Protocollo Consolato di Napoli e associazioni per creare una scuola con il mentoring
L’istruzione, l’acqua, beni ancora scarsissimi in molti paesi dell’Africa Sub sahariana: un protocollo d’intesa tra il consolato del Benìn a Napoli e alcune associazioni impegnate nei paesi in via di sviluppo è finalizzato a costruire una scuola nel nord del Benìn. I bambini saranno inoltre seguiti da tutor grazie al progetto Mentorig ideato da Matilda Raffa Cuomo.
Il Consolato della Repubblica del Benin a Napoli ha siglato il 23 marzo un protocollo d'intesa di Cooperazione Internazionale con le associazioni: Mentoring Usa-Italia Onlus, Un Sogno Per Il Benin, Incostieraamalfitana.It e Unpli (Unione Nazionale Pro Loco D'italia) Campania per la raccolta fondi finalizzata alla realizzazione di una scuola media con un pozzo d’acqua dove i bambini saranno seguiti da tutor volontari provenienti da associazioni e Università locali secondo la metodologia del mentoring. Alla sottoscrizione del protocollo ha presenziato il presidente di Mentoring Usa-Italia Sergio Cuomo ed eccezionalmente la stessa Matilda Raffa Cuomo ideatrice e presidente onorario di Mentoring Usa-Italia Onlus, moglie dell’ex governatore di New York Mario Cuomo.
Il Benìn è un paese democratico dove non ci sono guerre civili, ma ha un altissimo tasso di miseria. Giuseppe Gambardella, console dal 2011 del Benìn a Napoli- dove ci vivono circa 400 migranti beninesi- si è impegnato fin dall’inizio del mandato perché il paese africano possa uscire dall’anonimato e siano implementati progetti di sviluppo locale. “I paesi più ricchi hanno l’obbligo di aiutare concretamente quelli più deboli- ha chiarito il console nel firmare il protocollo-. E’ solo con la cultura che un popolo può migliorare le proprie condizioni ed è assurdo pensare che da noi ci siano bambini che non abbiano voglia di andare a scuola e in Benìn dove vorrebbero andarci siano costretti a fare a piedi 20 km per raggiungerne una e non abbiano le matite per scrivere. E’ vero che da noi c’è la povertà, ma là c’è la miseria. Per questo ci stiamo impegnando nella costruzione di pozzi e di scuole, elementi essenziali per la sopravvivenza e lo sviluppo. Grazie al progetto che abbiamo appena sottoscritto, spero si attivi un interscambio culturale tra bambini napoletani e beninesi. Credo che la scuola debba diventare un angolo di mondo dove tutte le lingue si mescolano magicamente”.
Mentoring Italia-Usa. Quando Ulisse parte per il suo viaggio affida il figlio Telemaco al suo amico Mentor, da questo gesto emblematico nasce il termine “mentore” a sottolineare il valore fondamentale di figure di riferimento/tutor positivi per la crescita dei bambini. Nasce a metà degli anni ’80 il progetto Mentoring ideato dalla moglie dell’allora governatore dello Stato di New York Matilda Raffa Cuomo per scongiurare fenomeni quali: la dispersione scolastica, l’abuso di stupefacenti e ragazze madri giovanissime.
Ilmetodo “one to one” è primo nel mondo che prevede l’affiancamento di un mentore ai ragazzi a rischio. “Molti ragazzi non trovano in famiglia o a scuola il supporto necessario per riacquistare fiducia in se stessi- spiega la signora Cuomo-, mentre avere una persona che si dedica solo a loro è l’unico metodo che da risultati positivi nella maggior parte dei casi. Io sono un’insegnante e conosco l’importanza della presenza di una figura di riferimento”. Matilda Raffa Cuomo è stata essa stessa tutor di una ragazza portoricana che aveva notevoli problematiche familiari, cresciuta senza padre e con un rapporto difficile con la madre, oggi cresciuta si occupa della gestione economica centrale di diversi ospedali.
Sergio Cuomo, presidente di Mentoring Usa- Italia chiarisce, rispetto al nuovo progetto: “in Benìn mancano addirittura le scuole e i ragazzi rischiano di diventare schiavi o prostitute perciò vogliamo costruire una scuola, ma anche affiancare ad ogni ragazzo un tutor, una guida che si prenda cura di lui. Bisogna innanzitutto andare in Benìn e capire i bisogni del territorio, raccogliere i fondi e costruire una rete con le associazioni del posto e le Università da cui attingere i tutor volontari che saranno formati e affiancati ai ragazzi a rischio”.
Mentoring in Campania. Non solo in Africa ma anche in Italia è necessario continuare ad attivare progetti di mentoring nelle scuole. Questo fa Mentoring Italia-Usa poiché sempre più ragazzi giovanissimi rischiano di essere vittime dell’alcol, della droga e della malavita. “Siamo in relazione con le istituzioni locali- spiega Sergio Cuomo- poiché meglio conoscono le realtà sociali e sanno dove è necessario impiantare il programma di mentoring. Ciò che conta è l’accordo con le Università infatti proprio in questi giorni abbiamo attivato un protocollo d’intesa con il Suor Orsola Benincasa così che gli studenti di pedagogia possano realizzare un’attività di tirocinio. Quella del mentoring è un’esperienza che fa crescere il ragazzo ma anche il tutor. In Campania abbiamo coinvolto 22 scuole negli scorsi due anni con la Regione Campania e Vodafon Italia, ora abbiamo attivato percorsi nel salernitano e nell’avellinese, ma abbiamo perso tanti progetti per la mancanza di fondi, perché la spesa sociale è stata tagliata. E’ molto grave perché l’istruzione è fondamentale per prevenire le problematiche sociali invece siamo in un paese dove vige il “si salvi chi può”. Mentoring Usa Italia inoltre promuove a Napoli la prima edizione del Festival Internazionale del Corto Giovanile, che si sta svolgendo dal 22 al 25 marzo, alla mostra d’Oltremare di Fuorigrotta. L’iniziativa finanziata dalla Regione Campania verte su temi sociali quali le migrazioni, lo sviluppo sostenibile, la conoscenza.Altra associazione firmataria del protocollo è Un sogno per il Benin di Bacoli; “da 3 anni lavoriamo a fianco del consolato nel settore della cooperazione internazionale- racconta il presidente Giuseppe Palladino- abbiamo attivato una raccolta fondi con il Patronato e stiamo costruendo pozzi perché l’acqua è vita, manche le scuole sono fondamentali. Due anni fa abbiamo realizzato l’Ecole dès Anges con un pozzo nel nord del Benìn che corrisponde al nostro sud più povero”.
Presenti anche le associazioni Friends and Bikers for Africa che stanno organizzando il primo motoraduno solidale e Medic in the World che si occupa di assistenza sanitaria nei paesi in via di sviluppo.
AdG
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