È doveroso accogliere anche stavolta persone in fuga dall’orrore dei bombardamenti, come abbiamo fatto sempre con altri esseri umani indipendentemente dalla loro provenienza, in linea con la vocazione solidale delle cittadine e dei cittadini napoletani. Bisognerà allestire in tempi rapidi una struttura per l’accoglienza, il supporto psicologico, la mediazione culturale, ma sono sicuro che anche stavolta la nostra città resterà umana, facendo la sua parte contro la guerra, al servizio della pace.