Anche a Napoli i gruppi informali di condivisione
In tempo di crisi è meglio rafforzare le personali abilità e chiedere aiuto al vicino di casa, magari di strada. E sì, perché Social Street vuol dire “incontrarsi” utilizzando come canale di condivisione i gruppi di Facebook, che hanno alla base il concetto di “prossimità”.
Prossimità intesa in senso geografico, la strada o il proprio quartiere, o come “prossimo”, inteso nella persona della porta accanto, quella che incontriamo tutti i giorni, al bar, al supermercato, alla fermata del bus.
L’idea è di condividere necessità e bisogno, tra chi ha un’esigenza e chi ha tempo e modo di soddisfarla.
L'esperimento partito da Bologna grazie all’idea di Federico Bastiani si sta diffondendo rapidamente un po’ ovunque. Ad importarlo a Napoli, in via Luigia Sanfelice è stata Giovanna Gazzoni. Emiliana doc, ma napoletana di adozione.
«L’idea di aprire un gruppo su Facebook e fondare una Social street è nata confrontandomi con il mio amico Federico Bastiani, il precursore con l’esperienza di Via Fondazza a Bologna, sorta nell’autunno del 2013”, dice Giovanna Gazzoni. «Ora siamo già un discreto numero di persone. E pensare che molti di loro, pur abitando a pochi passi di distanza non si conoscevano. Qualche giorno fa ho organizzato a casa mia un “incontro social” a tema, sulla sfoglina emiliana. Ed è stato emozionante incontrarsi anche per sorridere».
L'obiettivo del Social Street – residenti Luigia Sanfelice Napoli è quello di socializzare con i vicini della propria strada di residenza al fine di instaurare un legame, condividere necessità, scambiarsi professionalità, conoscenze, portare avanti progetti collettivi di interesse comune e trarre quindi tutti i benefici derivanti da una maggiore interazione sociale. Il gruppo nato dall'iniziativa di Giovanna Gazzoni è aperto anche agli abitanti di via Palizzi.
Come scrive nel suo blog Federico Bastiani, il precursore con la Social Street bolognese, «L’esperienza ha dimostrato che il motore che pulsa e manda avanti le Social street è il dono. La totale gratuità con cui la maggioranza si pone nei confronti degli altri. Si può dare e ricevere, certo, ma c’è “il superamento del do ut des”, presente in varie forme di social sharing, pensiamo al baratto, alle banche del tempo».
Nel gruppo regole predefinite non ce ne sono, Facebook è solo un mezzo per far incontrare le persone ed esporre il motivo di incontro magari scaturito da un’esigenza comune. E fare in modo che le persone che fino al giorno prima si erano ignorate comincino ad incontrarsi. Sul web si parla dei problemi della strada, delle questioni da affrontare e da risolvere, ma partono anche idee. Si abbellisce la strada con alcune fioriere, si recupera un’area abbandonata dalla sporcizia e dall’incuria. Infatti il prossimo appuntamento previsto dal gruppo Social Street Luigia Sanfelice Napoli tratterà il tema della valorizzazione dello scalone del Sannazaro. Da tempo trascurato.
Silvana Aricò
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