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Nessuna celebrazione triste o malinconica per ricordare Annalisa Durante, vittima innocente di camorra, uccisa quindici anni fa, il 27 marzo 2004, in uno scontro a fuoco tra esponenti di clan rivali.
In occasione dell'anniversario del sacrificio di Don Peppe Diana (19 marzo 1994) il Comune di Napoli ha deciso di ricordarlo con un'iniziativa culturale contro le mafie, che si terrà nella Sala dei Baroni del Castel Nuovo questo martedì 19 marzo.
La onlus Opportunity restituisce alla città, un bene confiscato alla Camorra esponendo un'opera d'arte del XVI secolo
Due beni confiscati alla camorra, assegnati alla onlus opportunity nel 2017 e completamente ristrutturati, grazie alle donazioni arrivate da ogni parte del mondo, apriranno le porte alla città : "Per ricordare che c'è sempre una opportunità, se rifuggi le vie della criminalità. C'è speranza, anche qui". L’inaugurazione è fissata per sabato 22 dicembre alle ore 10.30, a Napoli, Via Montesilvano, rione Sanità.
Sabato 10 marzo alle ore 10, presso la Sala dei Baroni al Maschio Angioino – alla presenza del Sindaco di Napoli, Luigi de Magistris, e del Procuratore nazionale Antimafia, Federico Cafiero de Raho ed Enza Rando, dell'Ufficio di Presidenza di Libera – si terrà l’iniziativa "100 Passi verso il 21 Marzo".
“Non amiamo commemorare Annalisa nel giorno della sua morte, ma amiamo festeggiarla nel giorno del suo compleanno. Perché? Perché Annalisa c’è. È qui con noi in ogni buona azione che facciamo, in ogni forma di aiuto che diamo, in ogni progetto che realizziamo per cambiare le cose negative della nostra città che hanno fatto sì che Annalisa non sia fisicamente qui a festeggiare con noi”.
Settimo anno per “Facciamo un Pacco alla camorra”, iniziativa che ha l'obiettivo di valorizzare i lavori e i prodotti che si ricavano dai beni confiscati per lanciare un forte messaggio nella lotta alla camorra e per promuovere la cultura della legalità. Anche il Consiglio regionale della Campania ha posto attenzione sul progetto.
Napoli sempre più accogliente e aperta alle diversità. È stato presentato ieri, in anteprima, il progetto “Questa casa non è un albergo”, una struttura confiscata alla camorra e che sarà destinata ad accogliere i ragazzi lgbt disagiati ma anche alle vittime di violenza e di ogni forma di discriminazione. La casa, ubicata in via Genovesi, è la prima in Italia realizzata in un bene sottratto alla criminalità organizzata.