Cosimo Alberti: “Un Posto Al Sole fondamentale per il mio coming out”

cover cerrutiCosimo Alberti interpreta Salvatore Cerruti, per tutti Sasà, il vigile gay di Un Posto Al Sole che finalmente ha trovato l’amore, ora approvato anche da suo padre (Benedetto Casillo). Dopo circa un anno in cui si è dimenato alla ricerca del compagno ideale (dopo la delusione di Marietto, con cui stava per sposarsi), Cerruti sembrerebbe aver trovato l’anima gemella: l’affascinante dottore Bruno Sarti (Giovanni Caso). Come in una strana contaminazione (o coincidenza?) tra realtà e fiction anche l’attore che porta in scena il simpatico personaggio, la cui storia è sempre più centrale nelle dinamiche di Un Posto Al Sole, ha coronato il suo sogno d’amore (si è sposato con il suo Christian venerdì 13 settembre 2019), dopo un coming out, avvenuto non senza difficoltà e con la grande complicità proprio della televisione.

Cosimo, lei ha fatto coming out nella vita e sullo schermo. Che ruolo ha avuto in questo suo cammino personale la televisione?

Per me, per la mia vita, Un Posto Al Sole è stata terapeutico, mi ha aiutato molto ad aprirmi, a venir fuori con la mia vera identità, fino a circa un anno fa non conclamata. Tanto è che, quando dovevo interpretare il Cerruti gay, confesso che avevo qualche difficoltà, non ero molto contento di questo sviluppo del mio personaggio (come confidai a voi, nella vostra intervista), ero incerto se accettare, poi l’ho portato avanti prima con titubanza, poi in maniera sempre più convinta. E questo mi è stato d’aiuto nel mio percorso, perché portare in scena il personaggio, quindi fingere in un certo senso mi ha aiutato psicologicamente ad affrontare ed accettare la realtà. Prima di allora, rispetto alla mia omosessualità, ero aggressivo oppure mi chiudevo a riccio, ora sono diventato un porta-bandiere sull’argomento, le associazioni LGBT mi invitano a testimoniare la mia esperienza. Insomma, il coming out di Cerruti ha corrisposto con il mio e ho preso in mano la mia vita circa un anno fa, quando io e Christian abbiamo deciso di unirci civilmente. Da quando il mio personaggio si è dichiarato, anche io mi sono liberato finalmente, ora sono una persona diversa, in pace con se stessa…

Dunque una vera e propria svolta, sul set e fuori dal set…

cosimo albertiAssolutamente sì, nel mio caso, c’è stata questa coincidenza se vogliamo chiamarla così, mentre sulla scena Cerruti trova il fidanzato, io trovato Christian che ricambiava i miei sentimenti, con cui mi sono poi sposato (Cosimo Alberti ci mostra la sua bella fede classica in oro, nrd). Mio padre aveva questa fede enorme, io la vedevo e soffrivo, pensando che non l’avrei mai indossata, perché sentivo che qualcosa in me già si muoveva e mi avrebbe portato in altre direzioni.

Christian ed io ci siamo uniti civilmente grazie alla legge Cirinnà, una grande conquista in termini di diritti anche se l’Italia resta molto indietro rispetto al resto dell’Europa. Tecnicamente il matrimonio e l’unione civile sono ancora molto diversi, non solo per l’obbligo di fedeltà ma anche per l’adozione e i diritti patrimoniali, cose sostanziali insomma.

 

Lei è dunque una specie di testimonial dell’argomento che porta in scena. Quanto è importante oggi portare in televisione il tema della omosessualità?

È fondamentale: noi portiamo in prima serata il coronamento del sogno d’amore di una coppia gay, una relazione tra l’altro tra due uomini già maturi, due professionisti, uno porta una divisa con tutto ciò che significa, l’altro porta un camice da medico, due figure non sempre contemplate nei rapporti omosessuali. Quindi, è doppiamente importante. Gli autori sono molto coraggiosi a mandare queste tematiche scottanti, portando nelle case degli italiani questo spaccato, mettendo in evidenza la naturalezza dei sentimenti di tutti gli uomini e le donne. Si dovrebbe fare anche di più secondo me, osare di più, questo messaggio dovrebbe passare anche sulle altre reti Rai.

 

Che riscontro di pubblico sta ottenendo la storia tra Cerruti e Sarti?

 

Io sono orgoglioso e contento del riscontro che sta avendo questa storia. È davvero incredibile quanto una soap possa fare: mi riferisco in particolare al dibattito che siamo stati capaci di creare sui Social. Pensiamo al bacio tra i due: Cerruti e Sarti si baciano per tre volte e ogni volta c’è scompiglio ma questo apre un confronto da cui esce vittoriosa la parte giusta, quella che trova assolutamente normale questo gesto e il fatto che la scena venga mandata nella striscia serale. Su duecento commenti positivi, solo alcuni gridano allo scandalo. A chi ci critica dicendo che ci sono anche i figli davanti alla televisione a quell’ora, c’è chi risponde – devo dire soprattutto tantissime donne, etero tra l’altro – che forse sarebbe il caso di approfittare dell’occasione per cominciare a spiegare ai figli la realtà, e poi c’è sempre il telecomando per chi voglia smettere di guardare. Insomma, è una grande vittoria per tutti noi, che si faccia “educazione alla diversità” attraverso un prodotto come Un Posto Al Sole. Una conquista che per me, che ho avuto molti problemi ad accettare e far accettare nel tempo la mia sessualità dalla mia famiglia, vale davvero oro.

Ci sono dei colleghi di set con cui ha legato di più?

interno upas 1Ci sono alcuni personaggi con cui interagisco di più perché sono la mia “famiglia”: solo per citarne alcuni, Germano Bellavia, Benedetto Casillo, Antonella Prisco, Lara Sansone, a quest’ultima sono legatissimo. Le dico scherzando che, se fossi stato etero, l’avrei sposata a occhi chiusi!

Quali altri temi sociali vorrebbe approfondire attraverso il suo personaggio?

 

Quello che stiamo affrontando è già un grande tema, io credo che si possa osare addirittura di più, poi la squadra di Un Posto al Sole non smette mai di tirare fuori argomenti di grande attualità ed efficacia sociale.

Maria Nocerino

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