Il tecnico dell’Afro Napoli pretende il massimo dai suoi nella gara contro il Casoria
«In 28 minuti si possono fare tante cose». Uno slogan invitante per l’Afro-Napoli United che si accinge ad affrontare in trasferta il Casoria nella gara di recupero della decima giornata di campionato che fu sospesa il 3 novembre a causa del maltempo al 17’ della ripresa.
Ebbene entrambe le squadre dovranno giocare i restanti 28 minuti di gioco del secondo tempo con i leoni che, vogliono evitare qualsiasi contraccolpo nel torneo dopo il passo falso interno con l’Albanova, e tenteranno in tutti i modi di mettere in tasca un prezioso successo al “San Mauro” che varrebbe più dei canonici tre punti. Infatti una vittoria sui viola sarebbe importante per i multietnici perché aggancerebbero il Mondragone al quarto posto in classifica. Per conoscere le reali motivazioni dell’Afro Napoli riguardo codesto match ne parliamo con il tecnico biancoverde Salvatore Ambrosino.
Mister che impostazione intende dare alla squadra? Tenterà il tutto per tutto in 28 minuti di gioco?
Saranno minuti di grande intensità: vogliamo riscattare la prestazione sottotono contro l’Albanova perché abbiamo i mezzi per reagire e scenderemo in campo per vincere su un campo ai limiti della praticabilità a causa dell’allerta meteo.
Ci dobbiamo aspettare qualche cambio di formazione rispetto all’ultima partita?
Probabilmente sì anche in relazione alle condizioni del campo che non ci permetterà di giocare in un certo modo.
Finora ha qualche rimpianto per qualche punto perso per strada?
Avendo sempre lavorato in un certo modo credo che non ci debbano essere perché fungerebbero da alibi: se la squadra ha subito tre sconfitte di misura in questo torneo significa che deve migliorare sui suoi limiti.
Le statistiche dicono che l’Afro Napoli in campionato ha il mal di trasferta: ha vinto solo una volta lontano dalle mura amiche e la prima ed unica volta risale a quarantaquattro giorni fa, in casa del San Giorgio nella quarta giornata. Come se lo spiega un andamento del genere?
Cercheremo di invertire questo trend e ciò può essere dovuto ad un limite caratteriale su cui dobbiamo lavorare fermo restando che l’Afro Napoli è pur sempre una squadra giovane e non dispone ancora di quella esperienza necessaria che consente di fare un ulteriore salto di qualità. Dal punto di vista tecnico invece non ho nulla da rimproverare ai miei ragazzi che sono molto validi.
Per il secondo anno consecutivo l’Afro Napoli con onore gioca nel massimo campionato regionale. Pensa che in questa stagione il tasso qualitativo di questo torneo si sia incrementato rispetto all’anno scorso nelle zone alte della classifica?
Sì anche perché nell’attuale Serie D mancano almeno quattro squadre campane e quindi molti calciatori che nella scorsa stagione militavano lì sono scesi di categoria giocando in Eccellenza dove ci sono squadre contro cui non fai risultato in modo scontato ogni domenica. Nonostante ciò stiamo disputando un buon campionato ed è normale che le ambizioni nonché le aspettative di tutti noi siano sempre più importanti.
Non ci stanchiamo mai di ripetere che l’Afro Napoli è la seconda squadra della città dopo il Napoli. Quanto orgoglio alberga in lei nel rappresentare una società unica nel suo genere che racchiude altissimi valori morali difficilmente riscontrabili nel mondo del calcio?
Per chi ne fa parte come me in qualità di allenatore è un motivo di grande soddisfazione far parte di questa società nonostante sia nata solamente dieci anni fa. Noi dobbiamo cercare di dare del nostro meglio affinché queste nostre ambizioni non perdano mai di vista quelli che sono gli obiettivi stagionali. L’Afro Napoli è un esempio per tutti in ambito sportivo anche per il suo progetto sociale che fa la differenza.
Alessio Bocchetti
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