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Giovedì 18 Aprile 2024




Rinasce la Cappella Pignatelli

cappella pignatelli ingressoÈ quasi pronta per essere riaperta alla città la Cappella di Santa Maria dei Pignatelli, così chiamata dal nome della famiglia che la costruì e che per secoli ne resse le sorti e chiusa al pubblico da oltre cinquant’anni.

La Cappella, uno dei gioielli più rari della Napoli del Rinascimento, sorge proprio nel cuore del centro antico di Napoli, al Largo Corpo di Napoli, allineata lungo il decumano inferiore della città greco-romana, là dove i nobili di Nido avevano il loro Seggio.

 Di origini trecentesche, fu ristrutturata fra il 1493 e il 1515 per volere di Ettore Pignatelli, poi viceré di Sicilia, affiancando il palazzo di famiglia, e oggi ospita due importanti complessi funerari frutto dell’arte napoletana del Rinascimento maturo:il sepolcro di Carlo Pignatelli, opera dei Malvito verso il 1506-07, e la piccola cappella di Caterina Pignatelli, opera del grande scultore spagnolo Diego de Silóe attorno al 1513-14, ricca di decori tratti dall’Antico e vicina alla cultura della Roma papale di Raffaello, Michelangelo e Sansovino.

A partire dal 1736 la cappella assunse poi forme barocche, dotata di un nuovo altare progettato da Gaetano Buonocore e di una cupola a scodella affrescata nel 1772 da Fedele Fischetti. Più ancora forse dei monumenti rinascimentali, questa veste settecentesca ha tuttavia sofferto dei danni inferti dal tempo e dagli uomini. Nel corso degli anni Sessanta e Settanta del Novecento, chiusa al culto e alla visita, utilizzata persino come deposito di sedie, ripetutamente vandalizzata dai furti e priva di ogni genere di manutenzione, la chiesa ha subito un rapido degrado, con molti dei marmi rimossi o staccati e le pitture danneggiate dall’umidità e dai sali.  Sul finire degli anni ’60 era diventata persino un deposito abusivo di sedie.

La svolta all’inizio degli anni Novanta quando è stata  donata con un gesto generoso dalla famiglia Pignatelli all’Università Suor Orsola Benincasa allo scopo di restituirla alla fruizione di tutti. Da quel momento in poi è iniziato un lungo e laborioso restauro dell’edificio (con il finanziamento europeo del Grande Progetto “Centro Storico di Napoli - sito Unesco”),  e poi anche delle opere d’arte che ospita. I lavori, che hanno consentito anche il restauro e l’integrazione della pavimentazione in marmo e di quella in cotto e maioliche, hanno restituito alla fruizione del pubblico i prestigiosi monumenti rinascimentali della famiglia Pignatelli che si trovano ai lati dell’altare. Durante il restauro è stato anche ritrovato un affresco cinquecentesco che era collocato dietro l’altare raffigurante una deposizione.

Tra qualche mese, dopo la realizzazione di un nuovo impianto di illuminazione e l’adempimento di tutte le prescrizioni per la sicurezza, la Cappella sarà pronta per l’inaugurazione e per la riapertura, come ha potuto constatare anche il sindaco di Napoli nella visita di verifica dell’avanzamento dei lavori.

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