Quarantadue giorni ci sono voluti per spezzare l’incantesimo: l’Afro Napoli ritrova il sorriso dei tre punti, dopo aver assaggiato il pane duro delle critiche nelle ultime cinque giornate, riscattandosi nel migliore dei modi in casa della Virtus Ottaviano, fanalino di coda nel girone A, colpita a freddo, tramortita e mai in partita.
Aveva chiesto delle risposte concrete mister Ambrosino ai suoi uomini per uscire dal tunnel dei risultati negativi e l’Afro Napoli lo ha accontentato con una superba prestazione impiegando cinquanta minuti per sbrigare la pratica contro l’ultima della classe che è ancora a secco di vittorie in Eccellenza.
Archiviato al Vallefuoco il pareggio autostima contro la capolista Frattese, il condottiero Ambrosino ripropone il suo classico modulo, il 4-3-3: Del Grande sostituisce lo squalificato Liguoro sulla fascia sinistra, e dal primo minuto torna finalmente in campo il fantasista Dodò sulla fascia sinistra dopo aver smaltito i postumi di un infortunio mentre si registra l’esordio con la maglia biancoverde della new entry Domenico Olivieri.
E non ci poteva essere un debutto migliore del nuovo numero 4 dei leoni, ex Nola, che si è calato perfettamente nei meccanismi ambrosiani e aveva il compito di non far rimpiangere troppo l’ex Rinaldi passato alla Scafatese come un fulmine a ciel sereno. Ma il neo regista multietnico sa l’esperienza dove sta di casa e si fa subito notare dai suoi nuovi tifosi perché dopo appena due minuti di gioco confeziona un assist involontario da cui scaturisce l’azione propizia per sbloccare lo stallo: la sua sciabolata viene intercettata in area di rigore da Visone che prolunga per Saggese che colpisce il pallone di testa deviandolo nella propria porta e facendo gelare la Virtus Ottaviano. È un’Afro Napoli tambureggiante che succhia il sangue dell’avversario a poco a poco e con indiscutibile intensità. Ad un certo punto Dodò veste i panni del corridore sull’out di sinistra e pesca con un taglio giusto nel cuore dell’area Sogno che calcia di prima intenzione ma la sua zampata viene disinnescata da Longobardi che si distende in tuffo e para con la punta del piede. “D7” si rende ancora pericoloso dalle parti dell’estremo difensore avversario ma quest’ultimo piazza dentro la sua zona di competenza il cartello “ritenta”. Successivamente Babù effettua un cross al bacio per Dodò che impatta la sfera di testa ma è fuori. Ancora il numero 10 biancoverde trova l’inserimento del furetto capoverdiano che mette una palla a metà tra il tiro e il cross con Sogno che clamorosamente aspettava invano il tap-in vincente sottoporta.
In avvio di ripresa la banda di Ambrosino manda in ghiacciaia il risultato con Babù che ancora una volta non perde occasione per dimostrare di essere di un’altra categoria: al 4’ l’ex giocatore di Serie A inganna Longobardi con un cucchiaio alla Totti al termine di un’azione da PlayStation che ha visto la compartecipazione di Marigliano e Sogno. I leoni a questo punto si concedono il lusso di controllare la partita abbassando i ritmi di gioco senza sperperare troppe energie mentali nonché fisiche. L’Afro Napoli avrebbe anche la chance di mangiare a tavola il dessert firmando il tris dopo un’azione tutta di prima sull’asse Olivieri-Sogno-Dodò ma Longobardi è attento a dire di no.
VIRTUS OTTAVIANO-AFRO NAPOLI UNITED: 0-2
VIRTUS OTTAVIANO: Longobardi, D’Arco, Manzo (41’st Rispoli), D’Urso, Visone, Saggese, Rosbino (28’st Izzo), Menna, Tarallo (20’pt Mariani, 16’st Elefante), Marrone (23’st Annunziata), Nunziata. All. Iervolino.
AFRO NAPOLI UNITED: Riccio, Gargiulo (37’st Caliendo), Velotti, De Fenza, Del Grande, Olivieri, Marigliano, Suleman (28’st De Giorgi), Babù (23’st Redjehimi), Sogno, Dodò. All. Ambrosino.
ARBITRO: Striamo di Salerno.
RETI: 2’pt aut. Saggese, 4’st Babù.
NOTE: ammoniti Del Grande, Rosbino.
Alessio Bocchetti
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