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venerdì 19 Aprile 2024




Giovanotti Femmenelle e Signurine Masculone. A ognuno la libertà di esprimere la propria identità - di Mariano Gianola

Giovanotti Femmenelle e Signurine MasculoneLo studio tratta della “Gender Nonconformity”, affrontando la questione dei ruoli e degli stereotipi di genere tra un gruppo di minori a rischio in un quartiere della periferia napoletana.

Offesi, picchiati, esclusi, relegati al margine, stigmatizzati, discriminati e considerati “frutto di un errore”; questi sono solo alcuni aspetti che caratterizzano l’esperienza di vita di alcuni bambini che, in un quartiere della città di Napoli, non si “conformano” a quelle che sono le norme sociali che stabiliscono come devono essere e comportarsi “l’uommene” (“gli uomini”).

Ne deriva una condizione di vita caratterizzata da sofferenza, disagio, paura e dall’impossibilità di poter essere e manifestare quello che si è.

Il prezzo da pagare, per non essere vittime di bullismo, talvolta, è rappresentato, dal negare o dal nascondere il proprio sé, dall’inscenare comportamenti accettati dai compagni, dal sotterrare la propria libertà nel più recondito nascondiglio, dal subire immotivatamente il dolore di “punizioni” senza, però, aver commesso alcuna colpa se non quella di essere sé stessi e di essere, per questo, colpevolizzati.
In questo testo è presentata una ricerca empirica che, tramite l’utilizzo del metodo etnografico, intende descrivere alcune dinamiche sociali nelle quali la cultura del binarismo di genere sacrifica e demonizza l’altro quando questo non si “conforma” ad essa, calpestando la sua dignità e non rispettando il suo diritto all’autodeterminazione.
Nel contesto studiato, essere stigmatzzati con i termini “Femmenelle” e “Ricchione”, purtroppo, ancora oggi, rappresenta la fonte di violenze fisiche e psicologiche che rispecchiano prevaricazioni basate su idee e credenze obsolete.

E le vittime di tali credenze sono proprio bambini sui quali è impressa un’etichetta condannante che li accompagna in un periodo della propria esistenza che dovrebbe essere quello più sereno, felice e spensierato.

Lo studio è stato realizzato grazie al contributo del Centro di Ateneo SInAPSi. Servizi per

l’Inclusione Attiva e Partecipata degli Studenti dell’Università di Napoli Federico II. Fa parte delle iniziative del Servizio Antidiscriminazione e Cultura delle Differenze del Centro di Ateneo e ha visto la collaborazione di Gesco. È pubblicato dalla Fondazione Genere Identità Cultura e si può leggere gratuitamente.

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© RIPRODUZIONE RISERVATA

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