di cui 38 femmine (25 nigeriane, 5 rumene, 4 bulgare); 8 maschi (6 nigeriani, 1 indiano, 1 russo); 1 trans albanese
Video reportage sulla prostituzione in città realizzato e concesso a Napolicittasociale dal giornalista Andrea Postiglione
video realizzato dalla Cooperativa Dedalus